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venerdì 30 dicembre 2016

TRACCE DI PAESAGGIO di Francesco Occhi e Augusto Garau

Paesaggio e architettura rurale

L'architettura rurale è uno dei principali elementi di rilievo culturale che si identifica nel paesaggio della pianura veronese e mantovana. Nelle sue forme tradizionali si nota subito che essa è nata da una cultura povera, che sa utilizzare quanto la natura può offrire senza essere eccessivamente deturpata. I manufatti sono realizzati con materiali reperiti sul posto come: legno, sasso, argilla, e le soluzioni tecniche, pur essenziali, sono al tempo stesso funzionali. La Pianura Veronese

TRACCE DI PAESAGGIO di Francesco Occhi e Augusto Garau




mercoledì 28 dicembre 2016

IL FANTASMA di Howard Phillips Lovecraft

Era l'ora innominabile della notte
In cui le illusioni in un nembo delirante
Intorno al silenzioso dormiente, ondeggiano
E si muovono furtive nelle sue visioni inconsce;
Quando il corpo sul suo letto terreno
Si stende come un cadavere disabitato,
Privo dell'anima, che vola libera
In mondi ignoti ai mondi della veglia.

Aforismi

da L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft




sabato 24 dicembre 2016

RACCONTO DI NATALE di Dino Buzzati

Tetro e ogivale è l'antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d'inverno. E l'adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta la vita, e c'è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate. Che farà la sera di Natale - ci si domanda - lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa? Come potrà vincere la malinconia? Continua

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati




giovedì 22 dicembre 2016

I BUONI VECCHI FIUMI di Francesco Guccini

Un tempo, i fiumi, i buoni vecchi fiumi, a volte diventavano cattivi e straripavano.
Succedeva che, o per un acquazzone improvviso e violento, o per piogge incessanti di giorni e giorni, le acque si ingrossassero e il fiume, lutulento e vorticoso, rompeva gli argini e usciva dal suo alveo, provocando allagamenti rovinosi, inondando campi, strade e case, e provocando, anche, la morte di animali, e di uomini. I Vecchi Fiumi

da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini




mercoledì 21 dicembre 2016

IL MANOSCRITTO DI ESAU' CAIRN di Robert Ervin Howard

PREMESSA


Boston, addì 21 dicembre 1938

Prima di consegnare all'editore questo manoscritto, ho riflettuto a lungo, decidendo infine che sarebbe stato mio dovere farlo precedere da un'introduzione onde spiegare i dubbi e le perplessità a cui esso può dare origine. Sulla sua autenticità vi sono, obiettivamente, fondati motivi d'incertezza che io non mi ritengo in grado d'eliminare del tutto: si tratta d'un tomo cucito a mano, rilegato in quella che sembra essere pelle di vitello, nient'affatto speciale in ogni suo aspetto e vergato in comunissimo inchiostro azzurro. Una Scheda

da ALMURIC di Robert Ervin Howard






mercoledì 14 dicembre 2016

LE IMPRONTE di Dino Coltro

Gli esseri fantastici lasciano talvolta, come segno del loro passaggio, delle impronte riferite a parti del corpo.

La Pesta dell'Orco

Le impronte più diffuse sono quelle dell'Orco, dette la Pesta dell'Orco; altre volte, viene scambiata con la Pesta de la Stria, ottenendo un uguale effetto: si continua per un'intera notte a girare sullo stesso luogo, costretti dalle impronte "magiche", riuscendo a uscirne soltanto all'alba quando, al primo canto del gallo "se sfata la magia", svanisce l'effetto magico. Una Recensione

da GNOMI, ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro




martedì 13 dicembre 2016

IL RITRATTO OVALE di Edgar Allan Poe

Il castello del quale il mio domestico, per non farmi passare la notte all’addiaccio, ferito com’ero e senza speranza di aiuto, non aveva esitato un istante a forzare l’ingresso, era una di quelle secolari costruzioni, lugubri e insieme grandiose, che si alzano solitarie e minacciose fra le cime degli Appennini. Tutto, nel suo aspetto, faceva credere che fosse stato abbandonato di recente e non per sempre. Alloggiammo in una delle camere più piccole e meno lussuosamente arredate, situata in una torre remota dell’edificio. La sua decorazione era ricca, ma logora e antica. Continua

da RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe




lunedì 12 dicembre 2016

Y COME YETI di William Sambrot

Ed Mc Kale si raddrizzò sotto il peso delle macchine fotografiche e di tutta l'attrezzatura, strizzando gli occhi per ripararli dalle raffiche di vento e scrutando con minuziosa attenzione l'infinita distesa di neve e di rocce levigate dal vento. Da due mesi scrutava il paesaggio con minuziosa attenzione, le macchine fotografiche sempre pronte.

di William Sambrot da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di autori vari




domenica 11 dicembre 2016

IL CONQUISTATORE DEL MONDO di René Grousset

I FIGLI DEL LUPO GRIGIO E DELLA CERBIATTA SELVATICA

Lo scenario è uno dei più contrastati e smaglianti dell’Alta Asia, la storia quella di Temüjin, meglio noto come Gengis Khan. Una storia che René Grousset ricostruisce risalendo alle sue remote scaturigini mitiche – l’accoppiamento tra il Lupo Grigio-blu e la Cerbiatta Selvatica, capostipiti di quella che diventerà la «razza di ferro» dei Mongoli – e racconta con ritmo serrato, senza per questo tralasciare alcun dettaglio rivelatore. Assistiamo così alle vicende dell’avo di Temüjin, Qutula, sorta di Eracle mongolo la cui voce rimbomba «come il tuono nelle gole delle montagne», e del padre, Yisügei il Coraggioso, già in lotta con quella corte cinese che tratta i nemici con crudeltà esemplare, impalandoli su asini di legno. Continua 

da IL CONQUISTATORE DEL MONDO di René Grousset




martedì 6 dicembre 2016

OH, FISCHIA, ED IO VERRO' di Montague Rhodes James

"Presumo che ben presto se ne andrà, ora che il trimestre è terminato, Professore",  disse un invitato al Professore di Ontografia, dopo che si erano seduti vicini in occasione di un banchetto organizzato nell'accogliente salone del St. James College.
Il professore era giovane, bello, e ricercato nel parlare.
"Si" disse "i miei amici mi hanno convinto a giocare a golf in questo periodo, per cui penso di recarmi nella Costa Orientale... a Burnstow per la precisione (suppongo che la conosca) per una decina di giorni, a perfezionare il mio gioco. Spero di partire domani stesso. su Wikipedia

di Montague Rhodes James da FANTASMI INGLESI di Autori Vari




domenica 4 dicembre 2016

LE FATE di Dino Coltro

Gli antichi erano convinti che la vita di ogni uomo fosse legata a un destino prefissato dal Fato, una potenza impersonale superiore anche agli dei. Lo stesso Giove ne era soggetto.
E' una credenza che, nonostante l'avvento del Cristianesimo, restò radicata nelle culture moderne, occultata dai nomi Destino, Sorte o Fortuna.

da GNOMI, ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro






giovedì 1 dicembre 2016

PERDERE LA FACCIA di Lafcadio Hearn

Sulla via Akasaka, a Tokyo, c'è un pendio chiamato Kii-no-kunizaka che vuol dire pendio della Provincia di Kii. Non so perché abbia questo nome. Da un lato il pendio dà su un vecchio fossato, assai largo e profondo, le cui sponde fanno da spalla ai giardini di un edificio. L'altro lato della strada accompagna le mura lunghissime e superbe di un palazzo imperiale. Al tempo in cui non esistevano i lampioni a gas, la sera diventava un luogo diverso. Continua

di Lafcadio Hearn da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di aa vv






L'ALBERO GENEALOGICO di Howard Phillips Lovecraft

(A Frank Belknap Long, dicembre 1927)

Nel fornire al mio collega irlandese un  resoconto della mia vivace e attiva carriera non reputo necessario menzionare sciocchezze insulse come il Satanismo e la neogonofagia... no, né il mio viaggio a Oxus, né la mia visita a Samarcanda, né il come e il perché ho ucciso il sacerdote velato di giallo a Lhasa, quel sacerdote il cui velo di seta gialla sporgeva troppo davanti, nel punto dove verebbe dovuto essere la faccia, e che si muoveva in un modo che non mi piaceva. Il Terrore Cosmico

da L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft




martedì 29 novembre 2016

LA CREATURA DEL LOCH di Howard Phillips Lovecraft

(A Clark Ashton Smit, 29 novembre 1933)

Ho osservato le incisioni con interesse. Dio! quella...quella...cosa... nelle grotte insondabili, simili a cattedrali del Loch Ness... è veramente di Lui che le vittime degli incubi hanno urlato nel delirio chiaroveggente che precede il risveglio...l'amorfo, ciclopico Tsathoggua? Loch Ness

da L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft




lunedì 28 novembre 2016

LA FECCIA DELLA FELICITA' di Francis Scott Fitzgerald

1
Se andaste a frugare tra gli archivi delle vecchie riviste dei primi anni del presente secolo trovereste, inserite tra le storie di Richard Harding Davis e di Frank Harris e altri, già morti da tempo, l'opera di un certo Jeffrey Curtain: un romanzo o due e forse tre o quattro dozzine di novelle. Potreste, se vi interessasse, seguire fino, diciamo, fino al 1908, quando improvvisamente cessarono. Continua

da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald




sabato 26 novembre 2016

L'ANTICO SENTIERO di Howard Phillips Lovecraft

Non c'era nessuna mano a trattenermi
La notte in cui trovai l'antico sentiero
Sulla collina, e mi sforzai di vedere
I campi che tormentano i miei ricordi
Quell'albero, quel muro: li conoscevo bene,
E ogni tetto, ogni frutteto, aveva
Ai miei occhi l'aspetto familiare
Di un passato lontano
Continua

da L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft


giovedì 24 novembre 2016

APPUNTI SULLE ICONE DEI COMPUTER di Umberto Eco

"Pictura est laicorum literatura" dicevano i medievali: ossia, con gli analfabeti (allora la stragrande maggioranza) si può comunicare solo altre immagini. Poi viene l'invenzione della stampa, e le cose cambiano, ma non certo per gli analfabeti. A un certo punto si è pensato che la Galassia Gutemberg fosse finita, iniziasse una nuova era dell'immagine. Tutti analfabeti televisionari. Infine è venuto il computer e ha di nuovo capovolto la faccenda: per usare il computer bisogna saper leggere, e in fretta. La Prima Bustina

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco




giovedì 17 novembre 2016

FAI DI TE STESSO UN BRAND di Riccardo Scandellari

Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, 
ma quella più reattiva ai cambiamenti.
Charles Darwin

1. Concetti di Base
Qualche settimana fa ero diretto a Roma e viaggiavo in prima classe su un Eurostar. Il servizio, oltre alle caramelle, comprende anche un quotidiano a scelta tra i più diffusi. Ero seduto in fondo allo scompartimento e ho visto chiaramente l'hostess percorrere l'intero vagone chiedendo chi volesse un giornale, senza distribuirne nemmeno uno. I tavolini dei viaggiatori erano ricoperti da tablet, ultrabook e smartphone accesi. Continua

da FAI DI TE STESSO UN BRAND di Riccardo Scandellari



mercoledì 16 novembre 2016

RITORNO DALL'UNIVERSO di Stanislaw Lem

1
Non avevo nulla addosso, neanche il cappotto. Non era necessario, dissero. Mi permisero di tenere il golf nero: poteva servire. Per la camicia invece dovetti insistere. Dissi che mi sarei disabituato un po' per volta. Mentre passavamo sotto il ventre dell'aeronave, dove ci avevano spinto, Abs mi porse la mano con un sorriso d'intesa.
-Attenzione, però...-
Ricordavo anche quello. Non gli strinsi le dita. Ero tranquillissimo. Una Recensione

da RITORNO ALL'UNIVERSO di Stanislaw Lem







martedì 15 novembre 2016

MAGRI NOTTURNI di Howard Phillips Lovecraft

( A Reinhardt Kleiner, 16 novembre 1916)

Nel gennaio 1896, la morte di mia nonna gettò in casa in una tristezza dalla quale non mi ripresi mai del tutto. Gli abiti neri di mia madre e delle mie zie mi terrificavano a tal punto che furtivamente appuntavo alle loro gonne pezzenti di stoffa o di carta colorata per cercare sollievo. Dovevano fare un attento esame del loro abbigliamento prima di ricevere visitatori o uscire! Su Wikipedia

da L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft




domenica 13 novembre 2016

LA CASA DEI SUICIDI di Henry Lieferant

"Cari ascoltatori, è Tony Weldon che vi parla. Siete all'ascolto della terza puntata di 'Caccia ai Fantasmi'. Speriamo che abbia più successo delle altre due. Abbiamo fatto tutti i preparativi, e ora tocca ai fantasmi. Stasera, il mio collega è il Professor Mignon di Parigi. E' il più celebre investigatore di fenomeni psichici di tutto il mondo, e io sono molto orgoglioso di collaborare con lui. Siamo in una casa georgiana a tre piani, poco distante da Londra. L'abbiamo scelta per la ragione seguente. Fin da quando è stata costruita, ha fatto registrare trenta suicidi, avvenuti all'interno della casa e all'esterno, e ce ne sarebbero potuti essere anche di più. Continua



martedì 8 novembre 2016

JUAN MURANA di Jorge Luis Borges

Per anni ho ripetuto che sono cresciuto nel quartiere di Palermo. Si tratta, ora lo so, di un puro vanto letterario; la verità è che sono cresciuto dall'altra parte di una lunga inferriata appuntita, in una casa con giardino e con la biblioteca di mio padre e dei miei nonni. La Palermo del coltello e della chitarra si trovava (così mi assicurano) agli angoli delle strade; nel 1930, dedicai uno studio a Carriego, il nostro vicino che cantò ed esaltò i sobborghi. Continua

da IL MANOSCRITTO DI BRODIE di Jorge Luis Borges




sabato 5 novembre 2016

LO SCARAFAGGIO di Dino Buzzati

Rincasato tardi, schiacciai uno scarafaggio che in corridoio mi fuggiva tra i piedi (resto' la' nero sulla piastrella) poi entrai nella camera. Lei dormiva. Accanto mi coricai, spensi la luce, dalla finestra aerta vedevo un pezzo di muro e di cielo. Era caldo, non riuscivo a dormire, vecchie storie rinascevano dentro di me, dubbi anche, generica sfiducia nel domani. Lei diede un piccolo lamento. "Che cos'hai?" chiesi. Lei apri' un occhio grande che non mi vedeva, mormoro': "Ho paura". "Paura di che cosa?" chiesi. "Ho paura di morire." Continua




venerdì 4 novembre 2016

IL MUNICIPIO DI VILLABARTOLOMEA di Adelino Perini

Il Municipio vecchio sorgeva di fronte alla strada che da Villabartolomea conduce a Legnago, vicino all'attuale Farmacia. Negli ultimi tempi era usato in parte come ambulatorio medico, e in parte come Ufficio per riscuotere il dazio e l'I.G.E. Nel 1968 fu venduto e demolito.

Gli anziani ricordano però che l'edificio in parola, prima della costruzione delle nuove Scuole Elementari, era adibito come scuola per le sezioni femminili. Popolarmente la costruzione era chiamata Municipio Vecio. E a ragione: infatti funzionò come Municipio fino al 1880. Lo Scempio

da IL MUNICIPIO DI VILLABARTOLOMEA di Adelino Perini




mercoledì 2 novembre 2016

L'INCUBO di Dino Coltro

Incubo, "sogno angoscioso", spesso accompagnato da sensazione di oppressione o soffocamento. Nell'antica Roma, l'Incubus era la personificazione dell'oppressione notturna; ancora oggi si dice "aver degli incubi notturni" (dal latino incubare, "sedere sopra").
La tendenza a mitizzare questo fenomeno è rimasto nella coscienza popolare e, secondo le diverse zone, viene indicata come Smara, Marantega, Pesarol, Zacariola, Druta.

da GNOMI, ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro







lunedì 31 ottobre 2016

LA NAVE FANTASMA di Oliver Onions

Abel Keeling era disteso sul ponte del galeone trattenuto dal rotolare solo dal peso del corpo e dalla mano annerita dal sole che era abbrancata alle tavole. Il suo sguardo vagava, ma tornava sempre alla campana che oscillava, spinta dalle pericolose sbandate del vascello, nel piccolo campanile ornamentale posto subito a poppa dell'albero maestro. La campana era di bronzo, con protuberanze semicancellate che erano state un tempo teste di cherubini. Navi Fantasma

di Oliver Onions da FANTASMI INGLESI di Aa vv







giovedì 27 ottobre 2016

LE CARTOLINE di Francesco Guccini

Chi spedisce ancora cartoline?
Mi diceva, qualche tempo addietro, il gestore di un negozio di souvenir in una cittadina turistica:- Vendevo circa dodicimila cartoline all'anno. Adesso mi va bene se me ne vendo la metà della metà.-
La ragione di questo crollo è evidente una dozzina di anni fa è arrivata la grande moda dei telefoni cellulari, che ormai quasi tutti possiedono, senza distinzione di sesso, classe o età. Adesso, col portatile, tutti chiamano o mandano messaggi o mail a qualunque ora del giorno e della notte.
Cartoline In Ceramica

da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini



lunedì 24 ottobre 2016

ELEONORA di Edgar Alla Poe

"Sub conservatione formae specicae salva anima".
Raimondo Lullo.

Io appartengo a una stirpe nota per vigore di fantasia e ardore di passione. Gli uomini mi hanno chiamato pazzo; ma ancora non è risolta la questione se la pazzia sia o non sia l'intelligenza più elevata, se molto di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo, non scaturisca da una malattia del pensiero, da umori della mente esaltati a spese dell'intelletto generale. Coloro che sognano a occhi aperti avvertono molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. Nelle loro grigie visioni essi afferrano squarci d'eternità, e svegliandosi vibrano intimamente allo scoprire di essere stati sul limitare del gran segreto. A tratti, imparano qualcosa della sapienza che riguarda il bene, e qualcosa di più sulla pura conoscenza del male. Continua

da RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe



domenica 23 ottobre 2016

LA STREGA DAI CAPELLI ROSSICCI di Francis Scott Fitzgerald

1.
Merlin Grainger era impiegato presso la libreria Moonlight Quill, che può darsi abbiate visitato, appena voltato l'angolo del Ritz-Carlton, sulla Quarantasettesima strada. La Moonlight Quill è, o piuttosto era, una bottegaccia buia, molto romantica, che tutti consideravano rivoluzionaria. L'interno era ravvivato da cartelloni rossi e arancione, talmente esotici da mozzare il fiato; l'illuminazione era formata da una grande lampada di raso cremisi che pendeva dal soffitto e restava accesa tutto il giorno, nonché dai tenui bagliori emessi dai dorsi lucenti delle edizioni di lusso. Una Recensione

da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald




sabato 22 ottobre 2016

IL DOTTOR ZOMBIE E I SUOI PICCOLI AMICI PELOSI di Robert Sheckley

Penso di essere quasi al sicuro, qui. Al momento, abito in un appartamento a nord-est dello Zocalo, in una delle zone più vecchie di Città del Messico.
Come straniero la mia prima e inevitabile impressione è questa: che questo paese assomiglia tanto alla Spagna ma, in realtà, è tanto diverso. A Madrid, le strade sono un dedalo che ti porta continuamente verso l'interno, verso i centri nascosti, con tediosi, ben custoditi segreti. Continua

di Robert Sheckley da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di aavv



giovedì 20 ottobre 2016

I SANTI di Dino Buzzati

I Santi hanno ciascuno una casetta lungo la riva con un balcone che guarda l’oceano, e quell’oceano è Dio. D’estate, quando fa caldo, per refrigerio essi si tuffano nelle fresche acque, e quelle acque sono Dio. Alla notizia che sta per arrivare un santo nuovo, subito viene intrapresa la costruzione di una casetta di fianco alle altre. Esse formano così una lunghissima fila lungo la riva del mare. Lo spazio non manca di sicuro. Anche san Gancillo, come giunse sul posto dopo la nomina, trovò la sua casetta pronta uguale alle altre, con mobili, biancheria, stoviglie, qualche buon libro e tutto quanto. Continua

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati




martedì 18 ottobre 2016

IL TIRANNO MALATO di Dino Buzzati

All'ora solita, cioè alle 19 meno un quarto nell'area cosiddetta fabbricabile fra via Marocco e via Casserdoni, il volpino Leo vide avanzare il mastino Tronk tenuto per la catena dal professore suo padrone. Il bestione aveva le orecchie dritte come sempre e scrutava il ristrettissimo orizzonte di quel sudicio prato fra le case. Egli era l'imperatore del luogo, il tiranno. Eppure il vecchio volpino pieno di risentimenti subito notò che non era il Tronk di un tempo, neppure quello di un mese prima, neppure il formidabile cagnaccio che aveva visto tre o quattro giorni fa. Continua

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati



lunedì 17 ottobre 2016

LA SIRENA di Ray Bradbury

Là fuori, nell'acqua fredda, lontano dalla terra, aspettavamo tutte le sere l'arrivo della nebbia, e la nebbia arrivava, e noi alimentavamo il meccanismo d'ottone accendendo il faro antinebbia nella torre di pietra. Sentendoci come due uccelli nel cielo grigio, il signor McDunn e io mandavamo la luce a scrutare il buio esterno, rossa, poi bianca, poi di nuovo rossa, alla ricerca delle navi.
E se le navi non vedevano la nostra luce, c'era sempre la nostra voce, il grande urlo profondo della nostra sirena per la nebbia che vibrava fra gli stracci di foschia, facendo fuggire spaventati i gabbiani, simili a un mazzo di carte sparpagliate, e ribollire le onde alte e schiumose.  Continua

di Ray Bradbury da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di Autori Vari




domenica 16 ottobre 2016

L'INCONTRO di Jorge Luis Borges

Chi scorre i giornali ogni mattina lo fa per l'oblio o per la conversazione casuale della sera, e dunque non è strano che nessuno ricordi più, o che ricordi come un sogno, il caso all'epoca discusso e famoso di Maneco Uriarte e di Duncan. Il fatto accadde, del resto, intorno al 1910, l'anno della cometa e del Centenario, e da allora sono tante le cose che abbiamo avuto e perduto. Continua

da IL MANOSCRITTO DI BRODIE di Jorge Luis Borges




mercoledì 12 ottobre 2016

LA CASA DANNATA di Albert Graham

Ci sono veramente poche speranze che voi mi crediate, e ancor meno che prendiate per vera questa storia incredibile che io e Jerry abbiamo vissuto solo un anno fa. Ma se io scrivo su un foglio di carta gli avvenimenti di cui siamo stati testimoni, i ricordi che mi ossessionano quando dormo, forse cesseranno di opprimere la mia mente. Tutti ormai pensano che io sia pazzo! Ca' Dario

di Albert Graham da LE CASE MALEDETTE di Autori Vari




giovedì 6 ottobre 2016

CASABLANCA di Thomas Michael Disch

Tutte le mattine l'uomo con il fez rosso portava su un vassoio i crostini e il caffè. Chiedeva educatamente come stavano, e la signora Richmond, che masticava un po' di francese, rispondeva che stavano bene. L'albergo, però, passava sempre la stessa qualità di marmellata, quella di susine, e questo, alla lunga, li aveva stancati tanto che la signora Richmond era uscita a comprare un vasetto di marmellata di fragole. Personaggi Fantastici

da LA SIGNORA DEGLI SCARAFAGGI di Thomas Michael Disch




sabato 1 ottobre 2016

IL COLON DI MISTER X di Umberto Eco

Ormai lo hanno già riportato diverse riviste specializzate. Se navigate accortamente su Internet potrete trovare l'home page di un signore che su Internet vi mette a disposizione le foto del suo colon. Forse non tutti i lettori sanno che cosa significhi avere le foto del proprio colon. Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco




lunedì 26 settembre 2016

LA STORIA DEL LEONE ALIGI

_era questa: sua madre l'aveva messo al modo ed era subito morta.
E, poiché languiva di sete nel torrido ardore meridiano, egli aveva inutilmente tentato di risvegliarla, con le sue zampe rotonde, morbide come piumini di cipria.
- Come il sole di buon mattino assorbe le gocce di rugiada, così esso assorbirà anche la vita- mormoravano con voce patetica i pavoni selvatici, su, sulla rovina del tempio e, dandosi l'aria di profeti, aprirono rumorosamente le scintillanti ruote d'un azzurro metallico. Alchimia e Spiritismo

da IL GOLEM E ALTRI RACCONTI di Gustav Meyrink




venerdì 23 settembre 2016

LA MERENDA

Merenda è una parola latina che significa "cose da meritare". Non so se ce lo meritassimo, fra mille nequizie che la giovane eta ci portava a compiere quotidianamente, ma noi ragazzi di un tempo, come i ragazzi di oggi facevamo merenda.
Una differenza c'è, però, perché per noi di merende si trattava, e non, si badi bene, delle odierne merendine. Continua

da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini




mercoledì 21 settembre 2016

L'UOMO DELLA FOLLA

Ce grand malheur de ne pouvoir être seul.
La Bruyère.

Molto a proposito è stato detto di un libro tedesco: er lasst sich nicht lesen, non si lascia leggere. Vi sono segreti che non si lasciano rivelare. Degli uomini muoiono di notte nei loro letti torcendo le mani degli spettri cui si confessano, con negli occhi uno sguardo di pietà profonda; e altri uomini muoiono avendo la disperazione nel cuore e la gola serrata da convulsioni per l'orrore dei misteri che non vogliono essere rivelati. Continua

da RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe



martedì 20 settembre 2016

LA STORIA DI KULLERVO

Nei giorni (antichi della magia) (quando la magia era giovane ancora), un cigno cresceva la sua covata di piccoli presso le rive di un fiume che scorreva placido nella zona placido nella zona paludosa di Sutse, ricca di giunchi. Un giorno, mentre scivolava su quegli specchi d'acqua circondati da siepi di falasco, con dietro di sé, la fila ordinata dei suoi piccoli, un'aquila discese in picchiata dal cielo e, rialzandosi subito in volo, trasse via con sé, a Telea, uno dei suoi figli; il giorno seguente un falco possente gliene sottrasse un altro e lo portò a Kemenume. Una Recensione

da LA STORIA DI KULLERVO di John Ronald Reuel Tolkien




mercoledì 14 settembre 2016

LA CAMERA SUL PIANEROTTOLO

Barlow imprecò quando un piede gli finì in una buca di fango limaccioso e l'acqua ghiacciata gli scivolò nella scarpa. Sforzava il suo sguardo nel buio, ma non riusciva a distinguere nulla più della forte oscurità degli alberi che si chiudevano su di lui. La pioggia cadeva a dirotto, producendo una nenia monotona sulle foglie. Il tempo era abbastanza brutto anche se non ci si fosse persi. Afferrando con forza la valigia, si affrettò attraverso l'oscurità e il sudiciume del solitario viale di campagna. Non si era aspettato nulla di simile quando si era diretto verso la zona di competenza del povero Gough: aveva pensato troppo alle lucrose commissioni che sarebbero state sue. E poi, coloro che viaggiano in strani posti, devono prevedere quel tipo di cose. Era curioso di sapere cosa fosse successo a Gough. La gente non era stata mai soddisfatta di quel che si diceva riguardo la sua morte: c'era qualcosa di strano in tutto l'affare! Continua

di Arthur Burks da LE CASE MALDEDETTE di autori vari




lunedì 12 settembre 2016

TARQUINIO A CHEAPSIDE


Uno scalpiccio di piedi in corsa... a scappare, sono un paio di scarpe leggere, dalla suola morbida, fatte di una materia bizzarra, simile alla pelle, proveniente da Ceylon: a un tiro di schioppo, seguono due paia di spessi calzari, blu scuro e oro, che mandano smorzati bagliori nella luce lunare.
Scarpe Leggere sfreccia attraverso uno spiazzo illuminato dalla luna, e sparisce in un cieco dedalo di vicoletti, divenendo solo uno scalpiccio intermittente, ora qui, ora là, nella densa oscurità. Continua

da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald



giovedì 8 settembre 2016

UNA DISCESA NEL MAELSTROM

Le vie di Dio, nella Natura come nella Provvidenza,
non sono le nostre vie, né i modelli che noi concepiamo
si possono in alcun modo commisurare con la vastità,
la profondità, e l’incomprensibilità delle Sue opere,
che hanno in loro una profondità più grande
del pozzo di Democrito.
Joseph Glanvill 

Avevamo raggiunto il sommo della rupe più elevata. E per qualche momento il vecchio parve troppo esausto per parlare. «Non è passato tanto tempo» disse alla fine «da quando io avrei potuto guidarvi su questa strada come il più giovane dei miei figlioli; ma circa tre anni or sono, mi capitò una avventura quale non è mai toccata a essere umano o almeno a essere che le sia sopravvissuto per raccontarla; e le sei ore di terrore mortale che ho passate allora, mi hanno rovinato anima e corpo. Voi mi credete vecchissimo, ma non lo sono. Ci volle meno di un giorno per farmi diventare bianchi i capelli, per fiaccarmi le membra e scuotermi i nervi così da tremare a ogni più piccolo sforzo, e da aver paura di un’ombra. Lo credereste che quasi non posso guardare giù da questa piccola rupe senza essere preso da vertigine?» Continua

da RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe




mercoledì 7 settembre 2016

L'OMBRA E IL BALENO

Quando ci ripenso, mi rendo conto della singolarità di questa amicizia. Uno era Lloyd Inwood, alto, snello, meravigliosamente compatto, nervoso e bruno. L'altro Paul Tichlorne, alto, snello, meravigliosamente compatto, nervoso e biondo. Ciascuno era la copia dell'altro, in tutto salvo che nel colore. Lloyd aveva gli occhi neri; Paul blu. Nei momenti di intensa eccitazione il sangue faceva assumere un colorito olivastro al volto di Lloyd, cremisi a quello di Paul. Su Wikipedia

da LE MORTI CONCENTRICHE di Jack London



sabato 3 settembre 2016

IL DISCO SI POSO'

Era sera e la campagna già mezza addormentata, dalle vallette levandosi lanugini di nebbia e il richiamo della rana solitaria che però subito taceva (l’ora che sconfigge anche i cuori di ghiaccio, col cielo limpido, l’inspiegabile serenità del mondo, l’odor di fumo, i pipistrelli e nelle antiche case i passi felpati degli spiriti), quand’ecco il disco volante si posò sul tetto della chiesa parrocchiale, la quale sorge al sommo del paese.  All’insaputa degli uomini che erano già rientrati nelle case, l’ordigno si calò verticalmente giù dagli spazi, esitò qualche istante, mandando una specie di ronzio, poi toccò il tetto senza strepito, come colomba. Era grande, lucido, compatto, simile a una lenticchia mastodontica; e da certi sfiatatoi continuò a uscire zufolando un soffio. Continua

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati




mercoledì 31 agosto 2016

L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft

(A Clark Ashton Smith)

1.

Tiw's-Daag
7 Ott. 1930

Caro Klarkash-Ton:
N'ggh-kthn-y'hhu!
Y'kn'nh, Tsathoggua!
E' venuto!
Rendiamo omaggio al Signore Tsathoggua, Padre della Notte!
Gloria al Dio Maggiore, Primogenito dell'Entità Esterna!
Salve, Tu Che Fosti Antico oltre ogni Ricordo
Prima del Grande Cthulhu Generato dalle Stelle!
Potere al Canuto Strisciatore sui funghi di Mu!
Ia! Ia! G'noth-ykagga-ha!
Ia! Ia! Tsathoggua!!!

Il Discepolo di Dagon

da L'IDOLO SENZA NOME  di Howard Phillips Lovecraft




sabato 27 agosto 2016

POLVERE DI LUNA, PROFUMO DI FIENO E MATERIALISMO DIALETTICO

1.
Stava morendo per la Scienza.
Questo era, infatti, un vero e proprio mausoleo della fisica. Tutte le grandi intelligenze delle epoche antiche erano qui cristallizzate nella roccia: Arpalo, Platone, Archimede, Tycho, Longomontanus e Faraday. E, sulla faccia nascosta, una schiera più recente di suoi compatrioti: Kozyrev, Eserski, Pavlov. Un grande onore, quindi, essere il primo a raggiungerli fin li di persona, moderno Ganimede rapito nell'Olimpo. I Big della Matematica

da LA SIGNORA DEGLI SCARAFAGGI di Thomas Michael Dish




lunedì 22 agosto 2016

LA VECCHIA

1.
-Credete nei fantasmi?-, chiesi a Runciman.
Era così difficile trascorrere qualche ora con lui, e per questo, più che per qualsiasi altro motivo, fui costretto a rivolgergli una domanda tanto banale.
Voi forse conoscete i suoi libri - Il Fuggiasco, L'Olmo, Cristallo e Lume di Candela- ma è più probabile che non li conosciate affatto. Runciman rientra in quella categoria di scrittori non di alta levatura i quali, in quest'epoca di immensa superproduzione di libri, riescono ad essere piuttosto costanti e pubblicano ogni autunno il loro romanzo, col quale ottengono elogi e consensi entusiasti da parte di una certa critica. Storie di Fantasmi.

di Hugh Walpole da FANTASMI INGLESI di aa vv




domenica 21 agosto 2016

AL LARGO DI PHILLIPSPORT

La prima scossa fu registrata verso le nove e mezzo, durante l'intervallo del concerto della domenica sera, che Martha non perde mai. Stavano parlando, e io ero in piedi su una sedia, intento a caricare la pendola come faccio sempre a quell'ora. Mi sembrò ad un tratto che la sedia sotto di me cominciasse ad ondeggiare, e poi la pendola uscì dalla nicchia e mi cadde addosso facendomi ruzzolare rovinosamente a terra.

da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di Peter Schuyler Miller




venerdì 19 agosto 2016

STORIA DI ROSENDO JUDREZ

Saranno state le undici di sera; io ero entrato nello spaccio, che adesso è un bar, tra calle Bolivar e calle Venezuela. Da un angolo l'uomo mi fece un cenno. Doveva esserci in lui qualcosa di autoritario, perché gli diedi retta immediatamente. Era seduto a uno dei tavolini; avvertii inspiegabilmente che era lì da un bel pezzo, davanti al suo bicchiere vuoto. Non era né alto né basso; sembrava un onesto artigiano, forse di origini contadine. Continua

da IL MANOSCRITTO DI BRODIE di Jorge Luis Borges




giovedì 18 agosto 2016

IL FUNGO CINESE

Un pomeriggio di un'estate ormai lontana (eravamo nella prima metà degli anni Cinquanta) vidi mia prozia compiere un'operazione che suscitò in me grande meraviglia: stava preparando un tè.
Non è che farsi un tè sia cosa da destare grande stupore; era l'ambiente circostante che rendeva la cosa curiosa. Continua

da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini




lunedì 15 agosto 2016

LA MORTE VIOLETTA

Il tibetano tacque. La magra figura rimase ancora per qualche istante immobile e poi scomparve tra i folti canneti. Sir Roger Thornton guardava fìsso il fuoco. Se quello non fosse stato un Sanniasi… un penitente… che inoltre andava in pellegrinaggio a Benares, non ci sarebbe stato da credere neppure una parola; ma un Sanniasi non mente, né gli si può mentire. E allora quel perfido e terribile moto convulso del viso dell’asiatico? O era stato tratto in inganno forse dal riflesso del fuoco che si rispecchiava così stranamente negli occhi dei Mongoli? I Tibetani odiano gli europei e tengono gelosamente nascosti i loro segreti magici con i quali sperano di poter annientare gli altezzosi stranieri, quando verrà il gran giorno. Continua

da IL GOLEM E ALTRI RACCONTI di Gustav Meyrink



venerdì 12 agosto 2016

I TOPI

Che ne è degli amici Corio? Che sta accadendo nella loro vecchia villa di campagna, detta la Doganella? Da tempo immemorabile ogni estate mi invitavano per qualche settimana. Quest'anno per la prima volta no. Giovanni mi ha scritto poche righe per scusarsi. Una lettera curiosa, che allude in forma vaga a difficoltà o a dispiaceri familiari; e che non spiega niente.
Quanti giorni lieti ho vissuto in casa loro, nella solitudine dei boschi. Dai vecchi ricordi oggi per la prima volta affiorano dei piccoli fatti che allora mi parvero banali o indifferenti. E all'improvviso si rivelano. Continua

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati




giovedì 11 agosto 2016

WILLIAM WILSON

Perché chiamare coscienza,
Questo spettro che mi attraversa il cammino?
Chamberlaine, Pharronida

Lasciate che io mi chiami, pel momento, William Wilson. La pagina che mi s'apre bianca dinanzi non dev'essere insudiciata dal mio vero nome il quale è stato troppo spesso oggetto di spregio, d'orrore e d'abominio per la mia famiglia. Non ne hanno forse divulgata l'incomparabile infamia i venti sdegnati, fin nelle più remote contrade del mondo? Ahimè, il più abbandonato fra tutti i proscritti! Non sei tu dunque morto per sempre a questo mondo? Ai suoi onori, ai suoi fiori, alle sue aurate ambizioni? E non s'è forse frapposta per l'eternità, tra le tue speranze e il cielo, una sinistra e spessa nube della quale non è consentito scorgere dove finisca? Continua

da RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe



mercoledì 10 agosto 2016

IL CASO SINGOLARE DI BENJAMIN BUTTON

Fino al 1860, l'optimum era di venire alla luce in casa propria. Attualmente, così mi dicono, i massimi luminari della medicina hanno stabilito che i primi vagiti del neonato debbano essere emessi nell'atmosfera anestetica di un ospedale, possibilmente molto alla moda. Così i giovani coniugi Roger Button prevenirono i tempi di almeno cinquant'anni quando, in un giorno d'estate del 1890, decisero di far nascere il loro primogenito in un ospedale. Continua

da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald




martedì 9 agosto 2016

LE MORTI CONCENTRICHE

Wade Atsheler è morto - morto di sua mano. Dire che il fatto fosse del tutto inatteso nella combriccola dei suoi amici, sarebbe falso; eppure mai una volta noi intimi prendemmo in considerazione l'idea, se non in modo incomprensibile ed inconscio. Sebbene tale possibilità fosse sempre stata lontana dai nostri pensieri, una volta appresa la disgrazia ci parve d'averla già prevista, di aspettarla da tempo.

da LE MORTI CONCENTRICHE di Jack London




domenica 7 agosto 2016

CASA TROON

Una serie di alte case grigie disposte su una linea curva. Ai loro piedi la vecchia passeggiata, l'argine rovinato che si ergeva contro le ondate alzate dal vento. Casa Troon, più grigia. più desolata delle altre, se ne stava lì, vuota.
Vendesi o Affittasi.
Solitaria.
Bella.
Abbandonata.
Seagate era orgogliosa di Casa Troon. Seagate ne aveva paura.
13 Case Maledette

di George Stroup da LE CASE MALEDETTE di aavv





venerdì 5 agosto 2016

LA DONNA ALTA

Capitolo primo

"Che cosa sappiamo! Amici miei... che cosa sappiamo!" esclamò Gabriel, noto ingeniere di Montes, mettendosi a sedere sotto il pino e presso una fonte, sulla vetta del Guadarrama, a una lega e mezzo dall'Escorial, sul confine tra le Province di Madrid e di Segovia; posto, fonte e pino che conosco e che mi sembra di vedere, ma di cui ho dimenticato il nome. La Mujer Alta

da L'AMICO DELLA MORTE di Pedro Antonio de Alarcòn




giovedì 4 agosto 2016

LA CITTA' DELLA LUCE PENETRANTE

E' per lo più, divertente. Non è sempre stato così, ma lo è ora. Non sembra ci sia limite, a questo piacere. Nuovi orizzonti continuano a schiudersi. Le generazioni più anziane avrebbero difficoltà a capirlo a causa dei vari blocchi psicologici, come l'Etica Protestante del Lavoro e Freud. Ma noi non pensiamo al passato, non più. Berkana

da LA SIGNORA DEGLI SCARAFAGGI di Thomas Michael Dish




mercoledì 3 agosto 2016

IL TRAFORO

Poi arrivava qualcuno che ti regalava il Traforo. Faceva parte della categoria "giochi educativi", e questo avrebbe dovuto metterti sull'avviso, come quando una zia ti annunciava un bel regalo per Natale e invece della pistola Susanna -all'apice dei tuoi desideri più sfrenati- ti ritrovavi con un maglione amorosamente fatto a mano, di dubbi colori e proporzioni, che non solo sostituiva l'arma giocattolo ma che eri anche obbligato ad indossare. Continua

da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini




giovedì 28 luglio 2016

L'INDEGNO

L'immagine che abbiamo della città è sempre un po' anacronistica. Il caffè è degenerato in bar; l'atrio che ci lasciava intravedere i cortili e la pergola è adesso un indistinto corridoio con in fondo un ascensore. Allo stesso modo, ho creduto per anni che a una certa altezza di calle Talcahuano mi aspettasse la libreria Buenos Aires; una mattina constatai che era stata sostituita da un negozio di antiquariato e mi dissero che il proprietario era morto. Continua

da IL MANOSCRITTO DI BRODIE di Jorge Luis Borges



mercoledì 27 luglio 2016

DOPO LA CADUTA DI KING KONG

La prima metà del film era tetra, grigia e alquanto noiosa. Il signor Howller non ci faceva caso. Dopo tutto, era realismo. Quei tempi erano tetri e grigi. Inoltre, dietro la noia c'era la promessa di qualcosa di enorme, terrificante. L'incedere lento e i misurati movimenti ritualistici degli attori davano la sensazione dell'opera degli dèi. Senza fretta, ma con assoluta padronanza, gli dèi stavano guidando gli eventi verso la crisi ultima.

di Philip José Farmer da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di Autori Vari




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