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domenica 31 maggio 2015

L'ELEZIONE

Lloyd Jansen arrivò in città in elicottero. Elicotteri non ne erano rimasti molti, di nuovi non se ne fabbricavano e al diavolo se c'era una scorta decente di carburante in deposito. Però gli fecero usare l'elicottero poiché sapevano quant'era importante che facesse buona impressione sui cittadini.
Sulla carta geografica era segnato Ohio, ma il vecchio nome non aveva più alcun significato. Jansen non aveva un incarico particolare se non quello di percorrere il vecchio stato per la campagna elettorale. Urania Blog

di Robert Silveberg da MILLEMONDI ESTATE 1986


sabato 30 maggio 2015

COME DIRE PAROLACCE IN SOCIETA'

Vedo nel nuovo romanzo di Kurt Vonnegut (Hocus Pocus, Bompiani) che il protagonista decide di non usare parolacce e si limita ad espressioni che (nella traduzione di Pier Francesco Paolini) suonano come "che pezzo di escremento!", "che testa di pene!", "siamo in una bella casa di tolleranza!". L'invito giunge opportuno in un momento in cui i giornali registrano, da parte di uomini politici, insulti da carrettiere, e sui teleschermi si affacciano signori distinti che si appellano a vicenda con riferimenti espliciti a parti del corpo solitamente coperte da biancheria detta, appunto, intima. Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco


giovedì 28 maggio 2015

I CANCELLI DELL'UNIVERSO

Migliaia di anni prima, per eliminare il bisogno di dormire, i Signori si erano serviti di droghe, dell'elettronica, dell'ipnotismo, e delle psicotecniche. I loro corpi rimanevano freschi e vigorosi, gli occhi limpidi, per giorni e notti, per mesi. A lungo andare, però, la loro mente vacillava. Cadevano in preda ad allucinazioni, di collere sfrenate e di un irragionevole senso di sconforto. Alcuni impazzivano definitivamente e dovevano essere uccisi o rinchiusi.
Fu così che i Signori scoprirono che anche loro, benché fabbricanti di universi e padroni di una scienza che li poneva un gradino appena sotto gli dei, avevano bisogno di sognare. Continua

da FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer


mercoledì 27 maggio 2015

LA SCIMMIA DELL'INCHIOSTRO

Quest'animale abbonda nelle regioni settentrionali, è lungo quattro o cinque pollici, ed è dotato di un istinto curioso. Ha gli occhi come di cornalina e il pelo d'un nero lustro, serico, morbido come un cuscino. E' amantissimo dell'inchiostro di Cina: quando uno scrive, lui si siede con una mano sull'altra e le gambe incrociate, aspetta che quello abbia finito, e si beve il resto dell'inchiostro. Poi torna a sedersi accoccolato e resta tranquillo. Ritagli Letterari
Wang Ta-Hai (1791)

da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges


lunedì 25 maggio 2015

LUCE VIRTUALE

1-La carne luminosa dei giganti

Il corriere appoggia la fronte contro strati di vetro, argon plastica antiproiettile. Osserva una cannoniera sorvolare la città a media altezza, come una vespa cacciatrice, la morte appesa sotto il torace in un liscio baccello nero.
Qualche ora prima alcuni missili sono caduti in un sobborgo settentrionale; settatatré morti, ancora nessuna rivendicazione. Ma qui, sulle ziggurat coperte di specchi lungo il viale Làzaro Cardenas, scorre la carne luminosa dei giganti, urlando la sua lingua du sogni notturni alle avenidas in attesa: gli affari come al solito, il mondo non finisce questa sera. Una Biografia

da LUCE VIRTUALE di William Gibson


venerdì 22 maggio 2015

FATTERELLI DI CITTA'

Nelle grandi e grandissime cità si danno fenomeni che altrove - piccoli centri urbani, paesi, aperte campagne - non avvengono: connessi probabilmente con la massiccia concentrazione di unità umane e col prevalere dell'elemento meccanico. Ne cito alcuni di mia conoscenza. Continua

da LE NOTTI DIFFICILI di Dino Buzzati


mercoledì 20 maggio 2015

NAUFRAGIO SU TSCHAI

Prologo

Da un lato dell'Explorator IV brillava la luce attenuata di un'antica stella: Carina4269. Dall'altro, stava sospeso un solo pianeta, grigiobruno sotto una pesante coltre atmosferica. La stella si distingueva unicamente per una singolare sfumatura ambrata della luce. Il pianeta era un po' più grande della Terra e aveva due lune, piccole e con brevi rivoluzioni. Una stella tipica K2, un pianeta comune, ma per gli uomini dell'Explorator IV quel sistema era fonte di sorpresa e di meraviglia.

da CICLO DI TSCHAI di Jack Vance


domenica 17 maggio 2015

LA FINE DELL'INCUBO

Com'anima attardata,
senza compagno in cielo e nell'inferno,
nelle nubi ravvolta e nella nebbia,
rinasce dalla tenebra il mattino.
A.C. SWINBURNE

Non voglio soffermarmi sull'orrore di quel terribile mattino londinese. Il mondo conosce quasi tutti i particolari della grande esplosione che rase al suolo una gran parte della metropoli causando perdite enormi e danni incalcolabili.
Fu necessario fornire al pubblico una spiegazione della catastrofe; la storia dell'edificio abbandonato si riseppe, e circolarono molte dicerie incontrollate. Infine, per mettere a tacere le voci, venne comunicato che l'edificio era la roccaforte di una banda internazionale di anarchici, che avevano riempito la cantina di esplosivi  potentissimi a cui avevano dato fuoco accidentalmente. I Superiori Incogniti

da IL CICLO DI FACCIA DI TESCHIO di Robert Ervin Howard


giovedì 14 maggio 2015

COME DIRE BRUTTE PAROLE IN UN ATTIMINO

Il supplemento Tuttolibri de La Stampa ha iniziato un referendum tra i lettori per stabilire quali siano la parola più odiata e quella più amata, e ha dato l'avvio con il parere di alcuni scrittori. Debbo dire che mi trovo d'accordo con le prime risposte, almeno per quel che concerne la parola odiata ( e mi associo a ritenere odiosi attimino, ottimizzare e fruitore ). Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco


mercoledì 13 maggio 2015

TIC TAC

Conosco un medico, neurologo, già molto affermato benché non abbia ancora quarant'anni, il quale ai margini della normale attività, si interessa dei fenomeni cosiddetti metapsichici, o parapsichici, e ha raccolto sull'argomento una notevole documentazione di prima mano.
Lo incontro spesso in casa di un comune amico; dove, le sere che è in vena, racconta alcune sue singolari esperienze. Il Tempo Inesorabile

da LE NOTTI DIFFICILI di Dino Buzzati


martedì 12 maggio 2015

SCILLA

Prima di essere un mostro e  un vortice, Scilla era una ninfa, della quale si innamorò il dio Glauco. Questi cercò l'aiuto di Circe, la cui conoscenza di erbe e di magie era famosa. Circe si innamorò di lui, e, poiché Glauco non dimenticava Scilla, avvelenò le acque della fontana in cui la ninfa soleva bagnarsi. Su Wikipedia

da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges


venerdì 8 maggio 2015

LA FELICITA' E' UN'ASTRONAVE CALDA

Gli arcobaleni artificiali erano spenti. La banda se n'era andata. Svuotata dal suo carico di cadetti, la nave scuola Adastra fluttuava tranquilla contro le stelle. Il tabellone dei primi incarichi, nella rotonda della stazione, era abbandonato a se stesso. La folla si era spostata al salone della cupola, e da lì echeggiavano le voci flautate delle ragazze, l'abbaiare e il tubare dei padri, madri, zii e zie, intervallati dai toni molto baritonali e molto compunti del novantanovesimo scaglione Comando Spaziale Continua

di James Tiptree Jr da MILLEMONDIESTATE 1986


mercoledì 6 maggio 2015

MONNA LISA CYBERPUNK

1 Fumosa

Il fantasma era un dono d'addio di suo padre, portatole da un segretario vestito di nero nella sala delle partenza di Narita.
Durante le due prime ore di volo verso Londra, restò come dimenticato nella sua borsa. Era un oggetto liscio e scuro di forma allungata; da un lato portava impresso l'onnipresente logo della Maas-Neotek, l'altro, invece, era curvo, per adattarsi al palmo della mano.
Sedeva ben dritta nella sua poltrona di prima classe, i lineamenti composti di una maschera modellata sul volto della madre morta. Continua

da MONNA LISA CYBERPUNK di William Gibson


lunedì 4 maggio 2015

DANSE MACABRE

Racconti del Tarocco

Uno dei temi più comuni della letteratura fantastica è quello dell'immortalità. "La cosa che non vuole morire" è stato un elemento base del genere, dal Beowulf ai La verità sul caso di M. Valdemar e Il cuore rivelatore di Poe, fino alle opere di Lovecraft (come Aria fredda), di Blatty e persino, Dio ce ne guardi, di John Saul.
I tre romanzi che intendo qui discutere sembrano aver raggiunto di fatto quella immortalità, ed è impossibilem credo, parlare del genere dell'orrore negli anni 1950-1980, e comprenderlo fino in fondo, se non partiamo da questi tre libri, Tutti e tre vivono in una sorta di limbo, al di fuori della cerchia splendente dei classici riconosciuti della letteratura inglese, e forse a ragione. Continua

da DANSE MACABRE di Stephen King


domenica 3 maggio 2015

IL FABBRICANTE DI UNIVERSI

CAPITOLO 1

Lo spettro di uno squillo di tromba chiamava al di là della porta. Le sette note erano deboli e lontane: il prodotto ectoplasmico di un fantasma d'argento, se è il suono la sostanza di cui sono fatte le ombre.
Robert Wolff sapeva che, al di là della porta, non potevano esserci né trombe né suonatori. Un minuto prima aveva guardato nel ripostiglio. Aveva visto solo il pavimento di cemento, le pareti bianche, le crociere, uno scaffale e una lampadina. La Trama

da I FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer


sabato 2 maggio 2015

IL DISCO DI FIAMMA

1.
Si erano avuti segni premonitori. Ai primi di maggio del 2203 i giornali automatici furono messi in movimento da un volo di cornacchie bianche sulla Svezia. Una serie di incendi inspiegabili demolì metà dell'Oiseau-Lyre Hill, un centro industriale del sistema. Piccole pietre rotonde caddero vicino alle installazioni del campo di lavoro su Marte. A Batavia, Direttorato della Federazione del non pianeta, nacque un vitello con due teste: segno sicuro che si stava preparando qualcosa di incredibile importanza. Leggi

da IL DISCO DI FIAMMA di Philip Kindred Dick


venerdì 1 maggio 2015

MOBY DICK

1-Qualcosa appare in lontananza

Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa -non importa quando esattamente- avendo poco o nulla in tasca, e niente in particola che riuscisse a interessarmi a terra, pensai di andarmene un po' per mare, e vedere la parte equorea del mondo. E' un modo che ho io di scacciare la tristezza, e regolare la circolazione. Ogni volta che mi ritrovo sulla bocca una smorfia amara; ogni volta che ho nell'anima ho un novembre umido e stillante; quando mi sorprendo a sostare senza volerlo ai magazzini di casse da morto, o ad accodarmi a tutti i funerali che incontro; e sopratutto quando l'ipocondrio riesce a dominarmi tanto, che solo un robusto principio morale può impedirmi di uscire deciso per strada e mettermi metodicamente a gettare in terra il cappello alla gente, allora mi rendo conto che è tempo di mettermi in mare al più presto. Cosa Racconta?

da MOBY DICK di Herman Melville


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