1. LA LEGGENDA DELL'ASTRONAUTA ERRANTE
Viaggiatore, puoi andare dappertutto. L'universo è grande, è forse il luogo più grande che ci sia. Eppure, dovunque atterrerai, ti parleranno di Simon Wagstaff, L'Astronauta Errante. Anche sui pianeti dove lui non è mai andato, la sua storia è cantata e narrata nelle taverne degli spazioporti. La leggenda e il folclore hanno fatto di lui una figura popolare su tutti i dieci miliardi di pianeti abitabili, mentre su almeno un milione, secondo gli ultimi calcoli, è il protagonista di sceneggiati televisivi a puntate. L'Astronauta Errante è un terrestre che non invecchia mai. Porta i Levi's e un logoro maglione grigio, con toppe di pelle marrone sui gomiti e un enorme monogramma davanti:sw.
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Visualizzazione post con etichetta Philip José Farmer. Mostra tutti i post
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sabato 9 febbraio 2019
mercoledì 27 luglio 2016
DOPO LA CADUTA DI KING KONG
La prima metà del film era tetra, grigia e alquanto noiosa. Il signor Howller non ci faceva caso. Dopo tutto, era realismo. Quei tempi erano tetri e grigi. Inoltre, dietro la noia c'era la promessa di qualcosa di enorme, terrificante. L'incedere lento e i misurati movimenti ritualistici degli attori davano la sensazione dell'opera degli dèi. Senza fretta, ma con assoluta padronanza, gli dèi stavano guidando gli eventi verso la crisi ultima.
di Philip José Farmer da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di Autori Vari
di Philip José Farmer da MOSTRI DEL CIELO E DELLA TERRA di Autori Vari
domenica 29 novembre 2015
LA RABBIA DI ORC IL ROSSO
29 Novembre 1979
Jim Grimson non aveva mai avuto intenzione di mangiare i testicoli di suo padre.
E non si era neppure aspettato di fare l'amore con venti delle sue sorelle.
Non aveva previsto che, a bordo di uno Steed bianco, avrebbe salvato la propria madre dalla prigionia e da un assassino.
E come poteva sapere nell'ottobre del 1979 - aveva solamente diciassette anni - che era stato proprio lui a dare origine al nostro universo, la cui creazione, a quanto pareva, risaliva a dieci miliardi di anni prima?
da LA RABBIA DI ORC IL ROSSO di Philip José Farmer
Jim Grimson non aveva mai avuto intenzione di mangiare i testicoli di suo padre.
E non si era neppure aspettato di fare l'amore con venti delle sue sorelle.
Non aveva previsto che, a bordo di uno Steed bianco, avrebbe salvato la propria madre dalla prigionia e da un assassino.
E come poteva sapere nell'ottobre del 1979 - aveva solamente diciassette anni - che era stato proprio lui a dare origine al nostro universo, la cui creazione, a quanto pareva, risaliva a dieci miliardi di anni prima?
da LA RABBIA DI ORC IL ROSSO di Philip José Farmer
mercoledì 2 settembre 2015
LA MATRICOLA
Il giovane capelluto davanti a Desmond indossava sandali, un paio di blue jeans sbrindellati e una sudicia maglietta. Un'edizione economica delle opere complete di Robert Blake gli spuntava dalla tasca posteriore. Quando si voltò, mostrò sulla maglietta le grandi lettere M.U. Sui baffi sottili alla Fu Manchu erano rimaste appiccicate delle briciole di pane. Continua
di Philip José Farmer da MILLEMONDIESTATE 1986
di Philip José Farmer da MILLEMONDIESTATE 1986
mercoledì 8 luglio 2015
LE MURAGLIE DELLA TERRA
Per ventiquattro anni il cielo era stato verde. Poi, all'improvviso, diventò azzurro.
Kichaha batté gli occhi. Era di nuovo a casa. O meglio: si trovava nuovamente sul pianeta dove era nato. Per ventott'anni era vissuto sulla Terra. Poi, per altri ventiquattro, in quell'universo tascabile chiamato Il Pianeta dei Livelli. Ora, anche se non gliene importava un fico secco, era di nuovo a casa.
Era immobile, sotto un'enorme sporgenza rocciosa che lo sovrastava. La pietra, sotto i suoi piedi, era spazzata dal vento implacabile che rotolava giù lungo un dirupo. Continua
da FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
Kichaha batté gli occhi. Era di nuovo a casa. O meglio: si trovava nuovamente sul pianeta dove era nato. Per ventott'anni era vissuto sulla Terra. Poi, per altri ventiquattro, in quell'universo tascabile chiamato Il Pianeta dei Livelli. Ora, anche se non gliene importava un fico secco, era di nuovo a casa.
Era immobile, sotto un'enorme sporgenza rocciosa che lo sovrastava. La pietra, sotto i suoi piedi, era spazzata dal vento implacabile che rotolava giù lungo un dirupo. Continua
da FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
mercoledì 1 luglio 2015
IL MONDO DI LAVALITE
Capitolo Primo
Kickaha era un proteo con l'argento vivo addosso. Pochissimi erano in grado di uguagliare la prontezza con cui si adattava ai mutamenti. Ma sulla Terra e sugli altri pianeti degli universi tascabili, le colline, i monti, le valli, le pianure, i fiumi, i laghi, e i mari cambiavano raramente. La stabilità della loro forma e della loro ubicazione veniva data per scontata.
C'erano piccoli mutamenti locali. Alluvioni, terremoti, valanghe, maremoti rimodellavano la terra. Ma gli effetti erano minimi, sulla scala del tempo di un individuo, nella vita di una nazione. Continua
da IL MONDO DI LAVALITE di Philip José Farmer
Kickaha era un proteo con l'argento vivo addosso. Pochissimi erano in grado di uguagliare la prontezza con cui si adattava ai mutamenti. Ma sulla Terra e sugli altri pianeti degli universi tascabili, le colline, i monti, le valli, le pianure, i fiumi, i laghi, e i mari cambiavano raramente. La stabilità della loro forma e della loro ubicazione veniva data per scontata.
C'erano piccoli mutamenti locali. Alluvioni, terremoti, valanghe, maremoti rimodellavano la terra. Ma gli effetti erano minimi, sulla scala del tempo di un individuo, nella vita di una nazione. Continua
da IL MONDO DI LAVALITE di Philip José Farmer
sabato 13 giugno 2015
UN UNIVERSO TUTTO PER NOI
Sotto un cielo verde e un sole giallo, in groppa a uno stallone nero dalla criniera chiazzata di rosso e dalla coda azzurra, Kickaha cavalcava per salvarsi la vita.
Cento giorni prima, mille chilometri più lontano, aveva lasciato il villaggio degli Hrowakas, il Popolo Dell'Orso. Stanco della caccia e della vita semplice, Kickaha aveva provato di desiderio improvviso di sentire il sapore (e più del sapore) della civiltà. Inoltre, la lama della sua intelligenza aveva bisogno di essere affilata, c'era molto che lui non sapeva sui Tishquetmoac, l'unico popolo civilizzato di quello stesso livello. Continua
dal ciclo FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
Cento giorni prima, mille chilometri più lontano, aveva lasciato il villaggio degli Hrowakas, il Popolo Dell'Orso. Stanco della caccia e della vita semplice, Kickaha aveva provato di desiderio improvviso di sentire il sapore (e più del sapore) della civiltà. Inoltre, la lama della sua intelligenza aveva bisogno di essere affilata, c'era molto che lui non sapeva sui Tishquetmoac, l'unico popolo civilizzato di quello stesso livello. Continua
dal ciclo FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
giovedì 28 maggio 2015
I CANCELLI DELL'UNIVERSO
Migliaia di anni prima, per eliminare il bisogno di dormire, i Signori si erano serviti di droghe, dell'elettronica, dell'ipnotismo, e delle psicotecniche. I loro corpi rimanevano freschi e vigorosi, gli occhi limpidi, per giorni e notti, per mesi. A lungo andare, però, la loro mente vacillava. Cadevano in preda ad allucinazioni, di collere sfrenate e di un irragionevole senso di sconforto. Alcuni impazzivano definitivamente e dovevano essere uccisi o rinchiusi.
Fu così che i Signori scoprirono che anche loro, benché fabbricanti di universi e padroni di una scienza che li poneva un gradino appena sotto gli dei, avevano bisogno di sognare. Continua
da FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
Fu così che i Signori scoprirono che anche loro, benché fabbricanti di universi e padroni di una scienza che li poneva un gradino appena sotto gli dei, avevano bisogno di sognare. Continua
da FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
domenica 3 maggio 2015
IL FABBRICANTE DI UNIVERSI
CAPITOLO 1
Lo spettro di uno squillo di tromba chiamava al di là della porta. Le sette note erano deboli e lontane: il prodotto ectoplasmico di un fantasma d'argento, se è il suono la sostanza di cui sono fatte le ombre.
Robert Wolff sapeva che, al di là della porta, non potevano esserci né trombe né suonatori. Un minuto prima aveva guardato nel ripostiglio. Aveva visto solo il pavimento di cemento, le pareti bianche, le crociere, uno scaffale e una lampadina. La Trama
da I FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
Lo spettro di uno squillo di tromba chiamava al di là della porta. Le sette note erano deboli e lontane: il prodotto ectoplasmico di un fantasma d'argento, se è il suono la sostanza di cui sono fatte le ombre.
Robert Wolff sapeva che, al di là della porta, non potevano esserci né trombe né suonatori. Un minuto prima aveva guardato nel ripostiglio. Aveva visto solo il pavimento di cemento, le pareti bianche, le crociere, uno scaffale e una lampadina. La Trama
da I FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
domenica 19 aprile 2015
ROGER TWO HAWKS
Un anno dopo la fine della guerra, il mio editore mi mandò a Stavanger, in Norvegia, per intervistare Roger Two Hawks. Avevo piena autorità di negoziare un contratto con lui. I termini erano molto favorevoli, specie se si considera la mancanza di strutture tipografiche e di distribuzione in quel periodo postbellico. Avevo chiesto io quell'incarico, dato che avevo sentito parlare così tanto di Roger Two Hawks. Le storie erano, per la maggior parte, incredibili e persino contraddittorie, eppure i miei informatori giuravano che le loro testimonianze erano vere. Ucronia
da ROGER TWO HAWKS di Philip José Farmer
da ROGER TWO HAWKS di Philip José Farmer
venerdì 10 aprile 2015
L'INFERNO A ROVESCIO
Due esseri umani volteggiavano con il mento appoggiato sulla spalla dell'altro, roteavano attorno a un asse comune e continuavano a capovolgersi, incessantemente.
Attorno a loro (non c'era nè alto nè basso) c'era il nulla. Soltanto l'atmosfera invisibile che li spingeva verso il sole, al centro della sfera. Il sole era oscurato da una nube di polvere. La Trama
da L'INFERNO A ROVESCIO di Philip José Farmer
Attorno a loro (non c'era nè alto nè basso) c'era il nulla. Soltanto l'atmosfera invisibile che li spingeva verso il sole, al centro della sfera. Il sole era oscurato da una nube di polvere. La Trama
da L'INFERNO A ROVESCIO di Philip José Farmer
martedì 31 marzo 2015
UNA QUESTIONE DI RAZZA
Jack Cage discendeva lentamente la vecchia strada. Il suo cappello dalla tesa larga e dalla grossa cupola lo proteggeva dai caldi raggi del sole di tarda primavera. All'ombra amica del copricapo, i suoi occhi castani non perdevano mai di vista le foreste che si stendevano su entrambi i lati della strada. La sua mano sinistra impugnava un arco di legno. La faretra era piena di frecce. Una guaina di cuoio conteneva una scimitarra, sul fianco sinistro; dalla parte destra dell'ampia cintura pendeva una borsa. La Trama
da UNA QUESTIONE DI RAZZA di Philip José Farmer
da UNA QUESTIONE DI RAZZA di Philip José Farmer
venerdì 27 marzo 2015
OPAR LA CITTA' IMMORTALE
Opar, la città del massiccio granito e delle delicate gemme, tremò e si fece confusa alla vista. Solida con le sue grandi mura di pietra, le svettanti snelle torri, le cupole dorate e i suoi ottocentosessantasette anni di storia, ondeggiò, si piegò, si dissolse. E poi non ci fu più, come se mai fosse esistita.
Hadon deglutì, e si asciugò le lacrime.
L'ultima sua visione della gloriosa Opar era stata come un sogno che morisse nella mente d' un dio.
Io Tarzan Tu Farmer
da OPAR LA CITTA' IMMORTALE di Philip José Farmer
Hadon deglutì, e si asciugò le lacrime.
L'ultima sua visione della gloriosa Opar era stata come un sogno che morisse nella mente d' un dio.
Io Tarzan Tu Farmer
da OPAR LA CITTA' IMMORTALE di Philip José Farmer
martedì 17 marzo 2015
IL DIARIO SEGRETO DI PHILEAS FOGG
Fino a che punto Jules Verne conosceva i veri retroscena del Giro del mondo in 80 giorni?
Il romanziere francese non poteva certo avere a disposizione tutti gli elementi. Se li avesse avuti, non si sarebbe fidato a scrivere la storia del viaggio, in nessuna versione. Eppure il suo romanzo contiene così tanti accenni tra le righe, così tanti suggerimenti su Phileas Fogg, da dar l'impressione che sospettasse qualcosa. Il Giro Del Mondo in PDF
Il romanziere francese non poteva certo avere a disposizione tutti gli elementi. Se li avesse avuti, non si sarebbe fidato a scrivere la storia del viaggio, in nessuna versione. Eppure il suo romanzo contiene così tanti accenni tra le righe, così tanti suggerimenti su Phileas Fogg, da dar l'impressione che sospettasse qualcosa. Il Giro Del Mondo in PDF
domenica 1 marzo 2015
GLI ANNI DEL PRECURSORE
1
Il dottor Leif Barker attirò a sé la donna. Lei non fece resistenza: non era venuta per fare resistenza. Non a questo punto. La sua vera intenzione, secondo Leif, era quella di lasciarlo fare, di cedere fino al momento cruciale, per poi mettersi a urlare, finché gli uomini, che senza dubbio erano appostati nelle vicinanze, non fossero arrivati ad arrestarlo. O meglio: a fingere di arrestarlo. La Trama
da GLI ANNI DEL PRECURSORE di Philip José Farmer
Il dottor Leif Barker attirò a sé la donna. Lei non fece resistenza: non era venuta per fare resistenza. Non a questo punto. La sua vera intenzione, secondo Leif, era quella di lasciarlo fare, di cedere fino al momento cruciale, per poi mettersi a urlare, finché gli uomini, che senza dubbio erano appostati nelle vicinanze, non fossero arrivati ad arrestarlo. O meglio: a fingere di arrestarlo. La Trama
da GLI ANNI DEL PRECURSORE di Philip José Farmer
venerdì 27 febbraio 2015
CRISTO MARZIANO
1
Il grande complesso dei canyon di Vallis Marineris sembrava una ferita nera su un corpo rosso. Correva per cinquemila chilometri, da est a ovest, nei pressi dell'equatore di Marte. Nel suo punto di maggiore larghezza misurava ottanta chilometri, e in quello di massima profondità sfiorava la decina. E come faceva pensare a un terribile squarcio su un corpo morto, così assomigliava anche a un centopiedi gigantesco; le gambe erano costituite dai canali che si snodavano sull'altipiano, diretti verso l'immensa spaccatura, e i peli delle gambe erano i tributari di second'ordine.
I Misteri di Marte
da CRISTO MARZIANO di Philip José Farmer
Il grande complesso dei canyon di Vallis Marineris sembrava una ferita nera su un corpo rosso. Correva per cinquemila chilometri, da est a ovest, nei pressi dell'equatore di Marte. Nel suo punto di maggiore larghezza misurava ottanta chilometri, e in quello di massima profondità sfiorava la decina. E come faceva pensare a un terribile squarcio su un corpo morto, così assomigliava anche a un centopiedi gigantesco; le gambe erano costituite dai canali che si snodavano sull'altipiano, diretti verso l'immensa spaccatura, e i peli delle gambe erano i tributari di second'ordine.
I Misteri di Marte
da CRISTO MARZIANO di Philip José Farmer
venerdì 20 febbraio 2015
IL FANTASMA DELLE FOGNE
1
Per tutto il giorno, Red McCune lavorava come uno schiavo. Ben Hur aveva faticato a condurre la sua bella nave a molti ponti attraverso le acque. Red lavorava a innaffiare e a spingere schifosi pezzi di sterco a un solo ponte lungo la corrente. Erano il suo peso e Red, sempre più poeta, una volta aveva chiamato i pesi fardelli. Il suo compagno, Ringo Ringold, aveva detto:-Cosa? Appendici del Futuro
da IL MONDO DI PHILIP JOSE' FARMER di Philip José Farmer
Per tutto il giorno, Red McCune lavorava come uno schiavo. Ben Hur aveva faticato a condurre la sua bella nave a molti ponti attraverso le acque. Red lavorava a innaffiare e a spingere schifosi pezzi di sterco a un solo ponte lungo la corrente. Erano il suo peso e Red, sempre più poeta, una volta aveva chiamato i pesi fardelli. Il suo compagno, Ringo Ringold, aveva detto:-Cosa? Appendici del Futuro
da IL MONDO DI PHILIP JOSE' FARMER di Philip José Farmer
sabato 14 febbraio 2015
IL DISTRUTTORE
-Il bolg uccide tutti tranne uno!
La voce era debole, bisbigliante, sgocciolante umidità. Come la voce di un'ombra sott'acqua.
Poi la voce tuonò come un gigante nel cielo, come un razzo che esplodeva accanto al suo orecchio. Lo proiettò in alto, sempre più in alto, in mezzo al grigiore. Poi cadde dentro un pozzo le cui lucide pareti si allontanavano oblique da lui, pur restando visibili.
Ramstan non aveva mai provato tanto terrore. I Romanzi Teologici di PJ Farmer
da IL DISTRUTTORE di Philip José Farmer
La voce era debole, bisbigliante, sgocciolante umidità. Come la voce di un'ombra sott'acqua.
Poi la voce tuonò come un gigante nel cielo, come un razzo che esplodeva accanto al suo orecchio. Lo proiettò in alto, sempre più in alto, in mezzo al grigiore. Poi cadde dentro un pozzo le cui lucide pareti si allontanavano oblique da lui, pur restando visibili.
Ramstan non aveva mai provato tanto terrore. I Romanzi Teologici di PJ Farmer
da IL DISTRUTTORE di Philip José Farmer
venerdì 13 febbraio 2015
MONOLOGO
Lei è stufa che io stia male.
-E io sto male. Questa cosa mi cresce dentro, mi divora. Non posso dirglielo, ma lei lo vede. Guarda la gobba della cosa, o almeno credo che sia una gobba. Non posso guardare giù e vedere se lo è o no. Ma c'è. Vedo che lei la guarda.
-Nessun dolore, per adesso. Quando comincia a far male, il cancro? E io non potrò urlare. Posso dirlo a lei, ma le parole non escono come devono. E se cerco di urlare, succede qualcosa. Mi si chiude la gola. Ma quando comincia il dolore... Su Farmer
da IL MONDO DI PHILIP JOSE' FARMER di Philip José Farmer
-E io sto male. Questa cosa mi cresce dentro, mi divora. Non posso dirglielo, ma lei lo vede. Guarda la gobba della cosa, o almeno credo che sia una gobba. Non posso guardare giù e vedere se lo è o no. Ma c'è. Vedo che lei la guarda.
-Nessun dolore, per adesso. Quando comincia a far male, il cancro? E io non potrò urlare. Posso dirlo a lei, ma le parole non escono come devono. E se cerco di urlare, succede qualcosa. Mi si chiude la gola. Ma quando comincia il dolore... Su Farmer
da IL MONDO DI PHILIP JOSE' FARMER di Philip José Farmer
domenica 1 febbraio 2015
LA VOCE DEL SONAR NELLA MIA APPENDICE VERMIFORME
Il biancore balenò dentro Barnes. Il biancore era come un semaforo da cui fosse caduta la lente di plastica rossa. Era di nuovo la sua risonanza. C'era troppo biancore intorno a lui. Le pareti e il soffitto del laboratorio erano bianchi come il ventre di un pesce. Il pavimento era di pseudomarmo color petto di pinguino. I due dottori indossavano camici bianchi. Cronache di Un Sole Lontano
da IL MONDO DI PHILIP JOSE' FARMER di Philip José Farmer
da IL MONDO DI PHILIP JOSE' FARMER di Philip José Farmer
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