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mercoledì 30 agosto 2017

LA GIACCA STREGATA di Dino Buzzati

Benché io apprezzi l'eleganza nel vestire, non bado, di solito, alla perfezione o meno con cui sono tagliati gli abiti dei miei simili.
Una sera tuttavia, durante un ricevimento in una casa di Milano, conobbi un uomo dall'apparente età di quaranta anni, il quale letteralmente risplendeva per la bellezza, definitiva e pura, del vestito.
Non so chi fosse, lo incontravo per la prima volta, e alla presentazione, come succede sempre, capire il suo nome fu impossibile. Ma a un certo punto della sera mi trovai vicino a lui, e si cominciò a discorrere.
Sembrava un uomo garbato e civile, tuttavia con un alone di tristezza. Forse con esagerata confidenza - Dio me ne avesse distolto - gli feci i complimenti per la sua eleganza; e osai perfino chiedergli chi fosse il suo sarto. Continua

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati



lunedì 28 agosto 2017

IL DIAVOLO IN AMORE di Jacques Cazotte

Capitolo Primo
Ero a venticinque anni capitano delle guardie del re di Napoli: stavamo molto insieme tra noi commilitoni, e vivevamo come tutti i giovani, cioè, di donne e di gioco, finché restava denaro in borsa; quando non avevamo più altra risorsa passavamo il tempo nei nostri alloggiamenti a filosofare. Una sera, dopo esserci sfibrati in ragionamenti di ogni specie intorno a un fiaschetto di vino di Cipro e a qualche castagna secca, il discorso cadde sulla Cabala e sui cabalisti.
Uno di noi pretendeva che fosse una scienza reale, le cui pratiche fossero cosa certa; quattro fra i più giovani replicavano che si trattava di un mucchio di assurdità, una truffa bella e buona per ingannare i creduloni e far ridere i bambini. Una Recensione

da IL DIAVOLO IN AMORE di Jacques Cazotte




domenica 27 agosto 2017

TEORIA DELLE OMBRE di Paolo Maurensig

Estoril, agosto 2012

Ancora una volta mi sveglio in piena notte, soffocato dalla calura di fine agosto, e nel ritrovarmi coricato nel letto di questo modesto albergo di Estoril mi sento sopraffatto dall'ansia. Quella domanda, che da anni mi ossessiona, non fa che amplificarsi nella solitudine e nel silenzio notturni, fino a diventare assordante: Riuscirò infine a trovare una risposta? su Fahrenheit

da TEORIA DELLE OMBRE di Paolo Maurensig




sabato 26 agosto 2017

GOMORRA E DINTORNI di Thomas Michael Disch

1
Le stelle, prima le meno luminose e poi via via anche le più brillanti, scomparvero nella luce sempre più intensa dell'alba, ma la massa scura della foresta che limitava il campo di granturco trattenne, ancora per un poco, le ombre della notte. Una brezza leggera soffiava dal lago, frusciando tra le foglie tenere del granturco. A poco a poco, verso oriente, la foresta si tinse di una luce verde grigiastra e i tre uomini in attesa nel campo indovinarono, benché non potessero ancora vedrlo, che era sorto il sole. La Trama

da GOMORRA E DINTORNI di Thomas Michael Disch




giovedì 24 agosto 2017

BEAT (Ma Che Colpa Abbiamo Noi) di Roberto Festi e Odoardo Semellini

Aveva ragione Tina Modotti quando considerando il frutto del suo lavoro di fotografa, in una lettera coglieva il tragico conflitto tra la vita che cambia continuamente e la forma che la fissa immutabile. Come non far propria quella considerazione, ossia: come non cogliere quel tragico conflitto, osservando le fotografie che ritraggono i protagonisti di quella stagione che comunemente chiamiamo del Beat Italiano? La Musica Beat In Italia

da BEAT (Ma Che Colpa Abbiamo Noi) di Roberto Festi e Odoardo Semellini




mercoledì 23 agosto 2017

MA NE ABBIAMO INVENTATE DAVVERO TANTE? di Umberto Eco

L'annuncio è apparso probabilmente su Internet ma non so dove, perché mi è stato passato per posta elettronica. E' una pseudoproposta commmerciale che pubblicizza una novità, il Built-in Orderly Organized Knowledge, la cui sigla dà BOOK, ovvero libro.
Niente fili, niente batteria, nessun circuito elettrico, nessun interruttore o bottone, è compatto e portatile, può essere usato anche seduti davanti al caminetto. Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco



lunedì 21 agosto 2017

IL DEMONE DELLA PERVERSITA' di Edgar Allan Poe

Nella considerazione delle facoltà e degli impulsi, dei prima mobilia dell'animo umano, i frenologi hanno dimenticato di far posto a un'inclinazione che, sebbene la sua esistenza di sentimento primitivo, radicale, irriducibile, risulti evidente, è sfuggita anche a tutti i moralisti che li hanno preceduti.
Nella pura arroganza della ragione, noi non ce ne siamo accorti.
E abbiamo lasciato che la sua presenza sfuggisse ai nostri sensi, nient'altro che per una incapacità di credere, per un difetto di fede; fosse poi fede nella Rivelazione o fede nella Cabala.
Mai ce n'è venuta l'idea, semplicemente a causa della sua supererogazione.
Non si è visto il bisogno di questo impulso, di questa tendenza. Non se n'è avvertita la necessità. Ammettendo, del resto, che la nozione di questo primum mobile si fosse imposta da sé, non avremmo potuto capire in qual modo essa potesse servire agli scopi dell'umanità, temporali od eterni. Continua

da RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe





domenica 20 agosto 2017

L'UOVO di Dino Buzzati

Nel giardino della villa Reale la Croce Viola Internazionale organizzò una grande caccia all'uovo riservata ai bambini minori di dodici anni. Biglietto, ventimila lire.
Le uova venivano nascoste sotto dei mucchi di fieno. Poi si dava il via. E tutte le uova che un bambino riusciva a scovare erano sue. Uova di tutti i generi e dimensioni, di cioccolata, di metallo, di cartone, contenenti oggetti bellissimi.
Gilda Soso, cameriera a ore, ne sentì parlare in casa Zernatta, dove lavorava. La signora Zernatta vi avrebbe portato tutti e quattro i suoi bambini, complessivamente ottantamila lire.

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati




sabato 19 agosto 2017

FUNGHI DA YUGGOTH di Howard Phillips Lovecraft

1. Il Libro

Il posto era scuro, polveroso e perso
Negli intrichi di Antichi vicoli intorno al porto,
Odorose di strane cose portate dagli oceani
E annebbiati da volute di foschia spinte dai venti occidentali,
Piccoli vetri a losanghe, oscurati dal fumo e dal ghiaccio,
Mostravano solo i libri, ammassati come alberi contorti.
Marcivano dal pavimento al soffitto: congerie
Di antico e decaduto sapere a basso costo.
Continua

da L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft



venerdì 18 agosto 2017

IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee

Anche gli avvocati sono stati bambini, immagino...
Charles Lamb

Jem, mio fratello, aveva quasi tredici anni all’epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere di giocare a palla ovale, Jem non ci pensò quasi più. Il braccio sinistro gli era rimasto un po' più corto del destro; in piedi o camminando, il dorso della sinistra faceva un angolo retto con il corpo, e il pollice stava parallelo alla coscia, ma a Jem non importava un bel nulla: gli bastava poter continuare a giocare, poter passare o prendere la palla al volo. Continua

da IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee



martedì 15 agosto 2017

I SILVANI di Dino Coltro

L'iconografia rappresenta il dio Silvano con un falcetto nella mano destra e un ramo d'albero, in genere un pino, nella sinistra; vicino a lui, un cane con il muso alto, in attesa di un cenno.
E' il dio rustico delle selve e dei boschi e da lui discendono i Silvani che nelle tradizioni hanno subito notevoli mutazioni. Dai Silvani dei disegni dell'epoca etrusca, minuscoli, con coda e berrettino in testa, fino ai più moderni, sempre piccoli fino a essere invisibili, agili e dispettosi, buttano capelli e ragni nel paiolo dove cuoce la polenta, ne fanno di tutti i colori, come mescolare lo zucchero col sale. Silvano

da GNOMI, ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro


f

lunedì 14 agosto 2017

ORRORE IN BIBLIOTECA di Howard Phillips Lovecraft

(A Willis Conover Jr. 14 agosto 1936)

Il vostro catalogo di libri diabolici e proibiti è veramente impressionante, i soli nomi mi fanno tremare. Ho sentito parlare di uno solo, e si tratta (avrò la fortuna di scrivere quelle temibili parole?) del famigerato Ghorl Nigral di Mulder. Ne ho visto perfino una copia una volta, sebbene non l'abbia mai aperto né letto. Continua

da L'IDOLO SENZA NOME di Howard Phillips Lovecraft








domenica 13 agosto 2017

I CARRI GOMMATI di Francesco Guccini

Fino agli anni Quaranta del secolo scorso ( e già dire secolo scorso, per chi ci è vissuto, è cosa che fa pensare e un poco rattrista. Il Duemila era così distante che pareva una data remota e improbabile. Cosa succederà allora? Ci saremo nel futuribile Duemila? Ma adesso che ci siamo, ci rendiamo conto che siamo già nel Duemila?), i carri dei carrettieri (o birrocciai) percorrevano ancora le strade delle periferie cittadine.
Il traffico era scarso, molte biciclette ma pochissime le automobili, tanto che i ragazzi di quei tempi potevano giocare a pallone in mezzo alla strada, spesso non ancora asfaltata. Continua

da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini



venerdì 11 agosto 2017

WILLIAM GIBSON O L'AVVENIRE REINVENTATO di Joel Sauchin

Nei racconti di Conurb Gibson ci traccia un'anticipazione riconoscibile e scrupolosamente estrapolata della nostra società moderna. Un avvenire dalle multiple sfacettature, complesso ed integrato in una visione globale che non deriva più da una formula usurata a base di robots, di astronavi, di imperi galattici, ma dalla biotecnologia, dalla cibernetica e  dalle nuove reti di comunicazione derivate dalle nostre tecnologie.
Come ha fatto rimarcare il suo incensore Bruce Sterling:-Nei testi di Gibson, ci si ritrova al livello della strada e dei vicoli ciechi, nel mondo duro e sudicio della sopravvivenza ad ogni costo, dove la tecnologia evoluta è presente come un costante subliminale rumore di fondo.-
(da Phenix n°16 Bruxelles 1989) Continua

di Joel Sauchin da CYBERPUNK ANTOLOGIA di Autori Vari



mercoledì 9 agosto 2017

MATTATOIO N°5 di Kurt Vonnegut

E' tutto accaduto, più o meno. I brani di guerra, in ogni caso, sono abbastanza veri. Un tale che conoscevo fu veramente ucciso, a Dresda, per aver preso una teiera che non era sua. Un altro che conoscevo minacciò veramente di fare ammazzare i suoi nemici personali, dopo la guerra, da dei killer. E così via. Ho cambiato tutti i nomi.
Io tornai veramente a Dresda con i soldi della Fondazione Guggenheim (Dio la benedica) nel 1967. Somigliava molto a Dayton, nell' Ohio, ma c'erano più spazi vuoti che a Dayton. Nel terreno dovevano esserci tonnellate d'ossa umane. Vonnegut e Dresda

da MATTATOIO N°5 ovvero la Crociata dei Bambini di Kurt Vonnegut




martedì 8 agosto 2017

LE GOBBE NEL GIARDINO di Dino Buzzati

Quando è scesa la notte a me piace fare una passeggiata nel giardino. Non crediate io sia ricco. Un giardino come il mio lo avete tutti. E più tardi capirete il perché. Nei buio, ma non è proprio completamente buio perché dalle finestre accese della casa un vago riverbero viene, nel buio io cammino sul prato, le scarpe un poco affondando nell'erba, e intanto penso, e pensando alzo gli occhi a guardare il cielo se è sereno e, se ci sono le stelle, le osservo domandandomi tante cose. Però certe notti non mi faccio domande, le stelle se ne stanno lassù sopra di me stupidissime e non mi dicono niente. Continua

da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati






domenica 6 agosto 2017

RICORDATE TUTTI I SETTE NANI? di Umberto Eco

Un giochetto di società che si fa sovente è di vedere se qualcuno ricorda immediatamente tutti i nomi dei sette nani. La mia esperienza mi dice che (ammesso che si tratti di soggetti cresciuti su Biancaneve) le persone arrivano di solito a sei nani, ma si ingrippano sul settimo -e naturalmente il settimo cambia per ciascun soggetto. Potete provare anche coi sette re di Roma: una volta sarà Servio Tullio, l'altra Tullio Ostilio, ma uno dei sette rimane sempre imprendibile. Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco



sabato 5 agosto 2017

SOLARIS di Stanislaw Lem

L'arrivo

Alle 19.00, ora di bordo, passai tra quelli fermi accanto al pozzo e per gli scalini a mano scesi nella capsula. Ci stava giusto un uomo, con spazio appena sufficiente a muovere i gomiti. Una volta avvitato l'attacco al tubo sulla paratia, la tuta si gonfiò e da quell'istante non potei più fare il minimo movimento. Dritto, anzi sospeso in un cuscino d'aria, facevo corpo con lo scafo.
Alzando gli occhi vidi, attraverso la cupoletta di vetro, le pareti del pozzo e, sopra, la faccia di Moddard. L'angoscia dell'Assoluto

SOLARIS di Stanislaw Lem




venerdì 4 agosto 2017

IL MASSARIOL di Dino Coltro

Il Massariol nasce come il tarlo da un pezzo di legno, è un folletto tutto veneto, anche se ne troviamo di simili in altre tradizioni. A Venezia era considerato l'Omino della città, tanto da essere chiamato el Gobeto de Rialto.
Vibrante e pieno di brio, "il Massariol ne fa de tutti i segnati!, sempre in giro a combinare scherzi, tanto che di fronte a qualcosa di insolito, la gente esclamava "qua ghe sta Mazzariol!". Continua

da da GNOMI, ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro





mercoledì 2 agosto 2017

IL SEPPELLIMENTO PREMATURO di Edgar Allan Poe

Vi sono alcuni argomenti d'interesse vivissimo, avvincenti, ma troppo totalitariamente orribili agli scopi di una giustificata invenzione. Da questi il romanziere puro deve astenersi, se non vuole offendere o disgustare. Possono essere trattati giustificatamente solo quando siano santificati e avvalorati dalla severità e dalla maestà del Vero. Noi ci emozioniamo, per esempio, di un'acutissima e "piacevolissima sofferenza" alle descrizioni del passaggio della Beresina, del terremoto di Lisbona, della peste di Londra, del massacro di San Bartolomeo, o della morte per soffocazione dei centoventitré prigionieri nel Black Hole di Calcutta. Continua

da IL SEPPELLIMENTO PREMATURO di Edgar Allan Poe




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