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lunedì 12 maggio 2014

IL FIGLIO DEL LEVIATANO

In un bosco del Rodano, fra Arles e Avignone, c'era a quei tempi un drago, metà bestia e metà pesce, più grande d'un bue e più lungo di un cavallo. Leggilo Tutto

da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges


domenica 11 maggio 2014

IL TROVATELLO

Giacomo entrò nella piccola trattoria dei pasti a prezzo fisso, ordinò, si mise a mangiare. Il luogo era deserto. C'era una luce malinconica, verdastra. Un'aria di miseria. I lumi avevano i vetri smerigliati. Non si udivano rumori. Pareva che gli orologi fossero fermi. O che lì dentro il tempo non passasse da anni. Il resto del mondo e la vita sembravano lontani da quel luogo. In fondo, ritto come i cavalli che dormono in piedi, stava Aristide, cameriere triste, con la barba di un giorno e una marsina impataccata e troppo grande per lui. Leggi Tutto

da ASPARAGI E IMMORTALITA' DELL'ANIMA di Achille Campanile


sabato 10 maggio 2014

NON-O

Teso, Lemuel stava incollato alla parete della sua camera da letto, e ascoltava. Una debole brezza muoveva le tende di pizzo. Le luci gialle dei lampioni filtravano sul letto, il cassettone, i libri e i giocattoli e i vestiti.
Nella stanza accanto, due voci mormoravano. -Jean, dobbiamo fare qualcosa- disse la voce maschile.
Un ansito strozzato. -Ralph, non fargli del male. Devi controllarti. Non ti permetterò di fargli del male. Leggilo Tutto

da LE PRESENZE INVISIBILI di Philip Kindred Dick


domenica 4 maggio 2014

I PASSI ALL'INTERNO

Solomon Kane osservava corrucciato l'indigena che giaceva morta ai suoi piedi. Era poco più di una ragazza, ma le membra smagrite e gli occhi stralunati dimostravano che aveva molto sofferto prima che la morte giungesse a recarle il suo pietoso sollievo. Kane notò i segni delle catene sulle braccia, i profondi solchi che le segnavano il dorso, e il segno lasciato sul collo dal giogo. I Mondi Immaginari

da IL CICLO DI SOLOMON KANE di Robert Ervin Howard


giovedì 1 maggio 2014

FUGA A OPAR

1
Hadon si appoggiò alla spada e attese la morte.
Guardò giù verso il pendio montuoso, dall'imbocco del passo. Scosse di nuovo la testa. Forse non si sarebbero trovati in quella situazione disperata se Lalila non si fosse slogata la caviglia.
Il pendio che conduceva al valico era ripido e, negli ultimi cinquanta metri, lo si doveva percorrere servendosi di mani e ginocchia. Per un centinaio di metri era protetto da bastioni rocciosi alti almeno trecento e larghi una settantina di metri. Dizionario dei Personaggi Fantastici

da FUGA A OPAR di Philip José Farmer


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