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domenica 28 maggio 2017

IL GATTO NERO di Edgar Allan Poe

Per il racconto stranissimo eppure casalingo che mi metto a stendere per iscritto, non mi aspetto né chiedo di essere creduto. Sarebbe pazzia pretenderlo trattandosi di un caso nel quale i miei sensi rifiutano di prestar fede a loro stessi. Eppure matto non sono; e certissimamente non sogno. Ma domani morirò e oggi vorrei liberarmi l'anima di questo peso. Il mio scopo immediato è di mettere davanti al mondo in maniera chiara, succinta senza commenti, una serie di semplici avvenimenti domestici che nelle loro conseguenze mi hanno terrificato, torturato, annientato. Continua

da RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe





lunedì 15 maggio 2017

COPPI, BARTALI E LA MAGLIA NERA di Francesco Guccini

Nel dopoguerra l'Italia viaggiava su una bicicletta. Non c'era ancora la motorizzazione odierna, le prime utilitarie arriveranno solo qualche anno dopo; al massimo (grande audacia e ingegno nell'idea di procedere senza dover pigiare sui pedali) si attaccava a una ruota della bici un piccolo motore, che dava l'illusione di stare su una moto, ma la maggior parte della gente pedalava; pedalava sì. Continua

da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini



venerdì 5 maggio 2017

COME GIOCARE CON ALTAVISTA di Umberto Eco.

Dopo il mio intervento sulle traduzioni di internet, Enrico Pedemonte segnalava sul numero scorso che Altavista ha preparato, sempre su Internet, un servizio di traduzione per frasi che l'utente può proporre. Affascinato dalla prospettiva sono andato a fare alcuni esperimenti. Debbo dire che per espressioni molto brevi e semplici la macchinetta funziona.  Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco.



lunedì 1 maggio 2017

PRIMO MAGGIO di Francis Scott Fitzgerald

Vi era stata una guerra combattuta e vinta e le vie della grande città del popolo conquistatore erano attraversate da archi trionfali e vivide di fiori bianchi, rossi e rosa lanciati dalla folla. Per tutte le lunghe giornate di primavera i soldati di ritorno avevano percorso incolonnati la via principale preceduti dallo strepito dei tamburi e dai clangori allegri degli ottoni, mentre commercianti e impiegati interrompevano contrattazioni e conteggi e, pigiandosi alle finestre, volgevano con gravità verso i battaglioni che sfilavano i bianchi grappoli dei loro visi. Continua

da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald




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