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sabato 30 giugno 2012

AUTUNNO SUI LAGHI

Ma che allegroni questi laghi! Non c'è caso che si mostrino un momento di buon umore. Sempre tetri, malinconici, e qualche volta adirittura funerei. Si può sapere che diavolo hanno? Che cercano? Che pretendono? Che cosa manca loro e di cosa si dolgono? Forse dell'umidità, o della nebbia, o della solitudine, o della vita chiusa fra le montagne? Eppure si fa di tutto per tenerli allegri.  Distretto Laghi

da CANTILENA ALL'ANGOLO DELLA STRADA di Achille Campanile



giovedì 28 giugno 2012

LA BELLA ADDORMENTATA E I SUOI FIGLI

Una volta c'era un Re e una Regina, e non avevano figli; e perciò la Corte era come in lutto, tutti disperati. La Regina pregava notte e giorno, ma non sapeva più a che Santo votarsi, perché tutti i Santi facevano i sordi, e finalmente un giorno pregò così:- Madonna, mia, fammi avere una figlia anche se fosse per farmela morire a quindici anni per essersi punta con il fuso!-
Ed ecco che si mise ad aspettare e le nacque una bambina che era una bellezza.

lunedì 25 giugno 2012

LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA

Intermezzo di un corridoio
8 - 12 Aprile

Si calcola che circa seicento donne prestarono servizio nella guerra civile americana. Si erano arruolate travestendosi da uomo. Al riguardo, Hollywood si è lasciata sfuggire un pezzo di storia della civiltà - o forse l'argomento è troppo spinoso sul piano ideologico? Difficilmente i libri di storia si occupano di donne che non rispettano i confini sessuali, sopratutto in tema di guerra e uso delle armi.

da LA REGINA DEI CASTELLI DI  CARTA di Stieg Larsson Acquistalo su Amazon

lunedì 18 giugno 2012

I TRE ORFANI

Un uomo con tre figli morì di malattia. I tre figli diventarono tre orfani. Il grande un giorno disse:- Fratelli, parto. Vado a cercar fortuna-. Arrivò a una città e cominciò a gridare per le vie:

Chi mi vuole per garzone
Che lo voglio per padrone!

S'affacciò da un balcone un gran signore:- Se ci mettiamo d'accordo, ti prendo per garzone.
- Si, datemi quel che volete.
-Ma io voglio ubbidienza.
-E io v'ubbidisco in tutto.
Leggila Tutta

da FIABE ITALIANE di Italo Calvino  Un Saggio Interessante

venerdì 15 giugno 2012

AUTUNNO

E' di ieri l'odore delle acacie, che, esalando improvviso dai giardini, sotto i quali eravamo passati tante volte senza nemmeno accorgerci che fossero giardini, ci annunziò la primavera, quando ancora credevamo che fosse inverno; di ieri è l'odore dei ligustri che dagli stessi giardini ci annunziò la piena estate, quando credevamo che fosse ancora primavera; ed ecco oggi, mentre confidavamo che fosse ancora estate, qualche foglia secca si staccada quei giardini, turbina nell'aria e, venendo a cadere ai nostri piedi, ci dice chiaramente che è arrivato l'autunno.

da CANTILENA ALL'ANGOLO DELLA STRADA di Achille Campanile  Un'altro racconto



giovedì 14 giugno 2012

LE FORMICHE

Il leone e il vitello giaceranno insieme, ma il vitello dormirà ben poco. (Woody Allen)

da ANCHE LE FORMICHE NEL LORO PICCOLO S'INCAZZANO 1991-2001 di Gino e Michele e Matteo Molinari. Le formiche in rete



martedì 12 giugno 2012

SVEGLIATEVI, DORMIENTI

I due giovani, una coppia, capelli e pelle scuri, probabilmente messicani o portoricani, stazionavano nervosamente davanti al bancone di Herb Lackmore e il ragazzo, il marito, disse in un sussurro, -Signore, vogliamo essere messi a dormire. Vogliamo diventare inerti.-
Alzandosi da dietro la scrivania, Lackmore si avvicinò al bancone; benchè i col, i colorati, non gli piacessero. Pareva che aumentassero di mese in mese, a giudicare da quelli che si presentavano alla sua filiale di Oakland del Dipartimento di Assistenza Pubblica Speciale degli Stati Uniti.

da SVEGLIATEVI, DORMIENTI di Philip K. Dick   Una bella recensione

venerdì 8 giugno 2012

DOMENICA SERA, D'ESTATE

La domenica sera, d'estate, le botteghe dei gelatieri rigurgitano. Ve n'è di rinomate, dove la gente accorre dai più lontani punti della città e non ci sono fatiche, o ostacoli, che possano arrestarla. Qui i tavolini hanno invaso il marciapiede e lo risalgono fino all'angolo della strada, voltano nelle vie affluenti, tentano di attraversare, ostruiscono i portoni e vorrebbero girare attorno al caseggiato; sono affollati di intere famiglie che sorbiscono gelati, senza curarsi dei tram che passano e ripassano, del polverone e del chiasso.

da CANTILENA ALL'ANGOLO DELLA STRADA di Achille Campanile   Battute e Barzellette



giovedì 7 giugno 2012

I TREDICI BRIGANTI

Dice che una volta c'erano due fratelli. Uno faceva il ciabattino ed era ricco, l'altro il contadino ed era senza nulla. Un giorno il contadino era in campagna, e vide tredici uomini sotto un albero di quercia, con certi coltellacci da far tremar la terra. -I briganti!-, pensò il contadino, e si nascose; li vide avvicinarsi alla quercia e il capo dire: -Apritiquercia!- Il tronco s'aperse e a uno a uno i tredici briganti ci entrarono. Il contadino restò nascosto ad aspettare. Dopo un po' i briganti uscirono, uno a uno, e l'ultimo fu il capo. -Chiuditiquercia!- disse, e la quercia si richiuse.  Leggila Tutta

da FIABE ITALIANE di Italo Calvino

mercoledì 6 giugno 2012

FOLLIA PER SETTE CLAN

Prima di entrare nella Sala del Consiglio Supremo, Gabriel Baines pensò il farsi precedere dal suo simulacro, un brillante prodotto delle famose Industrie belliche Mani, allo scopo di accertarsi se c'era qualche pericolo.
Il suo simulacro, costruito accuratamente per rassomigliare a Baines persino nel più piccolo dettaglio, era stato inventato degli scienziati Mani, i quali lo avevano predisposto per compiere tutta una serie di lavori, mentre Baines lo impiegava solo per la sua difesa personale, o quando riteneva di poter correre dei pericoli.

da FOLLIA PER SETTE CLAN di Philip K. Dick    Altri brani

martedì 5 giugno 2012

FIGLIO DI IGNOTI

Quand'ero ragazzino e mi dicevano d'un altro ragazzo: "Quello è figlio di nessuno", avevo paura. Come alla vista d'un essere mostruoso: un bambino adulto. Quasi un bambino con la barba. Un essere diverso da tutti noi. Certo, un bambino figlio di ignoti ha una grande superiorità sugli altri ragazzi. E' già uomo. Conosce già, in certo modo, la vita. Venendo al mondo, ha già avuto un bell'insegnamento.

da CANTILENA ALL'ANGOLO DELLA STRADA di Achille Campanile   Ritratto d'ignoto



lunedì 4 giugno 2012

FILOMENA E FILO D'ORO

C'era una volta una figliola di calzolai, che aveva padre e madre molto vecchi e si chiamava Filomena. Un giorno sua madre le disse:- Filomena, va' dell'ortolano a comprare un cavolo per fare la minestra. Se non trovi l'ortolano, cogli tu il cavolo dall'orto, e lascia in terra il denaro per lui. Ma sta' attenta: non cogliere verzotti invece di cavoli.
La ragazza andò nell'orto e l'ortolano non c'era. Andò per cogliere un cavolo, ma si sbaglià e staccò da terra un verzotto. Leggila Tutta

da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
 Invito alla fiaba

domenica 3 giugno 2012

LE SERVE

Le serve, la domenica, ridono troppo e il loro riso non fa presagire nulla di buono. Prendono perfino la carrozza, il gelato e la pizza napoletana; hanno la faccia troppo incipriata e le mani rosse; sono piene di odio, di un odio che può concepire chi ha lavato i piatti per sette giorni; vanno al cinematografo e fanno all'amore. Questa è la giornata dei figli di nessuno.

da CANTILENA ALL'ANGOLO DELLA STRADA  su Google Libri



sabato 2 giugno 2012

CANNELORA

Una volta, un Re la cui moglie non faceva figli mandò a gridare un bando che diceva:
Chiunque sappia consigliare un modo per avere figli al Re e alla Regina, diventerà il più ricco del Regno dopo il Re. Ma chi dà un consiglio che non serve, gli sarà tegliata la testa immantinente.
Questo bando mise voglia a molti di provare, e diedero consigli d'ogni sorta ma tutti ci rimisero la testa.

da FAVOLE E FIABE  Le Novelle secondo Google

venerdì 1 giugno 2012

LA STAZIONE

Qui c'è ancora l'illusione che la vita continui. I treni non fanno festa. Forse anch'essi, dopo una settimana di lavoro, vorrebbero andar a passar la domenica in campagna. Invece debbono lavorar sempre. Le stazioni sono belle la sera, d'inverno. Sono fatte apposta. Sono nottambule. Di giorno dormono, intorpidite, in mezzo a un polverìo e a un gran disordine. Ma, appena è sera, come diventano vispe, coi loro mille occhietti di luce elettrica!

da CANTILENA ALL'ANGOLO DELLA STRADA Un omaggio, Tributo, un riconoscimento




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