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Visualizzazione post con etichetta Racconti Dell'Età Del Jazz. Mostra tutti i post
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lunedì 1 maggio 2017

PRIMO MAGGIO di Francis Scott Fitzgerald

Vi era stata una guerra combattuta e vinta e le vie della grande città del popolo conquistatore erano attraversate da archi trionfali e vivide di fiori bianchi, rossi e rosa lanciati dalla folla. Per tutte le lunghe giornate di primavera i soldati di ritorno avevano percorso incolonnati la via principale preceduti dallo strepito dei tamburi e dai clangori allegri degli ottoni, mentre commercianti e impiegati interrompevano contrattazioni e conteggi e, pigiandosi alle finestre, volgevano con gravità verso i battaglioni che sfilavano i bianchi grappoli dei loro visi. Continua

da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald




venerdì 27 gennaio 2017

JEMINA, RAGAZZA DI MONTAGNA di Francis Scott Fitzgerald

Una creatura selvaggia

Era notte sulle montagne del Kentucky. Vette selvagge sorgevano da ogni parte. Veloci ruscelli montani scorrevano rapidamente lungo le loro pendici.
Jemina Tantrum era giù al torrente, intenta a distillare whisky nella distilleria della sua famiglia.
Ella era la tipica montanara.
Era scalza. Le mani, largh e capaci, le penzolavano fin sotto le ginocchia. Il volto portava i segni della fatica. Sebbene avesse soltanto sedici anni, da una dozzina almeno manteneva i vecchi genitori, distillando whisky di montagna. Mai letto FSF?

RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald



mercoledì 4 gennaio 2017

IL SIGNOR ICKY di Francis Scott Fitzgerald

La scena rappresenta l'esterno di un cottage dell'Issacshire occidentale in un pomeriggio d'agosto disperatamente arcadico. Il signor Icky, bizzarramente vestito con il costume di un contadino elisabettiano, sta potando e cimando tra vasi e piantine. E' un vecchio ben oltre il fiore degli anni, non più giovane. Dal fatto che ha la "erre" moscia e che si è messo distrattamente la giubba al contrario, deduciamo che è o al di sotto o al di sopra delle comuni banalità della vita. Continua

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lunedì 28 novembre 2016

LA FECCIA DELLA FELICITA' di Francis Scott Fitzgerald

1
Se andaste a frugare tra gli archivi delle vecchie riviste dei primi anni del presente secolo trovereste, inserite tra le storie di Richard Harding Davis e di Frank Harris e altri, già morti da tempo, l'opera di un certo Jeffrey Curtain: un romanzo o due e forse tre o quattro dozzine di novelle. Potreste, se vi interessasse, seguire fino, diciamo, fino al 1908, quando improvvisamente cessarono. Continua

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domenica 23 ottobre 2016

LA STREGA DAI CAPELLI ROSSICCI di Francis Scott Fitzgerald

1.
Merlin Grainger era impiegato presso la libreria Moonlight Quill, che può darsi abbiate visitato, appena voltato l'angolo del Ritz-Carlton, sulla Quarantasettesima strada. La Moonlight Quill è, o piuttosto era, una bottegaccia buia, molto romantica, che tutti consideravano rivoluzionaria. L'interno era ravvivato da cartelloni rossi e arancione, talmente esotici da mozzare il fiato; l'illuminazione era formata da una grande lampada di raso cremisi che pendeva dal soffitto e restava accesa tutto il giorno, nonché dai tenui bagliori emessi dai dorsi lucenti delle edizioni di lusso. Una Recensione

da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald




lunedì 12 settembre 2016

TARQUINIO A CHEAPSIDE


Uno scalpiccio di piedi in corsa... a scappare, sono un paio di scarpe leggere, dalla suola morbida, fatte di una materia bizzarra, simile alla pelle, proveniente da Ceylon: a un tiro di schioppo, seguono due paia di spessi calzari, blu scuro e oro, che mandano smorzati bagliori nella luce lunare.
Scarpe Leggere sfreccia attraverso uno spiazzo illuminato dalla luna, e sparisce in un cieco dedalo di vicoletti, divenendo solo uno scalpiccio intermittente, ora qui, ora là, nella densa oscurità. Continua

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mercoledì 10 agosto 2016

IL CASO SINGOLARE DI BENJAMIN BUTTON

Fino al 1860, l'optimum era di venire alla luce in casa propria. Attualmente, così mi dicono, i massimi luminari della medicina hanno stabilito che i primi vagiti del neonato debbano essere emessi nell'atmosfera anestetica di un ospedale, possibilmente molto alla moda. Così i giovani coniugi Roger Button prevenirono i tempi di almeno cinquant'anni quando, in un giorno d'estate del 1890, decisero di far nascere il loro primogenito in un ospedale. Continua

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domenica 17 luglio 2016

IL DIAMANTE GROSSO COME L'HOTEL RITZ

John T. Unger apparteneva a una famiglia che, per parecchie generazioni, era stata assai nota ad Ade, modesta cittadina sul fiume Mississippi. Il padre di John aveva conquistato e conservato il titolo nel campionato di golf dei dilettanti, difendendolo in molte arroventate contese; la signora Unger era nota "dai gironi del vizio a quelli della malavita", come diceva la gente del posto, per i suoi discorsi politici, e il giovane John T. Unger, di sedici anni appena compiuti, prima ancora di mettere i pantaloni lunghi sapeva già ballare tutti i balli più moderni lanciati a New York. Continua

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giovedì 23 giugno 2016

LA VASCA AZZURRA

Una stanza al pianterreno d'una villetta. In alto, lungo le pareti, corre un fregio raffigurante un pescatore con un mucchio di reti ai piedi e un bastimento su di un mare violaceo, un pescatore con un mucchio di reti ai piedi e così via. A un certo punto le immagini del fregio si sovrappongono: là si vede mezzo pescatore soltanto, con ai piedi mezzo mucchio di reti bagnate, ammassate contro mezzo bastimento, che solca il mare violaceo. Continua

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domenica 22 maggio 2016

LA PARTE POSTERIORE DEL CAMMELLO

L'occhio vitreo dello stanco lettore, soffermandosi per un istante sul titolo di questo racconto, sarà portato a presumere che si tratti di un titolo puramente metaforico. Aneddoti relativi alla coppa o alle labbra, alla moneta falsa e alla scopa nuova, ben di rado hanno a che fare con coppe, labbra, monete o scope. Ma questa storia fa eccezione, perché tratta di una materia precisa e ben visibile, in grandezza naturale, come la parte posteriore di un cammello. Continua

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venerdì 29 aprile 2016

IL FANNULLONE

Jim Powell era un fannullone. Per quanto io desiderassi renderlo un personaggio affascinante, sento che sarebbe poco scrupoloso da parte mia illudervi su questo punto. Egli era per il novantanove e tre quarti per cento un fannullone nato e integrale, e era mollemente cresciuto per tutta la durata della stagione dei fannulloni, che è poi ogni stagione, laggiù nella terra dei fannulloni, molto al di sotto della linea Mason Dixon. Continua

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