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Visualizzazione post con etichetta Conan. Mostra tutti i post
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lunedì 9 dicembre 2013

L'ORA DEL DRAGONE

1. Sorgi, dormiente!

Le fiamme dei lunghi ceri tremolarono, facendo vacillare le ombre nere sulle pareti, e gli alti drappi di velluto ondeggiarono. Ma nella stanza non c'era un alito di vento. C'erano quattro uomini, fermi ai lati del tavolo d'ebano che reggeva il sarcofago verde rilucente come giada scolpita, e ciascuno teneva alta nella mano destra una strana candela nera che bruciava con una luce sinistra di colore verde sporco. Fuori era notte fonda, e un vento cupo gemeva nel buio fra gli alberi. Lo trovi qui

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

venerdì 6 dicembre 2013

LA CITTADELLA SCARLATTA

1.
Nella piana di Shamu in trappola il Leone
Han preso e le catene gli tringono le braccia:
Gridano ai quattro venti con gran squillar di trombe,
Gridano: il Leone è ormai chiuso in gabbia!
Ma guai alle città di fiume e di pianura
Se ancor mai il Leone camminerà maestoso.
Antica Ballata

Il frastuono della battaglia era cessato; le urla dei vincitori si confondevano con i gemiti dei moribondi. Come foglie variopinte dopo un temporale d'autunno, i caduti ricoprivano la pianura; il sole al tramonto brillava sugli elmetti bruniti, sulle cotte di maglia dorate, sui pettorali d'argento, sulle spade spezzate e sulle pieghe dei pesanti stendardi reali, caduti in pozze di sangue coagulato.
Leggi altri Brani

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

sabato 30 novembre 2013

LA FENICE SULLA LAMA

1.
Una oscurità spettrale e il silenzio che precede l'alba avvolgevano le guglie ombreggiate e le scintillanti guglie della città. Da una porta, che una mano bruna aveva silenziosamente aperto, quattro figure mascherate uscirono in fretta nel vicolo fiocamente illuminato, uno fra i tanti di quel vero e proprio labirinto di strade tortuose. Senza dire una parola avanzarono furtive nel fioco chiarore, strettamente avvolte nei mantelli; silenziose come spiriti di uomini assassinati, svanirono nell'oscurità. Altro Brani del Racconto

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard


martedì 26 novembre 2013

IL TESORO DI TRANICOS

1.
Un attimo prima la radura era deserta; un attimo dopo, un uomo se ne stava immobile e guardingo al limitare dei cespugli. Non c'era stato il minimo rumore ad avvertire gli scoiattoli grigi del suo arrivo; ma gli uccelli variopinti che svolazzavano nel tramonto fuggirono in un nugolo schiamazzante, spaventati dall'improvvisa apparizione. L'uomo si accigliò e si lanciò uno sguardo alle spalle, nella direzione da cui era venuto, come se temesse che il loro volo improvviso tradisse la sua posizione a occhi invisibili. Poi attraversò la radura, posando con cura i piedi sul terreno. Leggi altri brani

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

giovedì 21 novembre 2013

OLTRE IL FIUME NERO

1.
Il silenzio lungo il sentiero della foresta era così antico che lo scalpiccìo di un piede calzato di morbidi stivali pareva un rumore assordante. Almeno così sembrava alle orecchie del viandante, sebbene si stesse muovendo lungo il sentiero con la cautela che doveva essere osservata da chiunque si avventurasse oltre il Fiume del Tuono. Era un giovane di media altezza, dal viso aperto e con un ciuffo arruffato di capelli castani non costretti da alcun cappello o elmetto. Continua

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

lunedì 18 novembre 2013

LE GEMME DI GWALHLUR

1.
Gli strapiombi si ergevano perpendicolari dalla giungla: torreggianti bastioni di pietra che luccicavano di un azzurro-giada e di un cremisi scuro nel sorgere del sole e si allontanavano, incurvandosi verso Est e verso Ovest sopra l'ondeggiante oceano smeraldino di fronde e foglie. Sembrava insormontabile, quella gigantesca palizzata dalle ripide cortine di roccia compatta, in cui frammenti di quarzo ammiccavano abbacinanti nella luce solare. Ma l'uomo che le stava salendo era già a metà della scalata. Una Basket-Cover del Racconto

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

domenica 10 novembre 2013

CHIODI ROSSI

1. Il teschio sulla roccia

La donna a cavallo tirò le redini del suo stanco destriero. L'animale rimase a zampe larghe, la testa ciondoloni, come se trovasse troppo gravoso perfino il peso delle briglie di cuoio rosso dai finimenti d'oro. La donna sfilò uno stivale dalla staffa d'argento e saltò giù dalla sella ricamata d'oro. Legò in fretta le redini ad un alberello e si girò, con le mani ai fianchi, a esaminare la zona.
Non era un posto invitante. Alberi giganteschi circondavano uno stagno dove il suo cavallo si era appena abbeverato.
Il fumetto di Windsor Smith

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

domenica 27 ottobre 2013

L'ERA HYBORIANA

Di quell'epoca, conosciuta dai cronisti nemediani come il Pre-cataclisma, si sa poco, salvo per ultima parte, e anche questa è velata dalla nebbia della leggenda. La storia conosciuta comincia con l'eclissarsi della civiltà pre-cataclismica, dominata dai regli di Valusia, Verulia, Grondar, Thule e Commoria. Questi popoli parlavano tutti linque simili e vantavano una comune origine. C'erano altri regni, ugualmente civilizzati, ma abitati da razze diverse e all'apparenza più antiche. Condensato da l'Era Hyboriana

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

martedì 22 ottobre 2013

LO STAGNO DEI NEGRI

Per l'Occidente, sconosciuto all'uomo,
Salparon navi dagli albor del mondo.
Leggi, se t'osi, ciò che Skelos scrisse
Strusciando sete con le morte dita;
Segui le navi a naufragar col vento...
Segui le navi che non fan ritorno.

1.
Sancha, un tempo della Koldava, sbadigliò con grazia, stiracchiò lascivamente il corpo flessuoso e si sistemò in una posizione più confortevole sulle sete frangiate d'ermellino stese sul ponte poppiero della caracca. La ragazza si rendeva pigramente conto delle vampate di interesse che suscitava nell'equipaggio sulla tolda e sul castello di prua, e del fatto che la corta gonna di seta nascondeva ben poco delle sue forme voluttose a quegli sguardi avidi. Perciò sorrise con aria insolente e si preparò a cogliere ancora qualche strizzatina d'occhio prima che il sole, che stava appena spingendo fuori dall'oceano il suo disco dorato, la abbagliasse.
Leggi altri Brani del Racconto

da IL CICLO DI CONAN di Robert Erwin Howard

giovedì 3 ottobre 2013

L'OMBRA CHE SCIVOLA

1.
Ondate di calore vibravano sul deserto. Conan il cimmero osservò quella distesa desolata e involontariamente si passò il dorso della mano sulle labbra annerite. Stava ritto fra le dune sabbiose come una statua di bronzo apparentemente insensibile al sole omicida, anche se indossava soltanto un perizoma di seta sorretto da un'ampia cintura col fermaglio d'oro, dalla quale pendevano una sciabola e un pugnale a lama larga. Sulle membra ben proporzionate erano evidenti i segni di ferite non completamente rimarginate.
Conan La Leggenda - Ebook Free

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

martedì 1 ottobre 2013

GLI ACCOLITI DEL CERCHIO NERO

1.
Il Re del Vendhya stava morendo. Per tutta la notte afosa e soffocante, suonarono i gong e rimbombarono le conche absidali del tempio. Il loro clamore non era che una debole eco nella stanza dalla cupola d'oro in cui Bhunda Chand lottava contro la morte sui cuscini di velluto.
La sua pelle era imperlata di sudore; le sue dita torcevano la stoffa ricamata d'oro della veste. Era giovane; nessuna lancia l'aveva sfiorato, nessun veleno era scivolato nel suo vino. Eppure, le vene pulsavano come corde azzurre in prossimità delle tempie, e gli occhi erano dilatati per l'avvicinarsi della morte. Uno Scheletro in Libreria

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

mercoledì 18 settembre 2013

IL DIAVOLO DI FERRO

1.
Il pescatore allentò il coltello nel fodero. Il gesto era istintivo, perché ciò che l'uomo temeva non era qualcosa che un coltello potesse uccidere, neppure se si trattava della lama seghettata a mezzaluna degli Yuetshi, che poteva sventrare un uomo con un colpo dal basso verso l'alto. Né uomo né animale minacciavano il pescatore nella solitudine che incombeva sulla turrita isola di Xapur.
Altri Brani del Racconto

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

venerdì 13 settembre 2013

OMBRE A ZAMBOULA

1.
- Il pericolo si nasconde nella casa di Aram Baksh!-
L'oratore parlava con voce ansiosa e le dita ricurva sulle unghie nere si strinsero come artigli sul braccio muscoloso di Conan mentre gli forniva questo avvertimento con voce gracchiante. Era un uomo rugoso dalla pelle bruciata dal sole e dalla nera barba stopposa; le vesti lacere tradivano la sua condizione di nomade. L'esegesi dell'opera

da IL CICLO DI CONAN di Rober Ervin Howard

domenica 1 settembre 2013

NASCERA' UNA STREGA

1.
Taramis, Regina di Khauran, si destò da un sonno infestato dagli incubi, in un silenzio che sembrava più l'immobilità delle catacombe di notte che la normale quiete di un palazzo addormentato.
Giaceva fissando l'oscurità, chiedendosi perché le candele nei loro candelabri dorati si fossero spente. Una manciata di stelle si stagliava contro la finestra  dall'intelaiatura dorata che non faceva passare alcuna luce all'interno della stanza. Leggi un altro brano

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

giovedì 29 agosto 2013

OMBRE AL CHIARO DI LUNA

1.
Un rapido strepito di cavalli attraversò le alte canne: vi fu una pesante caduta, seguita da un grido disperato. Il cavaliere si alzò barcollando dal destriero morente: era una ragazza snella che indossava dei sandali e una tunica stretta in vita da una cintura. I capelli scuri le ricadevano sulle candide spalle; i suoi occhi erano quelli di un animale in trappola. Altri brani del racconto

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

venerdì 23 agosto 2013

COLOSSO NERO

La Notte del Potere, quando il Fato si aggirava
nei corridoi del mondo come un colosso appena
sorto de un antichissimo trono di granito...
E. HOFFMANN PRICE, La ragazza di Samarcanda

1.
Solo un antichissimo silenzio gravava sulle misteriose rovine di Kuthchemes, ma il Terrore era presente; il Terrore  vibrava nella mente di Shevastas il ladro, facendogli sibilare il fiato tra i denti serrati. Leggi un'altro po'

da IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

mercoledì 21 agosto 2013

LA VALLE DELLE DONNE PERDUTE

1.
Il tuono dei tamburi e dei corni di zanna d'elefante era assordante, ma negli orecchi di Livia il clamore sembrava solo un brontolio confuso, smorzato e lontano. Giaceva su un letto di cuscini nella grande capanna, in uno stato  a metà strada fra il delirio e la semi coscienza. I rumori e i movimenti esterni la sfioravano appena. Ma nell'occhio della sua mente, per quanto confua e caotica fosse l'immagine, si stagliava ancora con spaventosa certezza la figura ignuda e tremante di suo fratello, le sue cosce sporche di sangue.
Bibliografia Italiana

da IL CICLO DI CONAN di Rorbert Ervin Howard

giovedì 8 agosto 2013

LA REGINA DELLA COSTA NERA

1.
Credimi: i verdi germogli si risvegliano in primavera.
L'autunno colora le foglie di fosco fuoco;
credimi: io mantengo il mio cuore inviolato
per riversare su un sol uomo il mio caldo desiderio
Il Canto di Belit

Gli zoccoli tambureggiarono sulla strada che scendeva ai moli. La gente che si disperse gridando ebbe soltanto la fuggevole visione di una figura rivestita di maglia d'acciaio su uno stallone nero, con un ampio mantello scarlatto che ondeggiava al vento. Da dietro di lui giunsero le grida e l'acciottolio dell'inseguimento, ma il cavaliere non si guardò alle spalle. Leggilo Qui

da TUTTI I CICLI FANTASTICI - IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

lunedì 29 luglio 2013

LA FIGLIA DEL GIGANTE DEI GHIACCI

Il clangore di spada e d'ascia si era spento; il clamore della carneficina si era quietato; il silenzio gravava sulla neve macchiata di rosso. il freddo pallido solo che traeva barbagli abbaglianti dalle distese di ghiaccio e dalle piane coperte di neve, faceva scaturire riflessi argentei dai corsaletti squarciati e dalle lame spezzate, là dove i morti giacevano così com'erano caduti. Una biografia

da TUTTI I CICLI FANTASTICI - IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

venerdì 19 luglio 2013

GLI INTRUSI A PALAZZO

Uno ammazzato, uno scappato, uno dorme in un letto dorato.
Antica ballata

Durante una festa di corte, Nabonidus, il Prete Rosso, che era il vero sovrano della città, toccò cortesemente il braccio del giovane aristocratico Murilo, il quale si voltò, e, incontrando lo sguardo del prete, si chiese stupito che cosa celassero quegli occhi enigmatici. Nessuna parola fu scambiata tra i due, ma Nabonidus si chinò e porse a Murilo un piccolo cofanetto d'oro. Continua

da TUTTI I CICLI FANTASTICI - IL CICLO DI CONAN di Robert Ervin Howard

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