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Visualizzazione post con etichetta Il Manoscritto di Brodie. Mostra tutti i post
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sabato 25 marzo 2017

IL MANOSCRITTO DI BRODIE di Jorge Luis Borges

In un esemplare del primo volume delle Mille e una notte (Londra 1840) di Lane, procuratomi dal mio caro amico Paulino Keins, scoprimmo il manoscritto che adesso tradurrò in spagnolo. L'elegante calligrafia - un'arte che le macchine da scrivere ci stanno insegnando a perdere - fa supporre che sia stato redatto intorno a quella stessa data. Lane prodigò, come si sa, le estese note esplicative; i margini abbondano di postille, punti interrogativi e a volte correzioni, la cui grafia è la stessa del manoscritto Continua

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lunedì 27 febbraio 2017

IL VANGELO SECONDO MARCO di Jorge Luis Borges

Il fatto accadde nella tenuta di Los Alamos, nella provincia di Junin, giù a Sud, gli ultimi giorni di marzo del 1928. Ne fu protagonista uno studente di medicina, Baltasar Espinosa. Per il momento possiamo definirlo come uno dei tenti ragazzi di Buenos Aires, senza altre caratteristiche degne di nota se non quella capacità oratoria che gli aveva fatto meritare più di un premio nel liceo inglese di Ramos Mejia e una quasi illimitata bontà. Non gli piaceva discutere; preferiva che fosse l'interlocutore ad avere ragione e non lui. Riflessioni sul Vangelo Di Borges

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mercoledì 22 febbraio 2017

GUAYAQUIL di Jorge Luis Borges

Non vedrò la vetta dell'Higuerota duplicarsi nelle acque del Golfo Placido, non andrò nello Stato Occidentale, vnon decifrerò in quella biblioteca, che da Buenos Aires immagino in tanti modi  e che certo deve avere la sua forma precisa e le sue ombre crescenti, la scrittura di Bolivar.
Rileggo il paragrafo precedente per redigere quello successivo e mi sorprende il suo stile, malinconico e pomposo a un tempo. Continua

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martedì 7 febbraio 2017

L'ALTRO DUELLO di Jorge Luis Borges

Sono ormai passati tanti anni da quando Carlos Reyles, figlio del romanziere, mi raccontò la storia ad Adrogué, una sera d'estate. Nel mio ricordo la lunga cronaca di un odio e il suo tragico finale si confondono adesso con l'odore medicinale degli eucalipti e la voce degli uccelli. Parlammo, come sempre, della intricata storia delle due patrie. Mi disse che dovevo sicuramente aver sentito nominare Juan Patricio Nolan, che si era conquistato fama di audace, di burlone e di scapestrato. Continua

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sabato 14 gennaio 2017

LA SIGNORA ANZIANA di Jorge Luis Borges

Il 14 gennaio 1941 María Justina Rubio de Jáuregui avrebbe compiuto cent'anni. Era l'unica figlia di combattenti della guerra d'Indipendenza che ancora non fosse morta. Il colonnello Mariano Rubio, suo padre, fu quel che senza irriverenza si potrebbe definire un padre della patria minore. Nato nella parrocchia della Merced, figlio di proprietari terrieri della provincia, venne promosso alfiere nell'esercito delle Ande, combatté a Chacabuco, nella disfatta di Cancha Rayada, a Maipú e, due anni dopo, ad Arequipa. Si narra che la vigilia di questa impresa lui e José de Olavarría si scambiarono le spade. Continua

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mercoledì 11 gennaio 2017

IL DUELLO di Jorge Luis Borges

a Juan Osvaldo Viviano

Henry James - la cui opera mi è stata rivelata da una delle mie due protagoniste, la signora Figueroa - non avrebbe forse disdegnato la storia. Le avrebbe dedicato più di cento pagine di ironia e tenerezza, infiorate di dialoghi complicati e scrupolosamente ambigui. E non è escluso che vi avrebbe aggiunto qualche tratto melodrammatico. L'essenziale non avrebbe subìto modificazioni a causa dello scenario diverso: Londra o Boston. Continua

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martedì 8 novembre 2016

JUAN MURANA di Jorge Luis Borges

Per anni ho ripetuto che sono cresciuto nel quartiere di Palermo. Si tratta, ora lo so, di un puro vanto letterario; la verità è che sono cresciuto dall'altra parte di una lunga inferriata appuntita, in una casa con giardino e con la biblioteca di mio padre e dei miei nonni. La Palermo del coltello e della chitarra si trovava (così mi assicurano) agli angoli delle strade; nel 1930, dedicai uno studio a Carriego, il nostro vicino che cantò ed esaltò i sobborghi. Continua

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domenica 16 ottobre 2016

L'INCONTRO di Jorge Luis Borges

Chi scorre i giornali ogni mattina lo fa per l'oblio o per la conversazione casuale della sera, e dunque non è strano che nessuno ricordi più, o che ricordi come un sogno, il caso all'epoca discusso e famoso di Maneco Uriarte e di Duncan. Il fatto accadde, del resto, intorno al 1910, l'anno della cometa e del Centenario, e da allora sono tante le cose che abbiamo avuto e perduto. Continua

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venerdì 19 agosto 2016

STORIA DI ROSENDO JUDREZ

Saranno state le undici di sera; io ero entrato nello spaccio, che adesso è un bar, tra calle Bolivar e calle Venezuela. Da un angolo l'uomo mi fece un cenno. Doveva esserci in lui qualcosa di autoritario, perché gli diedi retta immediatamente. Era seduto a uno dei tavolini; avvertii inspiegabilmente che era lì da un bel pezzo, davanti al suo bicchiere vuoto. Non era né alto né basso; sembrava un onesto artigiano, forse di origini contadine. Continua

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giovedì 28 luglio 2016

L'INDEGNO

L'immagine che abbiamo della città è sempre un po' anacronistica. Il caffè è degenerato in bar; l'atrio che ci lasciava intravedere i cortili e la pergola è adesso un indistinto corridoio con in fondo un ascensore. Allo stesso modo, ho creduto per anni che a una certa altezza di calle Talcahuano mi aspettasse la libreria Buenos Aires; una mattina constatai che era stata sostituita da un negozio di antiquariato e mi dissero che il proprietario era morto. Continua

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lunedì 27 giugno 2016

L'INTRUSA

Secondo libro dei Re, 1, 26

Dicono (il che è improbabile) che la storia sia stata riferita da Eduardo, il minore dei Nelson, durante la veglia funebre di Cristian, il maggiore, che morì di morte naturale intorno al 1890, nel distretto di Moròn. Quel che è certo è che qualcuno la sentì da qualcuno, nel corso di quella lunga notte perduta, tra un mate e l'altro, e la ripeté a Santiango Dabove, dal quale l'ho saputa. Il Secondo Libro Dei Re

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sabato 18 giugno 2016

PROLOGO

Gli ultimi racconti di Kipling furono non meno labirintici e angosciosi di quelli di Kafka o di James, ai quali sono senz'altro superiori; ma nel 1185 a Lahore, aveva intrapreso una serie di narrazioni brevi, scritte in maniera lineare, che avrebbe riunito nel 1890. Non pochi -In the House of Suddhoo, Beyond the Pale, The Gate of the Hundred Sorrows- sono laconici capolavori: a volte ho pensato che ciò che ha concepito e realizzato un ragazzo geniale può essere imitato senza immodestia da un uomo alle soglie della vecchiaia, che conosce il mestiere. Il frutto di tale riflessione è questo volume che i miei lettori giudicheranno.

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