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sabato 28 dicembre 2019

LA FALCE DEL TEMPO di Edgar Allan Poe

Articolo "da Blackwood" di Miss Zenobia

Quale disgrazia, mia buona signora,
vi ha privato così della vita?
Comus

Era un calmo, tranquillo pomeriggio, e mi aggiravo per le liete strade della città di Edina. La confusione, il baccano erano terribili. Gli uomini discorrevano. Le donne strillavano. I bambini si sgolavano. I maiali grugnivano. I carri strepitavano. I tori mugghiavano. Le vacche pure. I cavalli nitrivano. I gatti miagolavano. I cani ballavano. Ballavano? E' mai possibile? Si ballavano! Ahimé, pensai allora, il mio tempo di ballare è passato! Non è più! Una Recensione

da RACCONTI DEL GROTTESCO di Edgar Allan Poe


sabato 21 dicembre 2019

GRUPPO FOTOGRAFICO di Dino Buzzati

Rappresenta le allieve della seconda classe del Collegio Cesarini riunite nel cortile. La vecchia l'ha trovato per caso in fondo ad un cassetto. E si diverte a esaminarlo. C'è anche lei, naturalmente, in prima fila con le trecce.
Le sue compagne! Credeva di averle perdute per sempre e invece eccole là tra le sue mani, disposte in tre file, scalarmente, e non possono fuggire.
« Sentiamo tu, lassù a destra, la prima, in piedi sulla sedia. Ah, sei tu, Ada, sì tu, dimmi: perché sorridi? »
« Non saprei, signora. Perché sorrido? Ma tutte sorridiamo, tutti sorridono quando ci si fa la fotografia” » CONTINUA

da SIAMO SPIACENTI DI di Dino Buzzati






sabato 14 dicembre 2019

ALLEGRIA! M'ILLUMINO D'IMMENSO di Umberto Eco

La storia è ormai nota: a un concorso scolastico di poesia arriva soltanto seconda la composizione di un ragazzaccio che, per scherzare, aveva inviato (come farina del suo sacco) Sereno di Ungaretti (sezione "Girovago" dalla Allegria). Scandali e recriminazioni. La reazione più sensata mi è parsa quella di Roberto Cotroneo, su l'Espresso scorso, il quale anzitutto afferma che non è obbligatorio, neppure per un professore, conoscere quella poesia, e che l'averla fatta arrivare seconda è già segno che quella giuria un cero gusto poetico l'avesse. Leggilo

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco


mercoledì 4 dicembre 2019

COME SI SCRIVE UN ARTICOLO "DA BLACKWOOD" di Edgar Allan Poe


«Nel nome del profeta - eccovi i fichi!»
Grido di un venditore ambulante turco.

Suppongo che tutti abbiate sentito parlare di me. Io sono la signora Psyche Zenobia. Non ci può essere dubbio su questo punto. Soltanto i maligni mi chiamano Suky Snobbs. Mi sono accertata, però, che Suky è una volgare corruzione di Psyche, una parola del più puro e autentico greco che sta per anima - e difatti io son tutt'anima - e talvolta anche per farfalla, il quale ultimo significato non c'è dubbio che alluda all'aspetto ch'io assumo nel mio nuovo abito di satin cremisino con la sua mantelletta di foggia araba color del cielo, e le fibbie verdi e i sette falpalà arancione. Quanto poi allo Snobbs, sarà sufficiente guardarmi in faccia per capire che Snobbs non sono io. È stata la signorina Tabitha Rapa a mettere in giro una roba simile. Pura e semplice invidia, dico! Tabitha Rapa! La sgualdrina! Ma, a pensarci bene, che cosa ci si può aspettare da una rapa? Dovrebbe ricordarsi dell'adagio dove si dice che dalle rape non si cava il sangue... (a proposito, sarà meglio prendere un appunto: ricordarglielo alla prima occasione) dunque... (altro appunto: tirarle il naso)... dunque... a che punto ero? Ah, ecco! Mi sono accertata che Snobbs è soltanto una corruzione di Zenobia. Non sapete chi era Zenobia? Dunque Zenobia era una regina (non è forse vero che il dottor Moneypenny mi chiama sempre Regina di Cuori?) e il suo, come quell'altro di Psyche, è un autentico nome greco. E infatti mio padre era un vero greco, come diciamo noi per dir mattacchione, così che io ho tutto il diritto di farmi chiamare Zenobia, il mio glorioso patronimico, e non già Snobbs. E tant'è vero che soltanto Tabitha Rapa mi chiama Suky Snobbs. Io? ... ma io sono la signora Psyche Zenobia. Continua


mercoledì 27 novembre 2019

IL DIAVOLO di Dino Coltro

Colui che non si deve nominare è Satana, per il semplice motivo che basta "nominarlo" per vederselo apparire davanti. -Parola in boca e diavolo su la copa-, dicono i veneti. Per questo si ricorre a un eufemismo oppure a uno dei tanti nomi affibiatigli dal popolo. Si può dire che ogni regione ha il suo Diavolo, Martinetto, Farfarello ricordato da Dante, Luzziddu, un buon Diavolo siciliano, Ciapin, Zapinus del Trentino, Berlicche che è di casa un po' in tutta l'Italia del Nord.
5 cose su Satana

da GNOMI ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro.


sabato 23 novembre 2019

L'OMBRA VENUTA DAL TEMPO di Howard Phillips Lovecraft

Dopo ventidue anni di incubo e terrore, salvo soltanto in virtù della disperata convinzione della fonte mitica di talune impressioni, sono restio a garantire la veridicità di ciò che credetti di scoprire nell'Australia Occidentale la notte fra il 17 e il 18 luglio del 1935. Ho motivo di sperare che la mia esperienza fosse stata totalmente o in parte il frutto di un'allucinazione sono, difatti, numerosi i motivi che lo lasciano supporre.
Tuttavia il suo realismo fu terribile al punto da precludermi ogni speranza. Ma se la cosa accadde realmente, allora l'uomo deve essere pronto ad accettare una nozione del cosmo e del posto che egli occupa nel turbinoso vortice del tempo, tale che la sua semplice menzione è già di per se‚ paralizzante. E doveroso inoltre metterlo in guardia contro un particolare pericolo in agguato, in forza del quale, pur non in grado di distruggere l'intera specie, potrebbe imporre il dominio di orrori mostruosi e inimmaginabili su alcuni tra i membri più audaci di essa.
Per quest'ultima ragione chiedo con tutta la forza del mio essere, che si rinunzi definitivamente a qualsiasi tentativo di dissotterrare quei frammenti di costruzioni ignote e primordiali che la mia spedizione si proponeva di investigare. Presumendo che fossi nel pieno possesso delle mie facoltà mentali l'esperienza di quella notte fu tale che nessun uomo ebbe mai a viverne una simile. Essa fu inoltre una conferma terrificante di tutto quel che avevo tentato di rifiutare in quanto frutto dei miti o dei miei sogni. Continua

da LA MORTE ALATA di Howard Phillips Lovecraft



mercoledì 20 novembre 2019

IL VIOLINO DI CREMONA di Ernst Theodor Amadeus Hoffman

Il consigliere Crespel è l’uomo più singolare che siasi offerto ai miei occhi, nel corso della mia vita.
Quando arrivai a H... ove doveva soggiornare qualche tempo, tutta la città parlava di lui, perchè allora egli era in tutto il fuoco della sua originalità. Crespel si era reso celebre come illuminato giurista, e come diplomatico profondo. Un sovrano che non era poco potente in Alemagna si era rivolto a lui per comporre una memoria indirizzata alla corte imperiale relativa ad un territorio sul quale credeva avere delle pretensioni ben fondate. Continua

di Ernst Theodor Amadeus Hoffman da FANTASMI TEDESCHI di Autori Vari




sabato 16 novembre 2019

EPIDEMIA SU KRIDER II di Murray Leinster

Quando Calhoun e Murgatroyd il tormal si furono installati a bordo, l'Astronave Medica Asclepius Venti venne sollevata dal Comando del Servizio Medico e lanciata velocemente nello spazio. La griglia d'atterraggio del Comando provvide al lancio. A una distanza di diversi diametri planetari, i campi della griglia lasciarono la presa e Calhoun cominciò a puntare l'astronave verso la destinazione che era parecchio lontana. Il risultato fu esattamente quello che ci si poteva aspettare. L'Astronave Medica, in pratica, scavò una buca, vi si infilò dentro, e poi si chiuse dietro la buca. Cioè, andrò in overdrive. su Wikipedia

da S.O.S. DA TRE MONDI di Murray Leinster




mercoledì 13 novembre 2019

MISTIFICAZIONE di Edgar Allan Poe

Il barone Ritzner von Jung apparteneva ad una nobile famiglia magiara, i membri della quale (almeno fino da quando si hanno notizie sicure), furono più o meno notevoli per talenti non indifferenti; i più per quella specie di grotesquerie nell'ideazione della quale Tieck, rampollo della casa, diede ragguardevole sebbene non sovrano esempio. Conobbi Ritzner al magnifico castello dei Jung, dove mi condusse una serie di comiche avventure che non posso divulgare, durante i mesi estivi del 18... Continua

da RACCONTI DEL GROTTESCO di Edgar Allan Poe






venerdì 8 novembre 2019

LA LEGGENDA DEL VENTO di Stephen King

Quand'ebbero lasciato il Palazzo Verde che dopotutto non era quello di Oz, ma che intanto era diventato la tomba di uno spiacevole individuo che il ka-tet di Roland aveva conosciuto come Tick-Tock, il giovane Jake prese a precedere Roland, Eddie e Susannah, distaccandosi da loro ogni giorno di più. -Non sei in pensiero per lui?- chiese Susannah a Roland, -E' tutto solo laggiù.-
-C'è Oy con lui-, disse Eddie alludendo al bimbolo che aveva adottato Jake come suo amico speciale.
Continua

da LA LEGGENDA DEL VENTO di Stephen King



sabato 2 novembre 2019

VECCHIO FACOCERO di Dino Buzzati

Occorre considerare la psicologia del vecchio facocero. Giunto a una certa età, il cinghiale africano spesso è portato a considerare con disdegno le miserie della vita. Le gioie della famiglia si appannano, i facocerini irrequieti e famelici, sempre tra i piedi, divengono un continuo fastidio; e non parliamo della invadente alterigia dei giovanotti ormai fatti, convinti che il mondo e le femmine sia tutto loro.
Adesso lui crede di essersene andato a vivere da solo per impulso spontaneo, di aver raggiunto il vertice della maestà belluina, vuol convicersi di essere felice. Ascoltalo

da I SETTE MESSAGGERI di Dino Buzzati


GLI SPIRITI DEI MORTI di Dino Coltro

Le ritualità collegate al culto dei Morti sono ampiamente illustrate in tutte le raccolte etnografiche. Sono pratiche che raggiungono l'espressione più alta nella Notte dei Morti, quando le lunghe processioni di Morti percorrono le strade dei paesi e i defunti tornano alle loro case, dove sono stati perparati per loro cibi e dolci nel piatto dei Morti. Nonostante questo, resiste l'atavica paura per gli Spiriti, e anche in questi anni di demitizzazione, pochi passerebbero tranquillamente vicino alle mura di un cimitero, specie di notte. Il Battesimo Dei Morti

da GNOMI ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro



venerdì 1 novembre 2019

QUATTRO BESTIE IN UNA (L'uomo camaleopardo) di Edgar Allan Poe

Chacun a ses vertus
Créillon, Xeraès

Antioco Epifane è generalmente considerato come il Gog del profeta Ezechiele. Tuttavia questo onore è piuttosto da attribuirsi a Cambise, il figlio di Ciro. E d'altra parte il carattere del monarca siriaco non ha davvero nessun bisogno di abbellimenti supplementari. Il suo avvento al trono, o per dir meglio la sua usurpazione di sovranità, cento e ottantun anni prima della venuta di Cristo; il suo tentativo di saccheggiare il tempio di Diana in Efeso; l'implacabile avversione per gli ebrei; la violazione del Santo dei Santi e la sua miserabile morte a Taba dopo un regno tumultuoso di undici anni, sono circostanze notevoli che hanno certo richiamato l'attenzione di tutti gli storici, in genere, di quell'epoca più delle empie,vili, crudeli, assurde e bizzarre imprese che restano da aggiungere per fare il totale della sua vita privata e della sua reputazione. Continua

da RACCONTI DEL GROTTESCO di Edgar Allan Poe



domenica 27 ottobre 2019

I VENTI di Dino Coltro

Nella mitologia greco-romana, i Venti sono figli del Cielo e della Terra e il loro re Eolo li tiene chiusi in caverne da dove li scatena secondo la sua volontà. I poeti li hanno chiamati Borea, Euro, Noto, Zefiro e l'iconografia mostra Eolo con le guance gonfie che soffia dentro due trombe d'aria, e il termine tromba d'aria è rimasto per indicare un vento forte e improvviso.
La mitologia popolare distingue i Tempestari, in particolare le Streghe tempestare, gli Stregoni e le Creature del Vento, i Folletti del Vento e numerosi Spiriti del Tempo locali. Gli Anemoi

da GNOMI, ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro


martedì 13 agosto 2019

RELIQUIA DI UN MONDO PERDUTO di Howard Phillips Lovecraft

(Manoscritto ritrovato tra gli effetti del defunto Richard H. Johnson, Ph.D., curatore del Museo Archeologico Cabot, Boston Massachussetts.)

1.
E' improbabile che qualcuno tra gli abitanti di Boston e gli attenti lettori del resto del Paese, possa mai dimenticare lo strano caso del Museo Cabot. Il chiasso che i giornali hanno fatto a proposito di quella mummia infernale, le antiche e terribili dicerie che vagamente vi si ricollegavano, l'ondata d'interesse morboso e di fanatismo culturale scatenatasi nel 1932, e la sorte spaventosa abbattutasi su due intrusi il primo dicembre di quell'anno, contribuiscono a formare uno di quei classici misteri che sono tramandati per generazioni e divengono i nuclei di interi cicli di orripilanti supposizioni. Una Recensione

da LA MORTE ALATA di Howard Phillips Lovecraft



domenica 11 agosto 2019

INTERVISTA A LA FURA DELS BAUS da Decoder n°5 Milano 1990

Qual'è il senso delle vostre macchine e come le costruite?
Come prima cosa bisogna dire che le macchine ci servono per amplificare la forza della nostra azione per il fatto che noi siamo in nove in mezzo a un pubblico di mille persone, così come usiamo dei computer o la battteria elettronica per la musica.
Ma nei primi spettacoli, come Suz/o/Suz di due anni fa, le macchine che chiamavano "automatics", avevano una funzione diversa, ispirata ai futuristi italiani. Una Tesi

da CYBERPUNK Antologia di Autori Vari



domenica 21 luglio 2019

LA GRANDE PULIZIA di Dino Buzzati

Dopo tanti anni il padrone mandò a dire che sarebbe venuto al castello per due settimane. Nel castello da molti anni non viveva che Marietta, la vecchia serva, e tutto era in abbandono. Polvere, squallore. E un po' dovunque topi, ragni, pipistrelli, scarafaggi. Diciamo francamente: un letamaio.
Avuta la notizia, la vecchia serva si sentì mancare la terra sotto i piedi: "Povera me" si disse " qui bisogna fare grande pulizia." Però aveva quindici giorni disponibili; e quindici giorni sono qualche cosa. Continua

da SIAMO SPIACENTI DI di Dino Buzzati






domenica 16 giugno 2019

PERCHE' I LIBRI ALLUNGANO LA VITA di Umberto Eco

Quando oggi si leggono articoli preoccupati per l'avvenire dell'intelligenza umana di fronte a nuove macchine che si apprestano a sostituire la nostra memoria, si avverte un'aria di famiglia. Chi ne sa qualcosa riconosce subito quel passo del Fedro platonico, citato innumerevoli volte, in cui il faraone, al dio Toth inventore della scrittura, chiede preoccupato se quel diabolico dispositivo non renderà l'uomo disadatto a ricordare, e quindi a pensare. Lo stesso moto di terrore deve aver colto chi ha visto per la prima volta una ruota. Avrà pensato che avremmo disimparato a camminare. Forse gli uomini di quei tempi erano più dotati di noi per compiere maratone nei deserti e nelle steppe, ma morivano prima e oggi sarebbero riformati al primo distretto militare. Con ciò non voglio dire che quindi non ci dobbiamo preoccupare di nulla e che avremo una bella e sana umanità abituata a far merende sull'erba a Chenobyl: caso mai la scrittura ci ha fatto più abili a capire quando dobbiamo fermarci, e chi non sa fermarsi è analfabeta, anche se va su quattro ruote. Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco




sabato 25 maggio 2019

QUANDO L'OMBRA SCENDE di Dino Buzzati

Al ragioniere Sisto Tarra, proprio il giorno in cui venne nominato capo-economo della ditta, capitò uno strano caso. Era un sabato, giornata tiepida con un bellissimo sole e lui si sentiva in felici condizioni di spirito. La mèta sospirata per anni era finalmente raggiunta, in realtà egli poteva dirsi diventato il vero amministratore dell’azienda; ma più che la promozione in se stessa, più che i vantaggi finanziari, lo riempiva di gioia il veder trionfare così il suo sottile lavoro diplomatico per scalzare grado a grado il prestigio del dott. Brozzi, suo predecessore. Per anni, senza soste, era rimasto in agguato per sorprendere i suoi minimi errori, aggravarne le conseguenze, farli risaltare agli occhi dei superiori. E tanto più abile era stato perchè in apparenza aveva sempre poi preso le difese del Brozzi, così da acquistare il volto di uomo generoso e leale. Continua

da I SETTE MESSAGGERI di Dino Buzzati




mercoledì 15 maggio 2019

L'UCCISIONE DEL DRAGO di Dino Buzzati

Nel maggio 1902 un contadino del conte Gerol, tale Giosue Longo, che andava spesso a caccia per le montagne, racconto di aver visto in valle Secca una grossa bestiaccia che sembrava un drago. A Palissano, l'ultimo paese della valle, era da secoli leggenda che fra certe aride gole vivesse ancora uno di quei mostri. Ma nessuno l'aveva mai preso sul serio. Questa volta invece l'assennatezza del Longo, la precisione del suo racconto, i particolari dell'avventura più volte ripetuti senza la minima variazione, persuasero che ci dovesse essere qualche cosa di vero e il conte Martino Gerol decise di andare a vedere. Certo egli non pensava a un drago; poteva darsi tuttavia che qualche grosso serpente di specie rara vivesse fra quelle gole disabitate. Continua

da I SETTE MESSAGGERI di Dino Buzzati



sabato 11 maggio 2019

L'ORRORE NEL MUSEO di Howard Phillips Lovecraft

Fu languida curiosità quella che portò Stephen Jones al Rogers’ Museum. Qualcuno gli aveva parlato della bizzarra istituzione sotterranea in Southwark Street, dall’altra parte del fiume, dove erano in mostra statue di cera molto più impressionanti di quelle che si possono ammirare da Madame Tussaud, e un giorno d’aprile Jones aveva fatto una passeggiata da quelle parti per vedere fino a che punto l’avrebbero deluso. Caso strano, non fu deluso affatto. C’era veramente qualcosa di speciale, di diverso, in quel posto. Ovviamente si potevano ammirare le solite banalità truculente: effigi di Landru, del dottor Crippen, Madame Demers, Rizzio, Lady Jane Grey; c’erano gli innumerevoli corpi straziati delle vittime della guerra e della rivoluzione, mostri come Gilles de Rais e il marchese de Sade… ma c’erano anche altre cose, e Jones era rimasto ad ammirarle, senza fiato, fino a quando era suonata la campana di chiusura. L’uomo che aveva messo insieme una collezione del genere non poteva essere il solito ciarlatano. C’era immaginazione, persino una scintilla di genio malato in alcune delle sue creazioni. Continua

da LA MORTE ALATA di Howard Phillips Lovecraft


sabato 4 maggio 2019

LE STELLE DELL'ALDILA' di Gustav Meyrink

Ho sentito raccontare:
Visse un tempo in questa città un vecchio musicista, povero e abbandonato. La camera in cui abitava, dove passava una parte della notte e una parte del giorno, era stretta, tetra, meschina, e situata nel più meschino, stretto e tetro dei quartieri.
Il vecchio non era stato sempre così derelitto. Lui poteva ricordarsi di anni pieni di magnificenza e pompa, anni in cui tutto quanto la terra può offrire di splendido ai più ricchi gli era stato offerto. E quanto di gioia la terra offre ai più lieti gli era stato offerto. E quanto di piaceri e di bellezza la terra offre ai più felici e ai più belli gli era stato offerto. ma un giorno la sua felicità mutò. Citazioni

da FANTASMI TEDESCHI di Gustav Meyrink



mercoledì 1 maggio 2019

NOTIZIE FALSE di Dino Buzzati

Reduce dalla battaglia, il reggimento giunse una sera ai sobborghi di Antioco. La guerra in quei giorni si illanguidiva e il nemico invasore era ancora lontano. Si poteva fare una sosta: la truppa, stanchissima, si accampò alle porte della città, sui prati e i feriti furono portati all'ospedale.
Poco lontano dallo stradone, ai piedi di due grandi querce, sorse la grande tenda bianca del comandante, il conte Sergio-Giovanni. Una Tesi Su Buzzati

da I SETTE MESSAGGERI di Dino Buzzati



sabato 27 aprile 2019

I SERPENTI di Dino Coltro

Nella Bibbia, il Serpente è considerato il più astuto degli animali dei campi; nell'antico Oriente, si attribuivano all'immagine del Serpente, poteri misteriosi e soprannaturali, tra l'altro in relazione alla fertilità e alla salute. Sono i due motivi che ritroviamo nel gesto dei nostri contadini ,quando falciando il campo, uccidono un serpente, lo appendono a un albero da frutta, certi che ne avrebbe favorito la produttività; inoltre, se trovano la sua pelle abbandonata, la mettono in un vasetto sotto olio per farne una medicina da usare sulle ferite da taglio. Folklore e Serpenti

da GNOMI, ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro


giovedì 25 aprile 2019

RE PESTE Storia Che Contiene Un'Allegoria di Edgar Allan Poe

Poteva essere la mezzanotte, all'incirca, d'una sera del mese d'ottobre, durante il cavalleresco regno di Edoardo III, allorché due marinai della Free and Easy - una goletta che commerciava tra Sluys ed il Tamigi e che in quel momento era all'àncora nel suddetto fiume - ebbero non poco a meravigliarsi d'esser seduti in una birreria della parrocchia di St. Andrews, a Londra, la quale recava nell'insegna un ritratto di Jolly Tar, come a dire dell'Allegro Marinaio. Per quanto fosse mal costrutta, avesse il soffitto basso e fosse completamente annerita dal fumo - come del resto qualsiasi altra bettola in quell'epoca - la sala, a giudicare almeno dalle opinioni che correvano frammezzo ai gruppi di bevitori, grottescamente distribuiti qua e là, sembrava sufficientemente adatta al suo scopo. Continua

da RACCONTI DEL GROTTESCO di Edgar Allan Poe


domenica 21 aprile 2019

FANTERIA DELLO SPAZIO di Robert Anson Heinlein

Avanti, scimmioni! Volete vivere in eterno?
Un sergente al suo plotone, 1918

Mi viene sempre la tremarella prima del lancio. Mi hanno fatto l'iniezione naturalmente, e la preparazione ipnotica, so benissimo che in realtà non ho paura. Lo psicoanalista della nave, che mi ha controllato le onde del cervello e fatto un sacco di domande mentre ero addormentato, mi assicura che non si tratta di paura, che è una cosa senza importanza, un po' come il tremito di un cavallo da corsa che scalpita prima dell'inizio della gara. Continua

da FANTERIA DELLO SPAZIO di Robert Anson Heinlein



sabato 20 aprile 2019

LA GLORIA di Dino Buzzati

Il grande attore ebbe l'idea, chissà mai perché, di uscire dal teatro attraverso la sala. Terminati gli ultimi applausi, senza neppure infilarsi il paltò, sortì da una porticina che dava lateralmente in platea. Il pubblico stava sfollando in un fitto brusio. Un uomo sulla trentina immediatamente lo riconobbe, mormorò qualche parola a una bella donna ch'era con lui, entrambi si misero a fissarlo (mai dimenticherà quegli sguardi, carichi di ammirazione e di invidia). Intanto, per uscire, si era avvicinato ai limiti della folla che gli voltava le spalle. Continua

da SIAMO SPIACENTI DI di Dino Buzzati





sabato 13 aprile 2019

MUTOID VASTE COMPANY a cura del Berliner Posse

da Decoder n°5 Milano 1990

Nel caso che i veicoli dietro di te siano un incrocio fra un'astronave e un vecchio camion arrugginito, niente paura. Gli occupanti sono pacifici. I Mutoid Vaste Gang sono una Off-Beat Band di transumanti con un'insolita filosofia.
MASTER OF METAL
MUTAZION MACHT SPAß
Sono dei provocstori, meccanici artisti e artisti meccanici e, per mezzo della mutazione del mondo circostante, cambiano l'ambiente dove vivono.
Cosmic stip helden, scultura dub e ritmi tribali, gente selvaggia, predicatori, performer e pazzi ispirati. Vai Al Sito

da CYBERPUNK Antologia di Autori Vari.




domenica 7 aprile 2019

I FOLLI LETTERARI di Umberto Eco

Esiste un genere saggistico che si può definire come storiografia dei folli letterari, e che si occupa di autori "matti", non solo nell'ambito della letteratura ma anche delle scienze. Cito per esempio L'histoire Littéraire des fous di Delepierre, 1860, o opere che si occupano di una sola area geografica, come Les fous Littéraires du Quercy di Louis Greil, 1866. Per non dire del celebre Quérard, Supercheries littéraires, 1845, che però si occupa di folli che ci marciano e cioè di plagiari, apocrifi e organizzatori di beffe editoriali. La Bustina On Line

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco





sabato 6 aprile 2019

LA COSA SULLA SOGLIA di Howard Phillips Lovecraft

È vero: ho sparato sei colpi in testa al mio migliore amico, ma spero di dimostrare, con quanto racconterò, che non sono il suo assassino. Dapprincipio mi prenderanno per pazzo, forse più pazzo dell'uomo che ho ucciso in una cella del manicomio di Arkham. Ma quando avranno valutato i fatti e concatenato gli eventi, i lettori finiranno con il chiedersi come avrei potuto fare diversamente dopo aver visto la prova orrenda rappresentata dalla cosa sulla soglia. Fino a quel momento mi erano sembrati pura follia gli assurdi racconti che, a un certo punto, mi indussero ad agire. Mi chiedo tuttora se non sia stato ingannato o se non sia pazzo sul serio, dopotutto. Chissà? Altri, tuttavia, potrebbero raccontare cose molto strane sul conto di Edward e Asenath Derby; e i poliziotti stessi non sanno spiegarsi il significato di quell'ultima terribile visita a casa mia. L'ipotesi avanzata, peraltro molto fragile, è che si trattasse di una specie di vendetta dei domestici appena licenziati da Edward, ma sanno benissimo che la verità è diversa, più sconvolgente e angosciosa. Continua

da LA MORTE ALATA di Howard Phillips Lovecraft






lunedì 1 aprile 2019

MELLONTA TAUTA di Edgar Allan Poe


Da bordo del pallone Allodola
1 aprile 2848

Adesso, caro amico mio, bisogna che, a sconto dei vostri peccati, vi assoggettiate al supplizio di una lunga chiaccherata epistolare. Ve lo dico chiaramente che ho intenzione di punirvi di tutte le vostre impertinenze studiandomi di riuscire più noiosa e prolissa, incoerente ed evasiva che potrò. Eccomi imbottigliata in un sudicio pallone con un centinaio di persone della canaille in gita di piacere (che sorta di pazza idea ha del piacere certa gente!) e con la prospettiva di non toccare terra se non fra un mese per lo meno. Le Farse Umoristiche di Poe

da RACCONTI DI ENIGMI di Edgar Allan Poe








mercoledì 27 marzo 2019

A/Z di Jorge Luis Borges

Accademia

Il concetto di accademia corrisponde a un'organizzazione della letteratura, a un'organizzazione dei procedimenti, dei generi letterari, e anche della vita letteraria. Credo di poter affermare che in enssun paese del mondo, neppure in Francia - che d'altro canto è una nazione di origine celtica e letteraria per eccellenza - neppure in Cina, dove lo studio dei classici è richiesto per occupare cariche pubbliche, si giunse a un'organizzazione della letteratura e della vita letteraria paragonabile a quella che si ebbe in Irlanda durante il medio evo. Borges e Zenone

da A/Z di Jorge Luis Borges



venerdì 15 marzo 2019

UNA GHIOTTA NOTIZIA: GIULIO CESARE E' STATO PUGNALATO IN SENATO di Umberto Eco

Questa l'ho letta sui giornali il giorno che hanno dato l'incarico a D'Alema. Secondo una inchiesta de La Nuova Venezia, che cita elementi raccolti dal giudice Carlo Mastelloni, l'ex ufficio affari riservati del ministero dell'Interno teneva sotto controllo il giovane D'Alema agli inizi della sua carriera politica. E va bene, nulla di speciale, vorrei dire, i vari servizi debbono sapere chi entra in scena, chi c'è e chi non c'è, e quando sono veramente segreti, terribili e minacciosi, debbono sempre essere in grado di ricattare personaggi pericolosi per il governo in carica. Continua

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco



sabato 9 marzo 2019

LA SCUOLA NEL COMUNE DI VILLA BARTOLOMEA di Lauretta Passuello

La storia della scuola è parte essenziale della storia di una comunità. Quella della scuola elementare, poi, assume un significato particolare perché riguarda la prima scuola di tutti, bambini e bambine, quella che resta nel cuore, che si ricorda quando ci si rivede anche a distanza di tanti anni. Ricostruirla, non solo sui documenti scritti ma anche attraverso le fotografie, può rappresentare una sorta di "viaggio" nel tempo che ci coinvolge affettivamente, in quanto può farci rivivere il mondo dell'infanzia e della fanciullezza. Breve Storia della Scuola Italiana

da LA SCUOLA NEL COMUNE DI VILLA BARTOLOMEA di Lauretta Passuello



domenica 24 febbraio 2019

LIONIZING di Edgar Allan Poe

...tutta la gente andava
In incomposto stupore sulle dieci dita.
Vescovo Hall, satire

Io sono - voglio dire, ero - un grand'uomo, non però l'autore fi Junius; o l' "Uomo dalla maschera di ferro"; giacché, se non sbaglio, mi chiamo Robert Jones, e sono nato in qualche punto della città di Fum-Fudge. Il primo atto della mia vita fu quello di afferrarmi il naso con tutte e due le mani. Mia madre se ne accorse e decretò che ero un genio; e mio padre, piangendo dalla gioia, mi regalò un trattato di nasologia, che io riuscii a conoscere da cima a fondo prima ancora di cominciare a portare i pantaloni. L'imitazione in EA Poe

da RACCONTI DEL GROTTESCO di Edgar Allan Poe








mercoledì 20 febbraio 2019

CHE ATLETA di Dino Buzzati

Non mi venite a raccontare che Giacomo Leopardi era fisicamente debole e inefficiente. Le testimonianze del tempo, le sue stesse dichiarazioni sono, lo so, tutte concordi sull'argomento: il conte Giacomo era ancor peggio di quello che si dice una mezza cartuccia, era un cerotto, una piaga, un ospedale ambulante, che teneva l'anima con i denti. Buzzati e lo Sport

da SIAMO SPIACENTI DI di Dino Buzzati



sabato 16 febbraio 2019

L'UOMO DI PIETRA di Howard Phillips Lovecraft

Ben Hayden era sempre stato un tipo ostinato, e quando venne a sapere delle misteriose statue che si trovavano nella parte superiore dei monti Adirondack, niente poté trattenerlo dall'andare a vederle. Da anni ero il suo amico più stretto, e il nostro rapporto alla Damone e Pizia ci rendeva inseparabili; così, quando Benny decise di partire... be', dovetti seguirlo come un collie fedele. «Jack» mi disse «conosci Henry Jackson, quel tale che è andato a stare in una capanna oltre Lake Placid per via di una brutta malattia ai polmoni? Be', è tornato l'altro giorno quasi guarito, ma aveva parecchie cose da raccontare sui fatti incredibili che capitano lassù. Ha cominciato a parlarmene all'improvviso e per il momento non posso essere sicuro che non si tratti soltanto di bizzarre sculture, ma la sua inquietudine mi ha contagiato. Continua

da L'UOMO DI PIETRA di Howard Phillips Lovecraft






giovedì 14 febbraio 2019

IL DOLORE NOTTURNO di Dino Buzzati

Verso la periferia, in un quartiere giardino c'era una villetta dei giovani fratelli Giovanni e Carlo Morro, il primo di vent'anni, l'altro di quindici. La villetta era circondata da un piccolo giardino, e, benché nel viale davanti passassero molte automobili, dava una impressione di solitudine.
Quella sera, una tetra sera del tardo inverno, Carlo si mise in letto senza mangiare perché non si sentiva bene. Nella camera era accesa solo una piccola lampada, posta in un angolo, dove Giovanni si sedette a leggere, per tenere compagnia al fratello. Continua

da I SETTE MESSAGGERI di Dino Buzzati



sabato 9 febbraio 2019

VENERE SULLA CONCHIGLIA di Philip José Farmer

1. LA LEGGENDA DELL'ASTRONAUTA ERRANTE

Viaggiatore, puoi andare dappertutto. L'universo è grande, è forse il luogo più grande che ci sia. Eppure, dovunque atterrerai, ti parleranno di Simon Wagstaff, L'Astronauta Errante. Anche sui pianeti dove lui non è mai andato, la sua storia è cantata e narrata nelle taverne degli spazioporti. La leggenda e il folclore hanno fatto di lui una figura popolare su tutti i dieci miliardi di pianeti abitabili, mentre su almeno un milione, secondo gli ultimi calcoli, è il protagonista di sceneggiati televisivi a puntate. L'Astronauta Errante è un terrestre che non invecchia mai. Porta i Levi's e un logoro maglione grigio, con toppe di pelle marrone sui gomiti e un enorme monogramma davanti:sw.
Leggende Sulla NASA

da VENERE SULLA CONCHIGLIA di Philip José Farmer




venerdì 8 febbraio 2019

UNA STORIA DI FANTASMI di Ernst Theodor Amadeus Hoffman

Voi sapete che, poco prima dell'ultima campagna, io trascorsi un certo periodo di tempo nelle terre del Colonnello con T. Il Colonnello era un tipo esuberante e gioviale, tento quanto sua moglie era la calma, la imperturbabilità in persona.
Nel periodo che io passai lì, il figlio era sotto le armi, per cui la famiglia era formata, oltre che dalla coppia dei genitori, da due figlie e una vecchia francese, che si ostinava ancora a fungere da governante, sebbene le ragazze non avessero ormai più l'età da averne bisogno. Altri Racconti

di Ernst Theodor Amadeus Hoffman da FANTASMI TEDESCHI di Autori Vari



sabato 26 gennaio 2019

LA TRASMIGRAZIONE DI TIMOTHY ARCHER di Philip Kindred Dick

Barefoot tiene i suoi seminari nella sua casa galleggiante di Sausalito. Costa cento dollari scoprire perché siamo su questa Terra. Nel prezzo è compreso anche un sandwich, ma quel giorno non avevo fame. John Lennon era appena stato ucciso, e io pensavo di sapere perché siamo su questa Terra: per scoprire che ciò che ami di più ti verrà rubato, probabilmente più per un errore nelle alte sfere che per un preciso disegno.
Dopo aver fermato la mia Honda Civic nel parcheggio a pagamento, restai ad ascoltare la radio. Tutte le canzoni dei Beatles mai scritte si potevano già sentire su ogni frequenza. Merda, pensai. Mi sembra di essere tornata agli anni Sessanta. Di essere ancora sposata a Jefferson Archer. Continua

da LA TRILOGIA DI VALIS di Philip Kindred Dick





mercoledì 23 gennaio 2019

T.V. ASSASSINS CALIFORNIA di Orson Clark

da Decoder n°3 Milano 1989

Tempi duri questi in California per le reti televisive locali che non si siano ancora dotate di sistemi di trasmissione via cavo o in digitale. Una sorta di virus si sta infatti diffondendo tra quegli hobbisti ed amanti delle trasmissioni via etere che si sentono particolarmente coraggiosi o eclettici o semplicemente spiritosi.
Risultato dell'espansione di questa sindrome sono milioni di dollari andati in fumo per la rescissione di contratti pubblicitari e per la continua perdita di credibilità delle reti televisive stesse.
Il Paradosso Delle Tv Locali

di Orson Clark da CYBERPUNK Antologia




lunedì 21 gennaio 2019

XXXXXXXXXXXX non avete letto male: xxxxxxxxxx di Umberto Eco

E' il giorno di scadenza. L'Espresso aspetta la mia Bustina di Minerva. E io non ho nulla da dire. Ovvero, non ho voglia di dire nulla, farò più fatica che a svolgere un argomento qualsiasi, magari ispirandomi a una notizia di cronaca. Ma mi pare doveroso dire qualcosa in lode all'afasia. Capisco l'obiezione: perché allora non ti rifiuti di mandare la Bustina? Ma perché mi sono impegnato, un giornale vive suoi propri ritmi, la tipografia ha lasciato la pagina libera, se non la mando metto nei guai tanta gente che sta lavorando per far uscire il settimanale. Non posso mancare all'appuntamento. La Bustina On Line

da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco





sabato 19 gennaio 2019

LA STORIA vol.12 L'Età dell'Imperialismo e la I Guerra Mondiale

L'ETA' DELL'IMPERIALISMO: IL QUADRO STORICO

1. il Reich tedesco e la Repubblica Francese

Forte della rapida e completa vittoria sulla Francia conseguita a Sedan (1870), la corona prussiana poté procedere senza intoppi all'unificazione tedesca, che fu proclamata solennemente il 18 gennaio 1871 nella sala degli Specchi della reggia di Versailles, dove Luigi di Baviera proclamò re di Prussia Guglielmo I imperatore (Kaiser) di Germania. Vedi

da LA STORIA vo.12 di Autori Vari



domenica 13 gennaio 2019

IL RAZZO di Dino Buzzati

La moglie Antonietta diceva al prof. Giovanni Holzschnitter, illustre astronomo:
-Giovanni, lascia stare i razzi! Come professore, tu sei un grosso testone, tutti lo riconoscono. Ma sei un disastro nelle cose pratiche. Dove metti le mani, rompi. L'altro giorno hai voluto a tutti i costi aggiustarmi il ferro da stiro. Sai il risultato? Che ne ho dovuto comprare uno nuovo. Te lo ripeto: non impicciarti con i razzi!- Continua

da SIAMO SPIACENTI DI di Dino Buzzati






domenica 6 gennaio 2019

LA BEFANA di Dino Coltro

La Befana rappresenta uno dei personaggi più originali della tradizione popolare italiana, tanto che la sua festa, soppressa anni fa, è sta rimessa nel calendario a furore di popolo. Nel Veneto fa concorrenza a santa Lucia nel cuore dei bambini. Santa Lucia è la santa giovane e splendida di luce (protettrice dei ciechi), la Befana la vecchia decrepita, nera d'abito e scura la faccia grinzosa, con naso adunco, fazolo in testa secondo il costume delle donne contadine. Befana ed Epifania

da GNOMI ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro



sabato 5 gennaio 2019

BON BON di Edgar Allan Poe

Quand un bon vin meuble mon estomac
Je suis plus savant que Balzac
Plus sage que Pibrac;
Mon bras seul faisant l'attaque
De la nation Cosaque,
La mettroit au sac;
De Charon je passerais le lac
En dorment dans son bac;
J'irois au fier Eac,
Sans que mon coeur fit tic ni tac,
Présenter du tabac.
Vaudeville francese

Che Pierre Bon-Bon fosse un restaurateur di non comuni qualità, nessuno, che durante il regno di… [qualcuno ha pensato Napoleone, ma in realtà più probabilmente – come vedremo – di Luigi XV], frequentasse il piccolo Caffè del cul-de-sac Lefèbvre a Rouen, si sentirà in grado, immagino, di confutare; che Pierre Bon-Bon fosse, in egual grado, versato nella filosofia di quell’epoca, è, a mio vedere, ancor più particolarmente innegabile. I suoi pâtés à la foie erano indubbiamente irreprensibili; ma quale penna può render giustizia ai suoi saggi sur la Nature, ai suoi pensieri sur l’Ame, alle sue osservazioni sur l’Esprit? Se le sue omelettes, se i suoi fricandeaux erano inestimabili, quale littérateur di quel tempo non avrebbe dato, per una “Idée de Bon-Bon” due volte tanto che per le immondizie di tutte le “Idées” di tutti gli altri savants? Bon-Bon aveva saccheggiato biblioteche che nessun altri uomo aveva saccheggiato, aveva letto più di quanto chiunque altro potesse nemmeno sognarsi che si potesse leggere, aveva compreso più di quanto alcun altro concepisse che si potesse comprendere; e benché, mentr’egli fioriva, non mancassero a Rouen alcuni autori, i quali asserivano “che i suoi dicta non rivelavano né la purezza dell’Accademia [di Platone] né la profondità del Liceo [di Aristotele]” – quantunque, badate, le sue dottrine non fossero affatto universalmente comprese, non ne consegue tuttavia ch’esse fossero di difficile comprensione; appunto pel fatto ch’esse erano evidenti di per sé, io penso, molte persone erano indotte a considerarle astruse.

da RACCONTI DEL GROTTESCO di Edgar Allan Poe




martedì 1 gennaio 2019

LA STORIA DI JANSHAH di Richard Francis Burton

-Sappi, fratello, che mio padre era un re chiamato Teghmus, che regnava sul paese di Kabul e sui Banu Shahlan, diecimila capi guerrieri, i quali signoreggiavano ciascuno su cento città murate e cento fortezze; ed era sovrano inoltre di sette principi vassalli, e gli venivano versati tributi da vaste terre fra oriente e occidente. Era giusto ed equo nel suo governo, e Allah l?altissimo gli aveva dato tutto questo e gli aveva concesso quell'immenso impero,ma non gli aveva permesso di avere un figlio (benché questo fosse il suo più grande desiderio) che ereditasse il regno alla sua morte.
La Biblioteca di Babele

da LE MILLE E UNA NOTTE di Richard Francis Burton





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