Il fantasma era un dono d'addio di suo padre, portatole da un segretario vestito di nero nella sala delle partenza di Narita.
Durante le due prime ore di volo verso Londra, restò come dimenticato nella sua borsa. Era un oggetto liscio e scuro di forma allungata; da un lato portava impresso l'onnipresente logo della Maas-Neotek, l'altro, invece, era curvo, per adattarsi al palmo della mano.
Sedeva ben dritta nella sua poltrona di prima classe, i lineamenti composti di una maschera modellata sul volto della madre morta. Continua
da MONNA LISA CYBERPUNK di William Gibson
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