Uno dei temi più comuni della letteratura fantastica è quello dell'immortalità. "La cosa che non vuole morire" è stato un elemento base del genere, dal Beowulf ai La verità sul caso di M. Valdemar e Il cuore rivelatore di Poe, fino alle opere di Lovecraft (come Aria fredda), di Blatty e persino, Dio ce ne guardi, di John Saul.
I tre romanzi che intendo qui discutere sembrano aver raggiunto di fatto quella immortalità, ed è impossibilem credo, parlare del genere dell'orrore negli anni 1950-1980, e comprenderlo fino in fondo, se non partiamo da questi tre libri, Tutti e tre vivono in una sorta di limbo, al di fuori della cerchia splendente dei classici riconosciuti della letteratura inglese, e forse a ragione. Continua
da DANSE MACABRE di Stephen King
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