Noi figli seguivamo in macchina ad un centinaio di metri e il tachimetro oscillava sui sessanta-settantacinque, forse era perché quei furgoni sono costruiti per andare lentamente ma io penso che facessero così perché era la regola, quasi che la velocità fosse una irriverenza ai morti, che assurdità, io avrei invece giurato che a mia mamma sarebbe piaciuto correre via a centoventi all'ora, la velocità se non altro l'avrebbe illusa che era il solito spensierato viaggio estivo per raggiungere la nostra casa di Belluno. Continua
da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati
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