Kichaha batté gli occhi. Era di nuovo a casa. O meglio: si trovava nuovamente sul pianeta dove era nato. Per ventott'anni era vissuto sulla Terra. Poi, per altri ventiquattro, in quell'universo tascabile chiamato Il Pianeta dei Livelli. Ora, anche se non gliene importava un fico secco, era di nuovo a casa.
Era immobile, sotto un'enorme sporgenza rocciosa che lo sovrastava. La pietra, sotto i suoi piedi, era spazzata dal vento implacabile che rotolava giù lungo un dirupo. Continua
da FABBRICANTI DI UNIVERSI di Philip José Farmer
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