Naturalmente Kull aveva già conosciuto l'apprensione e i freddi mormorii della paura, gli improvvisi sussulti di orrore, e persino l'ombra del terrore sconosciuto. Ma queste sensazioni erano state minuscoli sobbalzi nelle ombre della mente, causate più che altro dalla sorpresa, da qualche terribile mistero, o da qualche cosa innaturale... più ripugnanza, che paura vera e propria. Perciò, quando ebbe paura, si trattò di un evento così raro che gli uomini ne marcarono il giorno. Kull e Conan
da IL TESCHIO DEL SILENZIO di Robert Ervin Howard
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