Quando ero bambino, mio padre mi raccontava le sue vicende della prima guerra mondiale, e una delle storie che mi aveva colpito di più era quella della ritirata di Caporetto. Avevano camminato per giorni e giorni, senza arrestarsi la notte per dormire, e mio padre asseriva di essersi salvato perché un commilitone grande e robusto aveva concesso (a lui mingherlino ed esausto) di camminare appoggiato alla sua spalla per qualche ora. Continua
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