Le lame si incrociarono con incredibile fragore dell'acciaio, producendo una pioggia di scintille azzurre. Dietro quelle lame, degli occhi incandescenti si fissavano: da una parte occhi neri e duri, e dall'altra occhi azzurri, vulcanici. Due bocche respiravano sibilando tra i denti, mentre i piedi segnavano il terreno, avanzando o retrocedendo. Continua
da IL CICLO DI SOLOMON KANE di Robert Ervin Howard
Nessun commento:
Posta un commento