Un uomo aveva un nipote che era stupido: non capiva niente ma non aveva paura di nulla. Quell'uomo partì e lasciò detto al nipote che stesse attento ai ladri, che non portassero via la roba di casa. E lui: -Che sono questi ladri? Che cos'è questa roba di casa? Io non ho paura di niente. Leggila tutta
da FIABE ITALIANO di Italo Calvino
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Pagine
sabato 31 dicembre 2011
venerdì 30 dicembre 2011
FIORAVANTE E LA BELLA ISOLINA
Un Re, trovandosi in là con gli anni, e col figlio già grande che non voleva imparar nulla, s'insospettì e lo mandò a chiamare. -Fioravante,- gli disse, - m'affanno tanto con te per darti l'istruzione, ma è come pestar l'acqua nel mortaio. Come faccio a lasciarti la corona?
-Caro padre,- disse Fioravante, -Sono innamorato d'una fanciulla. e tutto quel che mi dite m'entra da un orecchio e m'esce dall'altro.- vai al sito delle fiabe
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
-Caro padre,- disse Fioravante, -Sono innamorato d'una fanciulla. e tutto quel che mi dite m'entra da un orecchio e m'esce dall'altro.- vai al sito delle fiabe
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giovedì 29 dicembre 2011
IL GOBBINO CHE PICCHIA
C'era una volta un Re che aveva tre figlie. La maggiore era innamorata del fornaio che veniva a portare il pane a palazzo, e il fornaio era innamorato di lei. Ma come fare a chieder la sua mano? Il fornaio si rivolse al Segretario del Re e gli espose il suo caso: -Ma sei pazzo??- gli disse il Segretario. -Un fornaio innamorarsi d'una figlia del Re? Se il Re lo viene a sapere, povero te!
da FIABE ITALIANE di ITALO CALVINO Le fiabe e il loro sviluppo
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mercoledì 28 dicembre 2011
LA SCOPERTA DELL'EUROPA
Il 15 ottobre 1490, nell'America - non ancora scoperta - Mir, giovane scienziato inca, si presentò all' imperatore e gli disse: - Lsdaigap, Pimà turfelsin tacaramallei (1)-.
L'imperatore lo guardò incredulo: credeva d'avere a che fare con un pazzo.
Poi disse: - Fiaralòn matzecò vaspatòn (2)-
Ma Mir insisté e disse con deferente fermezza: - Pirmalzin bubà (3)-
L'imperatore parve indeciso. Aggrottò le ciglia pensieroso, quindi, scrollando le spalle rispose: - Spima Rgozetà! firanolt s'amurai!(3)-.
Detto fatto.
(1) Sire, i miei calcoli mi fanno certo dell'esistenza di un continente sconosciuto al di là dell'Oceano.
(2) Eh, via!
(3) Ve lo assicuro e desidero imbarcarmi per andare a scoprirlo. La Maestà Vostra si degna di concedermi all'uopo il suo Sovrano consenso?
(4) Si!
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI Un post molto interessante
L'imperatore lo guardò incredulo: credeva d'avere a che fare con un pazzo.
Poi disse: - Fiaralòn matzecò vaspatòn (2)-
Ma Mir insisté e disse con deferente fermezza: - Pirmalzin bubà (3)-
L'imperatore parve indeciso. Aggrottò le ciglia pensieroso, quindi, scrollando le spalle rispose: - Spima Rgozetà! firanolt s'amurai!(3)-.
Detto fatto.
(1) Sire, i miei calcoli mi fanno certo dell'esistenza di un continente sconosciuto al di là dell'Oceano.
(2) Eh, via!
(3) Ve lo assicuro e desidero imbarcarmi per andare a scoprirlo. La Maestà Vostra si degna di concedermi all'uopo il suo Sovrano consenso?
(4) Si!
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI Un post molto interessante
martedì 27 dicembre 2011
GUTEMBERG O L'INVENZIONE DELLA STAMPA
Recentemente, chi lo sa?...
-Io- dirà il lettore.
Aspettate.
Recentemente, chi lo sa?, è ricorso il centenario della nascita - o della morte, è lo stesso; cioè, non è lo stesso, mala cosa non ha importanza - di Gutemberg, inventore della stampa. E' interesseante rievocare come avvenne questa invenzione per dimostrare una volta in più che spesso da una piccola cosa viene fuori una grande idea.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile da Gutemberg agli ebook
-Io- dirà il lettore.
Aspettate.
Recentemente, chi lo sa?, è ricorso il centenario della nascita - o della morte, è lo stesso; cioè, non è lo stesso, mala cosa non ha importanza - di Gutemberg, inventore della stampa. E' interesseante rievocare come avvenne questa invenzione per dimostrare una volta in più che spesso da una piccola cosa viene fuori una grande idea.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile da Gutemberg agli ebook
lunedì 26 dicembre 2011
L'ASINO DI BURIDANO
Giovanni Buridano, nato a Béthune (1300 circa -1358 circa), rettore dell'università di Parigi, scolaro di Occam, è passato alla storia per il paragone dell'asino che morirebbe di fame prima di decidersi per l'uno o per l'altro di due fasci di fieno postigli avanti ad ugual distanza. Ma nei suoi libiri questo paragone non si trova. Come si spiega che il suo nome è legato attraverso i secoli a quell'asino e che anzi egli è noto al gran pubblico unicamente per quell'asino? Bibliografia Illustrata di Campanile
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
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domenica 25 dicembre 2011
DANTE E L'UOVO
Nella sera estiva Firenze è tutta un brulichio, un luccichio, un profumo d'alberi in fiore.
I secoli sono a portata di mano, tutti presenti, qua il Dugento, là il Trecento, il Quattrocento, il Cinquecento. Meno il Settecento, che a Firenze non dev'essere mai esistito, gli altri ci sono tutti. Anedotti su Dante
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
I secoli sono a portata di mano, tutti presenti, qua il Dugento, là il Trecento, il Quattrocento, il Cinquecento. Meno il Settecento, che a Firenze non dev'essere mai esistito, gli altri ci sono tutti. Anedotti su Dante
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
sabato 24 dicembre 2011
I REALI SFORTUNATI
C'era un Re a Napoli che aveva tre figli. Essendo vecchio volle dar moglie al maggiore e lo sposò con la Regina di Scozia. Poco dopo le nozze del figlio, il Re vecchio morì e il figlio ereditò il trono. Gli altri due fratelli male sopportavano il fatto d'obbedirlo, e tanto lo presero in odio che volevano ammazzarlo.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Tutte le fiabe elencate
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Tutte le fiabe elencate
venerdì 23 dicembre 2011
LE IMITATRICI DI CORNELIA
Scusate, non dovete credere che io sia un gioielliere o comunque un intenditore di preziosi. Me ne intendo come tutti. Molto vagamente; difficilmente saprei riconoscere un blillante vero da uno falso. Però debbo dirvi che, secondo me, la fama di Cornelia madre dei Gracchi è un po' usurpata. Ma andiamo! Quale madre non ha avuto occasione di dire qualche volta dei vostri figli:- Questi sono i miei gioielli -, senza per questo passare alla storia? Ioho sentito delle madri dire perfino, del figlio:- E' il mio tesoro-. Non un semplice gioiello, ma tutto il tesoro, addirittura. E nessuno s'è mai sognato di tramandarne la fama alla storia. Acquistalo su Amazon
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
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giovedì 22 dicembre 2011
IL FIORENTINO
C'era unavolta un Fiorentino che tutte le sere andava a conversazione e sentiva ragionare la gente che aveva viaggiato e visto il mondo. Lui non aveva nulla da raccontare perchè era sempre rimasto a Firenze e gli pareva di far la parte del citrullo.
Così gli venne voglia di viaggiare; non ebbe pace finchè non ebbe venduto tutto, fatto i bagagli e fu partito. Cammina cammina, a buio chiese alloggio per la notte in casa d'un curato. Il curato lo invitò a cena e mangiando gli chiedeva il perchè del suo viaggio. Leggila Tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
Così gli venne voglia di viaggiare; non ebbe pace finchè non ebbe venduto tutto, fatto i bagagli e fu partito. Cammina cammina, a buio chiese alloggio per la notte in casa d'un curato. Il curato lo invitò a cena e mangiando gli chiedeva il perchè del suo viaggio. Leggila Tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
mercoledì 21 dicembre 2011
IL DRAGO E LA CAVALLINA FATATA
C'era una ovlta un Re e una Regina senza figli che facevano elemosine e preghiere per averne. Finalmente la Regina si mise ad aspettare un bambino e il Re mandò per gli astrologhi, che dicessero chi nascerebbe e la sua stella. Gli astrologhi risposero:- Nascerà un figlio maschio, e questo figlio arrivato all'età di vent'anni, né un gorno, né un'ora di più né di meno, prenderà moglie e alla stessa ora e minuto la ucciderà. Se non farà così diventerà un drago-. Leggila Tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
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martedì 20 dicembre 2011
FICHI DOLCI DA CARTAGINE
Io capisco Catone il Censore, che andava ripetendo continuamente:-Delenda Cartagho!- (per gli studenti della nuova scuola classica: "Bisogna distruggere Cartagine").
Questa potenza extra-europea, strapotente, prepotente, invadente, che doveva essere davvero odiosa e insopportabile, oltre che un nemico pubblico. Rendeva impossibile la vita ai vicini e ai lontani, agli amici e ai nemici. S'era insediata padrona nel Mediterraneo; dall'Africa aveva messo piede in Europa, aveva attraversato la Spagna e le Alpi con quella specie di carri armati che erano gli elefanti, ignoti a Roma, e con essi aveva invaso l'Italia da un capo all'altro, probabilmente dicendo d'essere stata chiamata, e vi aveva fatto da padrona, alternando guerre fredde con guerre calde, incursioni con paci infide, per riprender fiato e preparare nuovi attacchi, inganni, tradimenti.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Qualcosina sulle guerre puniche
Questa potenza extra-europea, strapotente, prepotente, invadente, che doveva essere davvero odiosa e insopportabile, oltre che un nemico pubblico. Rendeva impossibile la vita ai vicini e ai lontani, agli amici e ai nemici. S'era insediata padrona nel Mediterraneo; dall'Africa aveva messo piede in Europa, aveva attraversato la Spagna e le Alpi con quella specie di carri armati che erano gli elefanti, ignoti a Roma, e con essi aveva invaso l'Italia da un capo all'altro, probabilmente dicendo d'essere stata chiamata, e vi aveva fatto da padrona, alternando guerre fredde con guerre calde, incursioni con paci infide, per riprender fiato e preparare nuovi attacchi, inganni, tradimenti.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Qualcosina sulle guerre puniche
lunedì 19 dicembre 2011
LA FIGLIA DEL SOLE
A un Re e a una Regina, finalmente, dopo averlo tanto aspettato, stava per nascere un bambino. Chiamarono gli astrologhi per sapere se sarebbe nato un maschio o una femmina, e qual 'era il suo pianeta. Gli astrologhi guardarono le stelle e dissero che nascerebbe una bambina, e che era destinata a far innamorare di sè il Sole prima di compiere vent'anni, e ad avere dal Sole una figlia. Il Re e la Regina, a sapere che la loro figlia avrebbe avuto una figlia dal Sole, che sta in cielo e non si può sposare, ci rimasero male.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
domenica 18 dicembre 2011
ATTILIO REGOLO E FURIO CAMILLO
Ma come mai Roma dominò il mondo? Erano matti gli antichi romani? Prendersi una simile gatta da pelare. fare una sfacchinata del genere. Per l'esperienza che ne ho io, debbo dire che niente è così lontano dal temperamento dei romani d'oggi come ciò che fecero i loro progenitori. Gente seria, dura, inflessibile. Ma da che razza venivano? E dove sono scomparsi? Dove sono andati a nascondersi? Se oggi rispuntassero a Roma, sarebbero accolti con lazzi proprio dai romani. E non perchè questi si sentirebbero in confidenza con essi, ma proprio perchè sono agli antipodi col loro carattere.
da VITE DEGL UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile La vicenda di Attilio Regolo
da VITE DEGL UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile La vicenda di Attilio Regolo
sabato 17 dicembre 2011
PAPIRIO
Sempre a proposito di quelle tempre di ferro che (quanto diversi da quelli di oggi!) furono gli antichi romani, figuratevi il senatore Papirio, oggi. Quale storia! Quale esempio! All'appressarsi degl'invasori, tutti scappano. Lui no. Benchè vecchio, benchè inerme, li aspetta a piè fermo.
Cerchiamo di immaginarci la scena. Ecco, l'esercito nemico arriva, si sparpaglia per le vie e le case deserte, entra nel senato silenzioso e vuoto.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Tutto sulla Gens Papiria
Cerchiamo di immaginarci la scena. Ecco, l'esercito nemico arriva, si sparpaglia per le vie e le case deserte, entra nel senato silenzioso e vuoto.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Tutto sulla Gens Papiria
venerdì 16 dicembre 2011
QUEL GENERALE ROMANO
- Come Padre ti abbrccio, come capo dell'esercito ti condanno a morte.-
Questa fu la bella trovata di quel generale romano, non ricordo il nome, il quale - avendo dato in battaglia un cero ordine pena la morte ai trasgressori, e all'ordine avendo trasgredito proprio suo figlio, che tuttavia, proprio con la trasgressione fece vincere la battaglia, le cui sorti erano compromesse dall'infausto ordine paterno - pensò bene di cavarsela prima abbracciandolo e poi facendo ammazzare il giovinotto.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una scheda del libro
Questa fu la bella trovata di quel generale romano, non ricordo il nome, il quale - avendo dato in battaglia un cero ordine pena la morte ai trasgressori, e all'ordine avendo trasgredito proprio suo figlio, che tuttavia, proprio con la trasgressione fece vincere la battaglia, le cui sorti erano compromesse dall'infausto ordine paterno - pensò bene di cavarsela prima abbracciandolo e poi facendo ammazzare il giovinotto.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una scheda del libro
giovedì 15 dicembre 2011
ARCHIMEDE
Archimede - voi tutti lo sapete - passò alla storia oltre che per il famoso bagno e la passeggiata in costume adamitico per le vie di Siracusa (però, con questi sistemi tutti sono buoni a passare alla storia), anche per la frase che soleva ripetere: - Datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo-.
I posteri (che presentemente siamo noi) vanno in visibilio per questa frase. E, a onor del vero, anche i contemporanei di Archimede i primi tempi la trovavano gradevolee ogni volta che la udivano provavano un raro piacere.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Campanile su GoogleBook
I posteri (che presentemente siamo noi) vanno in visibilio per questa frase. E, a onor del vero, anche i contemporanei di Archimede i primi tempi la trovavano gradevolee ogni volta che la udivano provavano un raro piacere.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Campanile su GoogleBook
mercoledì 14 dicembre 2011
IL VIAGGIATORE TORINESE
C'era nella città di Torino un uomo benestante con tre figli maschi. Il maggiore si chiama Giuseppe, un giovane ingegnoso che sempre mulinava in capo l'idea di fare un viaggio: voleva la città di Costantinopoli. Il padre, che voleva dargli moglie per farlo erede e avere da lui una discendenza, non voleva lasciarlo a partire; ma Giuseppe non aveva mente ad altro che ai viaggi.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggi un saggio in PDF
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martedì 13 dicembre 2011
LA CONTADINA FURBA
Un giorno, un contadino, zappando la sua vigna, dà col ferro nel duro. Si china e vede che ha zappato fuori un bel mortaio. Lo solleva, si mette a stropicciarlo e sotto la crosta di terra s'accorge che è tutto d'oro.
-Questa è roba da Re!- dice - Lo porto al Re e lui chissà cosa mi dà in regalo!-
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
-Questa è roba da Re!- dice - Lo porto al Re e lui chissà cosa mi dà in regalo!-
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
lunedì 12 dicembre 2011
ULIVA
Accadde una volta che un ricco Ebreo, rimasto vedovo con una bambina appena nata, dovette darla ad allevare in una casa di contadini cristiani. Il contadino sulle prime, non voleva pigliarsi l'incarico. -Io ho dei figlioli miei,- disse, -e non posso educare la vostra bambina nella credenza ebrea. Starà sempre insieme ai miei figlioli, e s'avvezzerà ai nostri usi cristiani.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Una questione di assonanze
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Una questione di assonanze
domenica 11 dicembre 2011
PELLE DI VECCHIA
C'era un Re con tre figlie femmine. Andò alla fiera e prima di partire doamndò alle figlie che regalo volevano. Una disse un fazzolettone, l'altra un paio di stivaletti, la terza disse un cartoccio di sale. Le prime due sorelle che non potevano vedere la più piccina, dissero al padre:- Lo sapete perchè v'ha chiesto il sale, quella birbante? Perchè vuol salarvi le cuoia.-
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Una lettura critica
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Una lettura critica
sabato 10 dicembre 2011
FANTA-GHIRO' PERSONA BELLA
Ai tempi antichi viveva un Re che figli maschi non ne aveva, ma solo tre ragazze: la prima si chiamava Carolina, la seconda Assuntina e la terza le dicevano Fanta-Ghirò persona bella perchè era la più bella di tutte. Era un Re sempre malato e ombroso, che viveva tutto il giorno chiuso in stanza. Aveva tre sedie: una celeste, una nera, una rossa, e le figlie, andando a salutarlo la mattina, guardavano subito la sedia su cui s'era messo. Se era se quella celeste, voleva dire allegria; su quella nera, morte; su quella rossa, guerra.
Da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
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venerdì 9 dicembre 2011
IL PAPPAGALLO DI ALESSANDRO MAGNO
Dalle storie naturali:
"Alessandro il Grande portò in Grecia il pappagallo da lui trovato nell'India".
Ma quante mai cose portò Alessandro il Grande? Doveva avere un bagaglio enorme. Perfino il pappagallo. Oggi, se si vede uno viaggiare con un pappagallo si dice: - Che roba!-.
Possibile che, al momento di partire per il ritorno, fra tanta gente seria, generali, principi e altro, nessuno abbia detto ad Alessandro: -Il pappagallo però lasciamolo"?.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Leggi la storia dei pappagalli
"Alessandro il Grande portò in Grecia il pappagallo da lui trovato nell'India".
Ma quante mai cose portò Alessandro il Grande? Doveva avere un bagaglio enorme. Perfino il pappagallo. Oggi, se si vede uno viaggiare con un pappagallo si dice: - Che roba!-.
Possibile che, al momento di partire per il ritorno, fra tanta gente seria, generali, principi e altro, nessuno abbia detto ad Alessandro: -Il pappagallo però lasciamolo"?.
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giovedì 8 dicembre 2011
LA STORIA vol.3 Roma: Dalle origini ad Augusto
1. L'Europa e l'Italia in età preromana.
1. L'Europa nel Neolitico
Tra il IX e il V millennio a.C. le culture dei gruppi di cacciatori che devono affrontare il difficile passagio determinato nell'ecosistema dalla fine dell'era glaciale elaborano un'evoluzione graduale della loro struttura economica e sociale che segna la fine delle culture paleolitiche e prepara la "rivoluzione" neolitica.
La caccia di gurppo ai grandi erbivori che caratterizzavano l'Europa nelle aree non coperte dai ghiacciai consentiva una consistente disponibilità di risorse alimentari.
da LA STORIA volume 3 di AAVV Vuoi saperne di più?
1. L'Europa nel Neolitico
Tra il IX e il V millennio a.C. le culture dei gruppi di cacciatori che devono affrontare il difficile passagio determinato nell'ecosistema dalla fine dell'era glaciale elaborano un'evoluzione graduale della loro struttura economica e sociale che segna la fine delle culture paleolitiche e prepara la "rivoluzione" neolitica.
La caccia di gurppo ai grandi erbivori che caratterizzavano l'Europa nelle aree non coperte dai ghiacciai consentiva una consistente disponibilità di risorse alimentari.
da LA STORIA volume 3 di AAVV Vuoi saperne di più?
mercoledì 7 dicembre 2011
IL FIGLIOLO DEL RE DEL PORTOGALLO
Il Re del Portogallo aveva un figlio di nome Pietro e questo Pietro non vedeva l'ora di prender moglie, ma una moglie a modo suo non la trovava. Un giorno, tornando dalla caccia, Pietro vede, sulla porta di una bottega di ciabattino, una bellissima ragazza, di capigliatura folta e d'oro, occhi neri brillanti e come lacrimosi dentro, cera rosata come buccia di mela.
-E' bella da poter essere mia sposa.- dice Pietro tra sé.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Un saggio su Calvino
-E' bella da poter essere mia sposa.- dice Pietro tra sé.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Un saggio su Calvino
martedì 6 dicembre 2011
VITA DI SOCRATE
La giovinezza di Socrate
Nell'aria chiara del crepuscolo volavano le nottole intorno al Partenone e i vecchi di Atene, seduti sui gradini a prendere il fresco, conversavano pacatamente. Le bianche tuniche, il pallore dei volti, le candide barbe quasi li facevano confondere con le statue di marmo e gli altorilievi.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una bella bibliografia di Campanile
Nell'aria chiara del crepuscolo volavano le nottole intorno al Partenone e i vecchi di Atene, seduti sui gradini a prendere il fresco, conversavano pacatamente. Le bianche tuniche, il pallore dei volti, le candide barbe quasi li facevano confondere con le statue di marmo e gli altorilievi.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una bella bibliografia di Campanile
lunedì 5 dicembre 2011
TESTA DI BUFALA
Un contadino nel campo s'arrovellava a zappare la sua grama terra, quando diede col ferro in qualcosa di duro. Scalzò adagio dai lati e venne fuori la testa di una bufala, grande il doppio di tutte le teste di tutte le bufale, con le corna ritte, il pelo lucido e gli occhi aperti, che pareva viva. E non pareva soltanto: difatti, mentre il contadino, a quella brutta vista, faceva per vibrarle addosso una zappata, la testa parlò e disse:- Fermati, non m'ammazzare. Io sarò la fortuna d'una delle tue figlie. Mettimi da parte.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
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domenica 4 dicembre 2011
PALAMEDE
Dalle storie: "Eroe del ciclo troiano. Fa osserazioni astronomiche. Regola l'anno sul sole e i mesi sulla luna; inventa il gioco dei dadi e la scacchiera; trova modo di disporre le milizie in battaglione, aggiunge alcune lettere all'alfabeto greco, inventa i pesi, le misure, le monete".
Ora io mi domando che strano tipo fosse Palamede: fa osservazioni astronomiche, inventa il gioco dei dadi. Come chi dicesse, di Galileo Galilei: inventa il cannocchiale e il gioco dell'oca.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una biografia
Ora io mi domando che strano tipo fosse Palamede: fa osservazioni astronomiche, inventa il gioco dei dadi. Come chi dicesse, di Galileo Galilei: inventa il cannocchiale e il gioco dell'oca.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una biografia
sabato 3 dicembre 2011
L'EMULO DI CORNELIO NIPOTE di Achille Campanile
L'emulo di Cornelio Nipote, signori, sono io. Cornelio Nipote, se la memoria non m'inganna, scrisse le Vite degli Eccellenti Capitani. Per batterlo avevo l'idea di scrivere le Vite degli eccellenti Colonnelli. Le Vite di Cornelio Nipote
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
venerdì 2 dicembre 2011
IL PALAZZO INCANTATO
Un Re dei tempi anrtichi aveva un figlio chiamato Fiordinando che non si levava mai d'in sui libri. Leggeva, sempre chiuso nella sua stanza, chiudeva il libro e guardava dalla finestra il giardino e le foreste, e riprincipava a leggere e a pensare. Dalla sua camera non usciva che per colazione o per pranzo; di rado lo si vedeva far sue passi nel giardino.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Vedi altri castelli di Calvino
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Vedi altri castelli di Calvino
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