Nell’ora del trionfo, al declinare,
stesa sui corpi sparsi di sua mano,
suicida dea sul proprio strano altare,
giace morta la Morte.
A.C. SWINBURNE
Tornai lentamente alla vita… lentamente, lentamente. Ero circondato dalla nebbia, e in quella nebbia vidi un teschio… Mi trovavo in una gabbia d’acciaio, come un lupo prigioniero, e le sbarre –lo vedevo- erano troppo robuste anche per la mia forza. La gabbia era inserita in una specie di nicchia nel muro, in una grande camera. La stanza era sotterranea, poiché il pavimento era di lastre di pietra e le pareti e il soffitto erano formati da grandi congegni forse scientifici; altri stavano su un grande tavolo al centro del pavimento. Accanto al tavolo sedeva Kathulos. L'ombelico del Mondo
Da IL CICLO DI FACCIA DI TESCHIO di Robert Ervin Howard
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