Dalle gole dei monti, fra le fosche pareti che si ergevano su entrambi i lati, echeggiò una voce. All'uscita della gola, che dava su un precipizio colossale, Conn lo schiavo si girò su se stesso, ringhiando come un lupo in trappola.
Ero alto, massiccio eppure slanciato, e nelle sue spalle larghe e spioventi, nel petto enorme e villoso e nelle braccia lunghe e muscolose, dominava la componente selvaggia.
Continua
da IL CICLO CELTA di Robert Ervin Howard
Nessun commento:
Posta un commento