da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges
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venerdì 28 febbraio 2014
LA FENICE
In effigi monumentali, in piramidi di pietra e in mummie, gli egizi cercarono eternità; è comprensibile che il mito di un uccello immortale e periodico sia sorto laggiù, sebbene la sua elaborazione ulteriore sia opera dei greci e dei romani. Continua
da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges
da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges
sabato 22 febbraio 2014
IMPICCAGIONE IN DIRETTA, ORA DI CENA
Mi dispiace molto che le autorità competenti non abbiano dato il permesso perché l'ultima impiccagione negli Stati Uniti fosse ripresa per televisione. Anzi, si doveva impiccare il condannato alle venti, ora dell'East Coast, per fare in modo che a New York ci fossero buone probabilità di vederlo durante la cena, dopo la cena con una birra davanti al televisore nel Midwest (dove si va a tavola prestissimo), e in California mentre si sorseggia un Dauquiri presso la piscina. Leggi Tutto
da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco
da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco
venerdì 21 febbraio 2014
FAUNA DEGLI STATI UNITI
La scherzosa mitologia degli accampamenti di boscaioli nel Wisconsin e nel Minnesota comprende singolari creature, alle quali, sicuramente, nessuno ha mai creduto.
L'Hidebehind sta sempre di dietro. Per quanti giri un uomo faccia, quello gli sta sempre alle spalle, e per questo nessuno l'ha visto mai, sebbene abbia ucciso e divorato molti legnaioli. Leggilo Tutto
da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges
L'Hidebehind sta sempre di dietro. Per quanti giri un uomo faccia, quello gli sta sempre alle spalle, e per questo nessuno l'ha visto mai, sebbene abbia ucciso e divorato molti legnaioli. Leggilo Tutto
da MANUALE DI ZOOLOGIA FANTASTICA di Jorge Luis Borges
giovedì 20 febbraio 2014
IL RITORNO DI SIR RICHARD GRENVILLE
Un uomo dormiva sotto i rami ombrosi,
ammantato nella nebbia opaca
e Richard Grenville gli venne accanto
e gli toccò il polso.
Il vento della notte non scosse la foresta profonda
in cui le ombre del destino erano sparse,
e Solomon Kane si risvegliò dal sonno
e vide la morte dinanzi a sé.
Leggilo Tutto
da IL CICLO DI SOLOMON KANE di Robert Ervin Howard
ammantato nella nebbia opaca
e Richard Grenville gli venne accanto
e gli toccò il polso.
Il vento della notte non scosse la foresta profonda
in cui le ombre del destino erano sparse,
e Solomon Kane si risvegliò dal sonno
e vide la morte dinanzi a sé.
Leggilo Tutto
da IL CICLO DI SOLOMON KANE di Robert Ervin Howard
domenica 16 febbraio 2014
LA FAMIGLIA AFFEZIONATA
-I problemi delle vacanze!- disse un amico, ch'era con me nella piccola stazione di mare. -Pensa, per esempio, alla visita di fine settimana del capofamiglia rimasto in città a lavorare. Ogni volta, al momento della partenza, si rinnova per lui lo strazio della separazione. Perchè non tutti hanno la fortuna d'una famiglia come quella di Giorgio T!- E mi narrò quello che potrebbe fornire materia d'un racconto intitolato la famiglia affezionata. E che cercherò di riferire, senza togliere né aggiungere niente. Quando Lucio Lascia l'Ascia
da ASPARAGI E IMMORTALITA' DELL'ANIMA
da ASPARAGI E IMMORTALITA' DELL'ANIMA
sabato 15 febbraio 2014
DIFFIDATE DELLE IMITAZIONI
Nera e desolata, la cenere si stendeva su entrambi i lati della strada. Tumuli diseguali si ergevano a perdita d'occhio, sinistre rovine di edifici, città, di una civiltà intera: un pianeta corroso pieno di macerie, di frammenti anneriti di ossa portati dal vento, di acciaio e calcestruzzo mescolati insieme a formare un inutile scheletro di cemento armato. A Fumetti
da LE PRESENZE INVISIBILI di Philip Kindred Dick
da LE PRESENZE INVISIBILI di Philip Kindred Dick
venerdì 14 febbraio 2014
NOTA SU (INTORNO A) BERNARD SHAW
Alla fine del secolo XIII, Raimondo Lullo (Ramon Lull) si accinse a risolvere tutti gli arcani mediante un'armatura di dischi concentrici, disuguali e girevoli, suddivisi in settori con parole latine: John Stuart Mill, al principio del XIX, temette che si esaurisse un giorno il numero di combinazioni musicali e non ci fosse posto nel futuro per indefiniti come Weber e Mozart; Kurt Lasswitz, alla fine del XIX, giocò con l'opprimente fantasia di una biblioteca universale, che registrasse tutte le variazioni dei venti e più simboli ortografici, ossia quanto è dato esprimere in tutte le lingue. Il Dio dell’Eriugena
da ALTRE INQUISIZIONI di Jorge Luis Borges
da ALTRE INQUISIZIONI di Jorge Luis Borges
domenica 9 febbraio 2014
QUANTO COSTA IL CROLLO DI UN IMPERO?
In questi giorni tristi in cui leggo delle atrocità che si commettono nella penisola balcanica, mi viene in mente una conversazione che avevo avuto con Jacques Le Goff, poco dopo la caduta del muro di Berlino. Si sentiva che l'impero sovietico si stava sfaldando, anche se era difficile profetare che tutto sarebbe avvenuto in modo così rapido, grazie forse allo stupido golpe dell'agosto scorso. Continua
da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco
da LA BUSTINA DI MINERVA di Umberto Eco
AL SERVIZIO DEL PADRONE
Applequist stava attraversando un campo deserto, seguiva lo stretto sentiero a fianco della bocca spalancata del burrone, quando udì la voce. Si fermò di botto, la mano sulla pistola S.
Restò in ascolto a lungo, ma c'era solo il sussurrare lontano del vento tra gli alberi spezzati lungo il crinale, un mormorio fioco che si mischiava al frusciare dell'erba secca attorno a lui. Il suono era giunto dal burrone.
Un Calendario Ispirato a Dick
da LE PRESENZE INVISIBILI di Philip Kindred Dick
Restò in ascolto a lungo, ma c'era solo il sussurrare lontano del vento tra gli alberi spezzati lungo il crinale, un mormorio fioco che si mischiava al frusciare dell'erba secca attorno a lui. Il suono era giunto dal burrone.
Un Calendario Ispirato a Dick
da LE PRESENZE INVISIBILI di Philip Kindred Dick
sabato 8 febbraio 2014
PIANETA IN VIA DI SVILUPPO
Erano due anni che Alan Green viveva senza speranza. Dal giorno in cui l'astronave si era schiantata su quel pianeta sconosciuto, lui si era rassegnato al destino che il caso e la matematica avevano creato per lui. C'era una probabilità su un milione che un'altra astronave atterrasse su quel pianeta nei prossimi cento anni. Perciò non gli sarebbe servito a niente restare inattivo, in attesa che qualcuno venisse a salvarlo. L'idea poteva essere sgradevole: ma lui doveva rassegnarsi ad accettarla. Conoscere Farmer
da PIANETA IN VIA DI SVILUPPO di Philip José Farmer
da PIANETA IN VIA DI SVILUPPO di Philip José Farmer
giovedì 6 febbraio 2014
MOGLIE E MARITO
1. Invito a cena.
Nella camera matrimoniale, Teresa è seduta davanti allo specchio e sta ritoccandosi la faccia per uscire. Siamo invitati a cena in casa di amici. Io sono già pronto, col cappello in testa e il soprabito addosso, e con le dita sulla maniglia della porta, come se da un momento all'altro dovessi uscire precipitosamente; atteggiamento tanto più strano e incomprensibile, per chi sapesse che debbo uscire con mia moglie, e che Teresa è ancora in combinazione. Continua
da ASPARAGI E IMMORTALITA' DELL'ANIMA di Achille Campanile
Nella camera matrimoniale, Teresa è seduta davanti allo specchio e sta ritoccandosi la faccia per uscire. Siamo invitati a cena in casa di amici. Io sono già pronto, col cappello in testa e il soprabito addosso, e con le dita sulla maniglia della porta, come se da un momento all'altro dovessi uscire precipitosamente; atteggiamento tanto più strano e incomprensibile, per chi sapesse che debbo uscire con mia moglie, e che Teresa è ancora in combinazione. Continua
da ASPARAGI E IMMORTALITA' DELL'ANIMA di Achille Campanile
lunedì 3 febbraio 2014
FAHRENHEIT 451 Gli Anni della Fenice
Parte Prima
Il focolare e la salamandra
Era una gioia appiccare il fuoco.
Era una gioia speciale veder le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non sai che direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Continua
da FAHRENHEIT 451 di Ray Bradbury
Il focolare e la salamandra
Era una gioia appiccare il fuoco.
Era una gioia speciale veder le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non sai che direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Continua
da FAHRENHEIT 451 di Ray Bradbury
domenica 2 febbraio 2014
HAWK DI BASTI
-Solomon Kane!-
I rami intrecciati dei grandi alberi si ergevano formando ampie arcate a centinaia di piedi sopra il terreno ricoperto di muschio, creando un crepuscolo gotico tra i tronchi giganteschi. Si trattava forse di stregoneria? Chi, in quella dimenticata terra pagana piena di tenebrosi misteri, aveva rotto il cupo silenzio per gridare il nome di un errabondo forestiero? Continua
da IL CICLO DI SOLOMON KANE di Robert Ervin Howard
I rami intrecciati dei grandi alberi si ergevano formando ampie arcate a centinaia di piedi sopra il terreno ricoperto di muschio, creando un crepuscolo gotico tra i tronchi giganteschi. Si trattava forse di stregoneria? Chi, in quella dimenticata terra pagana piena di tenebrosi misteri, aveva rotto il cupo silenzio per gridare il nome di un errabondo forestiero? Continua
da IL CICLO DI SOLOMON KANE di Robert Ervin Howard
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