S'imaginant que le tragédie n'est autre chose que l'art de louer...
Ernest Renan: Averroès, 48 (1861)
Abulgualid Mohammed Ibn-Ahmed Ibn-Mohammed Ibn-Rushd (un secolo avrebbe impiegato questo lungo nome a divenire Avveroè, passando per Benraist e per Avernriz, per Aben-Rassed e Filuis Rosadis) stendeva l'undicesimo capitolo dell'opera Tahafut-ul-Tahafut [Distruzione della distruzione] nel quale si afferma contro l'asceta persiano Ghazali, autore di Tahafut-ul-Falasifa [Distruzione della filosofia], che la divinità conosce solo le leggi generali dell'universo, quel che si riferisce alla specie, non all'individuo.
da L'ALEPH di Jorge Luis Borges
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