Prologo
Andiamo dove ci chiamano i segni degli dèi
e l'ingiustizia dei nostri nemici! Alea jacta est!
Il proconsole Caio Giulio Cesare percorre le strade di Ravenna, trattenendo con le braccia conserte i lembi della toga sollevata dal vento gelido della notte invernale. Ode i mormorii dei centurioni della sua XIII legione che lo seguono a qualche passo di distanza. Asinio Pollione, un giovane dai capelli ricci in cui ripone completa fiducia, cammina a suo fianco. Cesare si ferma ai limiti dei pascoli che circondano la città.
L'erba è piegata dalle raffiche di vento, e al limite di quella morbida distesa in movimento si scorgono le brevi onde grigie dell'Adriatico. Una Biografia
da CAESAR di Max Gallo
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