da GNOMI ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro
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Pagine
martedì 31 ottobre 2017
LA PROCESSIONE DEI MORTI di Dino Coltro
Una credenza, diffusa in tutta Europa, sostiene che i Morti tornano in processione a visitare periodicamente i luoghi della loro passata esistenza. Per alcuni questo ritorno non è altro che una forma di espiazione dei peccati commessi in vita; da noi prevale la credenza che essi tornino alla loro casa per nostalgia, per amore dei loro cari ancora vivi. In Sicilia
da GNOMI ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro
da GNOMI ANGUANE E BASILISCHI di Dino Coltro
domenica 29 ottobre 2017
LE SCARPE di Francesco Guccini
Il fatto è che le scarpe (parlo di quelle da uomo) non si potevano rivoltare, come una giacca o un cappotto, ma la preziosità dell'oggetto era di pari valore, se non superiore. Non potevi comprarne un paio nuovo ad ogni mutar di stagione, e le curavi, le tenevi care, le spazzolavi usando lucidi magici e forza di gomito. Un'intervista.
da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini
da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini
giovedì 26 ottobre 2017
LA VITA di Dino Buzzati
Per il famoso certificato andai agli uffici. Nel salone degli sportelli c'erano già cinque lunghe file pressapoco di uguali dimensioni. Scelsi quella che mi pareva più corta. Contai: dinanzi a me stavano 27 persone. Poi mi accorsi che la fila più vicina, sebbene di pari lunghezza, si sarebbe esaurita più rapidamente: questo perché erano appena 22, solo che occupavano più spazio perché grassi o con bagagli. Ma non feci in tempo a traslocare: ai 22 della fila vicina se ne aggiunsero di colpo altri 8, entrati nella sala quasi insieme. Continua
da SIAMO SPIACENTI DI di Dino Buzzati
da SIAMO SPIACENTI DI di Dino Buzzati
martedì 24 ottobre 2017
IL LIBRO DEI BALTIMORE di Joël Dicker
prologo
Domenica 24 ottobre 2004
Un mese prima della Tragedia
Domani, mio cugino Woody entrerà in carcere. Vi passerà i prossimi cinque anni della sua vita.
Sulla strada che conduce dall'aeroporto di Baltimore a Oak Park, il quartiere della sua infanzia dove sto andando a raggiungerlo per il suo ultimo giorno di libertà, lo immagino presentarsi davanti al cancello dell'imponente penitenziario di Chesire, nel Connecticut. Continua
da IL LIBRO DEI BALTIMORE di Joël Dicker
Domenica 24 ottobre 2004
Un mese prima della Tragedia
Domani, mio cugino Woody entrerà in carcere. Vi passerà i prossimi cinque anni della sua vita.
Sulla strada che conduce dall'aeroporto di Baltimore a Oak Park, il quartiere della sua infanzia dove sto andando a raggiungerlo per il suo ultimo giorno di libertà, lo immagino presentarsi davanti al cancello dell'imponente penitenziario di Chesire, nel Connecticut. Continua
da IL LIBRO DEI BALTIMORE di Joël Dicker
domenica 22 ottobre 2017
L'AUTOSTOP di Francesco Guccini
Noi, allora, mica balle, andavamo sulla strada, alzavamo il pollice e, coraggiosi e spavaldi, facevamo l'autostop. Per andare all'avventura, per recarci nei paesi del Nord Europa dove c'erano branchi di bellissime ragazze bionde disinibite. Lasciavamo casa, parenti, amici, le lasagne della mamma e andavamo via, per il gusto di andare via, con l'autostop. Continua
da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini
da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini
lunedì 16 ottobre 2017
ALBUM BUZZATI di Lorenzo Viganò
Il 16 ottobre 1906 era un martedì. Il Corriere Della Sera, che allora era formato da otto fogli zeppi di notizie per la maggior parte brevi, senza fotografie né titoli di rilievo, costava cinque centesimi ed era diretto da Luigi Albertini, quel giorno non riportava nulla di eclatante, nulla che sarebbe passato alla storia. Il fondo di prima pagina era dedicato al piano di rinnovamento e potenziamento delle forze armate proposto dal ministro della Guerra, mentre tra le altre notizie spiccavano la soppressione degli ufficiali d'ordinanza, lo scandalo del professore di filosofia che si era abbandonato a dichiarazioni antipatriottiche e antimilitariste durante il Congresso socialista, la visita al Museo egizio di Torino da parte del re arrivato in auto da Racconigi, e la partenza del presidente del Consiglio Giolitti per Cavour. Una Biografia
da ALBUM BUZZATI di Lorenzo Viganò
da ALBUM BUZZATI di Lorenzo Viganò
domenica 15 ottobre 2017
IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI di Carlos Ruiz Zafón
1
Quella notte sognai di tornare nel Cimitero dei Libri Dimenticati. Avevo di nuovo dieci anni e mi svegliavo nella mia vecchia stanza avvertendo che la memoria del viso di mia madre mi aveva abbandonato. Nel modo in cui si sanno le cose nei sogni. sapevo che la colpa era mia e soltanto mia perché non meritavo di ricordarlo e perché non ero stato capace di renderle giustizia.
Dopo un po' entrava mio padre, allarmato dalle mie urla di angoscia. Mio padre, che nel sogno era ancora giovane e aveva tutte le risposte del mondo, mi abbracciava per consolarmi. Poi, quando le prime luci dipingevano una Barcellona di vapore, uscivamo. Mio padre, per qualche motivo che non riuscivo a comprendere, mi accompagnava soltanto fino al portone. Lì mi lasciava la mano e mi faceva capire che quello era un viaggio che dovevo intraprendere da solo. Continua
Quella notte sognai di tornare nel Cimitero dei Libri Dimenticati. Avevo di nuovo dieci anni e mi svegliavo nella mia vecchia stanza avvertendo che la memoria del viso di mia madre mi aveva abbandonato. Nel modo in cui si sanno le cose nei sogni. sapevo che la colpa era mia e soltanto mia perché non meritavo di ricordarlo e perché non ero stato capace di renderle giustizia.
Dopo un po' entrava mio padre, allarmato dalle mie urla di angoscia. Mio padre, che nel sogno era ancora giovane e aveva tutte le risposte del mondo, mi abbracciava per consolarmi. Poi, quando le prime luci dipingevano una Barcellona di vapore, uscivamo. Mio padre, per qualche motivo che non riuscivo a comprendere, mi accompagnava soltanto fino al portone. Lì mi lasciava la mano e mi faceva capire che quello era un viaggio che dovevo intraprendere da solo. Continua
da IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI di Carlos Ruiz Zafón
sabato 7 ottobre 2017
I DUE AUTISTI di Dino Buzzati
A distanza di anni, ancora mi domando che cosa si dicevano i due autisti
del furgone scuro mentre trasportavano la mia mamma morta al cimitero
lontano.
Era un viaggio lungo, di oltre trecento chilometri, e benché l'autostrada
fosse sgombra, il nefasto carro procedeva lentamente.
Noi figli seguivamo in macchina ad un centinaio di metri e il tachimetro oscillava sui sessanta-settantacinque, forse era perché quei furgoni sono costruiti per andare lentamente ma io penso che facessero così perché era la regola, quasi che la velocità fosse una irriverenza ai morti, che assurdità, io avrei invece giurato che a mia mamma sarebbe piaciuto correre via a centoventi all'ora, la velocità se non altro l'avrebbe illusa che era il solito spensierato viaggio estivo per raggiungere la nostra casa di Belluno. Continua
da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati
Noi figli seguivamo in macchina ad un centinaio di metri e il tachimetro oscillava sui sessanta-settantacinque, forse era perché quei furgoni sono costruiti per andare lentamente ma io penso che facessero così perché era la regola, quasi che la velocità fosse una irriverenza ai morti, che assurdità, io avrei invece giurato che a mia mamma sarebbe piaciuto correre via a centoventi all'ora, la velocità se non altro l'avrebbe illusa che era il solito spensierato viaggio estivo per raggiungere la nostra casa di Belluno. Continua
da LA BOUTIQUE DEL MISTERO di Dino Buzzati
mercoledì 4 ottobre 2017
LA MALEDIZIONE DI YIG di Howard Phillips Lovecraft
Nel 1925 mi recai nell'Oklahoma, in cerca di tradizioni popolari e di leggende sui serpenti, e ne ritornai con un terrore per questi ultimi che mi perseguiterà per tutto il resto della mia vita. Riconosco che è sciocco, perché esistono spiegazioni naturali per tutto ciò che vidi e udii; mi domina però egualmente. Se non ci fosse stato altro che quella vecchia storia, non sarei rimasto tanto scosso. Il mio lavoro di etnologo specializzato negli indiani d'America mi ha fatto conoscere le leggende più stravaganti, e so anche che i bianchi di animo semplice sono in grado di battere i pellirosse, quando si tratta d'invenzioni fantasiose. Continua
da XINAIAN di Howard Phillips Lovecraft
da XINAIAN di Howard Phillips Lovecraft
martedì 3 ottobre 2017
IL TRONO DI SPADE 5° Tempesta Di Spade di George Raymond Richard Martin
PROLOGO
La giornata era grigia, gelida. I cani non riuscivano a fiutare la pista. La grande cagna nera aveva accostato il muso alle orme dell'orso un'unica volta, per poi arretrare di nuovo nel branco, tenendo la coda tra le gambe. I segugi si ammassavano tetramente gli uni contro gli altri sulla riva del fiume, mentre il vento li colpiva con aghi di gelo. Anche Chett lo sentiva pungente nonostante gli strati di lana nera e cuoio trattato. Faceva troppo freddo, sia per gli uomini sia per gli animali. Eppure loro erano là fuori. Continua
da IL TRONO DI SPADE 5° Tempesta Di Spade di George Raymond Richard Martin
La giornata era grigia, gelida. I cani non riuscivano a fiutare la pista. La grande cagna nera aveva accostato il muso alle orme dell'orso un'unica volta, per poi arretrare di nuovo nel branco, tenendo la coda tra le gambe. I segugi si ammassavano tetramente gli uni contro gli altri sulla riva del fiume, mentre il vento li colpiva con aghi di gelo. Anche Chett lo sentiva pungente nonostante gli strati di lana nera e cuoio trattato. Faceva troppo freddo, sia per gli uomini sia per gli animali. Eppure loro erano là fuori. Continua
da IL TRONO DI SPADE 5° Tempesta Di Spade di George Raymond Richard Martin
lunedì 2 ottobre 2017
IL TRONO DI SPADE 4° La regina Dei Draghi di George Raymond Richard Martin
SANSA
-Più lo fai aspettare, peggio sarà per te- l'avvertì Sandor Clegane. Sansa cercò di affrettarsi. Inutile: le sue dita continuarono a impigliarsi tra nodi e bottoni. Il Mastino parlava sempre in tono rude ma, questa volta, nel modo in cui la stava guardando, c'era qualcosa che la riempiva di terrore. Che Joffrey avesse scoperto del suo incontro segreto con ser Dontos? -No, per pietà...No!- invocò silenziosamente nello spazzolarsi i capelli. Ser Dontos era la sua ultima speranza. - Devo essere graziosa. A joff piace che io sia graziosa. E gli piace che indossi quest'abito, e questo colore.- Si passò le mani sul corpetto, spianandone le grinze. Il tessuto le fasciava stretto il busto.
da IL TRONO DI SPADE - La regina Dei Draghi di George Raymond Richard Martin
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