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_era questa: sua madre l'aveva messo al modo ed era subito morta.
E, poiché languiva di sete nel torrido ardore meridiano, egli aveva inutilmente tentato di risvegliarla, con le sue zampe rotonde, morbide come piumini di cipria.
- Come il sole di buon mattino assorbe le gocce di rugiada, così esso assorbirà anche la vita- mormoravano con voce patetica i pavoni selvatici, su, sulla rovina del tempio e, dandosi l'aria di profeti, aprirono rumorosamente le scintillanti ruote d'un azzurro metallico. Alchimia e Spiritismo
Merenda è una parola latina che significa "cose da meritare". Non so se ce lo meritassimo, fra mille nequizie che la giovane eta ci portava a compiere quotidianamente, ma noi ragazzi di un tempo, come i ragazzi di oggi facevamo merenda.
Una differenza c'è, però, perché per noi di merende si trattava, e non, si badi bene, delle odierne merendine. Continua
da NUOVO DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE di Francesco Guccini
Molto a proposito è stato detto di un libro tedesco: er lasst sich nicht lesen, non si lascia leggere. Vi sono segreti che non si lasciano rivelare. Degli uomini muoiono di notte nei loro letti torcendo le mani degli spettri cui si confessano, con negli occhi uno sguardo di pietà profonda; e altri uomini muoiono avendo la disperazione nel cuore e la gola serrata da convulsioni per l'orrore dei misteri che non vogliono essere rivelati. Continua
Nei giorni (antichi della magia) (quando la magia era giovane ancora), un cigno cresceva la sua covata di piccoli presso le rive di un fiume che scorreva placido nella zona placido nella zona paludosa di Sutse, ricca di giunchi. Un giorno, mentre scivolava su quegli specchi d'acqua circondati da siepi di falasco, con dietro di sé, la fila ordinata dei suoi piccoli, un'aquila discese in picchiata dal cielo e, rialzandosi subito in volo, trasse via con sé, a Telea, uno dei suoi figli; il giorno seguente un falco possente gliene sottrasse un altro e lo portò a Kemenume. Una Recensione
da LA STORIA DI KULLERVO di John Ronald Reuel Tolkien
Barlow imprecò quando un piede gli finì in una buca di fango limaccioso e l'acqua ghiacciata gli scivolò nella scarpa. Sforzava il suo sguardo nel buio, ma non riusciva a distinguere nulla più della forte oscurità degli alberi che si chiudevano su di lui. La pioggia cadeva a dirotto, producendo una nenia monotona sulle foglie. Il tempo era abbastanza brutto anche se non ci si fosse persi. Afferrando con forza la valigia, si affrettò attraverso l'oscurità e il sudiciume del solitario viale di campagna.
Non si era aspettato nulla di simile quando si era diretto verso la zona di competenza del povero Gough: aveva pensato troppo alle lucrose commissioni che sarebbero state sue. E poi, coloro che viaggiano in strani posti, devono prevedere quel tipo di cose. Era curioso di sapere cosa fosse successo a Gough. La gente non era stata mai soddisfatta di quel che si diceva riguardo la sua morte: c'era qualcosa di strano in tutto l'affare! Continua
di Arthur Burks da LE CASE MALDEDETTE di autori vari
Uno scalpiccio di piedi in corsa... a scappare, sono un paio di scarpe leggere, dalla suola morbida, fatte di una materia bizzarra, simile alla pelle, proveniente da Ceylon: a un tiro di schioppo, seguono due paia di spessi calzari, blu scuro e oro, che mandano smorzati bagliori nella luce lunare.
Scarpe Leggere sfreccia attraverso uno spiazzo illuminato dalla luna, e sparisce in un cieco dedalo di vicoletti, divenendo solo uno scalpiccio intermittente, ora qui, ora là, nella densa oscurità. Continua
da RACCONTI DELL'ETA' DEL JAZZ di Francis Scott Fitzgerald
Le vie di Dio, nella Natura come nella
Provvidenza,
non sono le nostre vie, né i
modelli che noi concepiamo
si possono in alcun
modo commisurare con la vastità,
la profondità,
e l’incomprensibilità delle Sue opere,
che
hanno in loro una profondità più grande
del
pozzo di Democrito.
Joseph Glanvill
Avevamo raggiunto il sommo della rupe più elevata.
E per qualche momento il vecchio parve troppo esausto
per parlare.
«Non è passato tanto tempo» disse alla fine «da
quando io avrei potuto guidarvi su questa strada come il
più giovane dei miei figlioli; ma circa tre anni or sono,
mi capitò una avventura quale non è mai toccata a
essere umano o almeno a essere che le sia sopravvissuto
per raccontarla; e le sei ore di terrore mortale che ho
passate allora, mi hanno rovinato anima e corpo. Voi mi
credete vecchissimo, ma non lo sono. Ci volle meno di
un giorno per farmi diventare bianchi i capelli, per
fiaccarmi le membra e scuotermi i nervi così da tremare
a ogni più piccolo sforzo, e da aver paura di un’ombra.
Lo credereste che quasi non posso guardare giù da
questa piccola rupe senza essere preso da vertigine?» Continua
Quando ci ripenso, mi rendo conto della singolarità di questa amicizia. Uno era Lloyd Inwood, alto, snello, meravigliosamente compatto, nervoso e bruno. L'altro Paul Tichlorne, alto, snello, meravigliosamente compatto, nervoso e biondo. Ciascuno era la copia dell'altro, in tutto salvo che nel colore. Lloyd aveva gli occhi neri; Paul blu. Nei momenti di intensa eccitazione il sangue faceva assumere un colorito olivastro al volto di Lloyd, cremisi a quello di Paul. Su Wikipedia
Era sera e la campagna già mezza addormentata, dalle vallette levandosi lanugini di nebbia e il richiamo della rana solitaria che però subito taceva (l’ora che sconfigge anche i cuori di ghiaccio, col cielo limpido, l’inspiegabile serenità del mondo, l’odor di fumo, i pipistrelli e nelle antiche case i passi felpati degli spiriti), quand’ecco il disco volante si posò sul tetto della chiesa parrocchiale, la quale sorge al sommo del paese. All’insaputa degli uomini che erano già rientrati nelle case, l’ordigno si calò verticalmente giù dagli spazi, esitò qualche istante, mandando una specie di ronzio, poi toccò il tetto senza strepito, come colomba. Era grande, lucido, compatto, simile a una lenticchia mastodontica; e da certi sfiatatoi continuò a uscire zufolando un soffio. Continua