Stringo il thermos tra le mani, anche se il calore del tè si è ormai dissolto nell'aria gelida. I miei muscoli sono contratti per combattere il freddo. Se in questo momento comparisse una muta di cani selvatici, le probabilità di riuscire ad arrampicarmi su un albero non sarebbero a mio favore. Dovrei alzarmi, muovermi, massaggiarmi le membra irrigidite. E invece rimango seduta, immobile come il masso che sta sotto di me, mentre l'alba comincia a rischiarare i boschi. Leggi Ancora
da HUNGER GAMES - LA RAGAZZA DI FUOCO di Suzanne Collins
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