La macchina era larga trenta centimetri e lunga sessanta; sembrava una scatola di biscotti gigante. Silenziosamente, con grande cautela, si stava arrampicando lungo il fianco di un edificio di cemento. Aveva abbassato due rulli di gomma, e stava iniziando la prima fase del suo lavoro.
Dal retro, la macchina espulse una scaglia azzurra, lucida. La macchina appiccicò la scaglia alla superficie ruvida di cemento e continuò la salita. Leggi
da LE PRESENZE INVISIBILI di Philip Kindred Dick
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