Da ragazzino - potevo avere undici o dodici anni - se vedevo un funerale, immediatamente mi accodavo. Poi, piano piano, m'intrufolavo fino ad essere vicino ai parenti del morto; assumevo un'aria afflitta e fingevo di commuovermi fino alle lagrime, per farmi compatire dalle gente.
-Povero figlio...
-Quanto mi fa pena...
-Chi sarà?...
-Sarà un nipote...
-No; deve essere il figlio...
-Ma non aveva figli...
-Allora sarà il figlio del portiere di casa sua...
-Non credo. Guardalo come piange...
-Ma chi è? Sarà il figlio di sua sorella...
-Sarà il figlio della serva...
-Tu lo conosci? Ma di chi è figlio?
-Sarà il figlio della colpa...
Tutte queste cose veramente non le dicevano: io, però, m'immaginavo che le dicessero. Ma perché facevo tutto questo? Facevo il teatro.
Petrolini Attore
da FACEZIE, AUTOBIOGRAFIR E MEMORIE di Ettore Petrolini
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