Che Beethoven fosse sordo tutti lo sanno. Ma il suo vero dramma non lo conosce nessuno. Si dice:- Pensate! L'autore di musiche immortali, sordo! Non poté mai udire le proprie composizioni. Le aveva dentro di sé, ma non poté mai provarle con l'orchestra, non poté mai avere la soddisfazione di udirle eseguite, mai deliziarsi in delirio milioni di ascoltatori.-
E tutti si commuovono al caso del musicista che non poté gustare la propria musica eseguita da strumenti e voci. Bio-bibliografia
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
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martedì 31 gennaio 2012
lunedì 30 gennaio 2012
IL PALAZZO DELLA REGINA DANNATA
Viveva nei tempi passati una vecchia vedova che faceva la filatrice, e aveva tre figliole, filatrici pure loro. Per quanto s'affaticassero a filare mattino e sera, le tre filatrici non giungevano mai a mettere da parte un centesimo, perchè il guadagno bestava appena alle loro spese. Intanto, alla vecchia venne una gran febbre, e in due o tre giorni si ridusse in fin di vita. Leggila tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
domenica 29 gennaio 2012
CONFERENZE AD ALTO LIVELLO
Se nelle discussioni e conferenze internazionali, che oggi mettono in pericolo la pace e la vita stessa del mondo, si adottasse il sistema di Vittorio Alfieri, saremo salvi.
Vittorio Alfieri, dice la storia, non accettava discutere se non con quelli con i quali era d'accordo nelle linee generali.
Certe cose, però la storia le dice e poi non le chiarisce. Una ricca Bio dell'Alfieri
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
Vittorio Alfieri, dice la storia, non accettava discutere se non con quelli con i quali era d'accordo nelle linee generali.
Certe cose, però la storia le dice e poi non le chiarisce. Una ricca Bio dell'Alfieri
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
sabato 28 gennaio 2012
LORD BRUMMEL O DEL NON FARSI NOTARE
Lord Brummel. che dell'eleganza aveva fatto la propria ragione di vivere, aveva di essa un famoso concetto: la suprema eleganza consiste nel vestire in modo che non si venga notati. Donde, la sua notorietà.
Si sa che quando un amico, incontrandolo, gli diceva:-Come siete elegante-, l'elegantissimo Lord esclamava sgomento:-Mi si vede forse qualche cosa?-, e correva a cambiarsi.
Leggilo Tutto
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
Si sa che quando un amico, incontrandolo, gli diceva:-Come siete elegante-, l'elegantissimo Lord esclamava sgomento:-Mi si vede forse qualche cosa?-, e correva a cambiarsi.
Leggilo Tutto
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
venerdì 27 gennaio 2012
IL RE DEI PAVONI
Un Re e una Regina avevano due figli e una bambina che le volevano un bene dell'anima, e la tiravano su a baci e a carezze, con la balia in casa. Ora avvenne che un giorno il Re si ammalò e morì. La Regina mandava avanti il Regno, ma dopo pochi anni cadde anche lei malata; in punto di morte raccomandò ai due figli la loro sorellina, e spirò.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila Tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila Tutta
giovedì 26 gennaio 2012
LA PATATA RACCOMANDATA DA LUIGI XVI
Dalle storie naturali:
-La patata, il tubero presentato da Parmentier e raccomandato da Luigi XVI.-
Quanto alla presentazione, non è difficile immaginarla. Probabilmente sarà avvenuta in un salotto. Ci sarà stata l'alta società. Magari la cosa sarà avvenuta a Corte. Si sarà anche annunziato:- Domani Parmentier presenterà la patata a Corte.-; come si usa per le nobili fanciulle uscite di minor'età.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una recensione
-La patata, il tubero presentato da Parmentier e raccomandato da Luigi XVI.-
Quanto alla presentazione, non è difficile immaginarla. Probabilmente sarà avvenuta in un salotto. Ci sarà stata l'alta società. Magari la cosa sarà avvenuta a Corte. Si sarà anche annunziato:- Domani Parmentier presenterà la patata a Corte.-; come si usa per le nobili fanciulle uscite di minor'età.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una recensione
mercoledì 25 gennaio 2012
CASANOVA
Casanova è un personaggio che, stando alle sue stesse affermazioni, avrebbe sedotto qualcosa come due o tremila pollastrelle d'ogni età, condizione e paese (beato lui), un personaggio che fu definito "la prostituzione fatta uomo", e del quale un accademico di Francia ebbe a scrivere: "La sua vita fu un incesto senza fine, un adultero da Parigi a Roma, una fornicazione di tutti i giorni e di tutte le ore.-
daVITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Donne e Aforismi
daVITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Donne e Aforismi
martedì 24 gennaio 2012
CECINO E IL BUE
Una donna faceva cuocere dei ceci. Passò una povera e ne chiese una scodella in elemosina.
-Se li do a voi non li mangio io!- disse la donna. Allora la povera gli gridò contro:- Che tutti i ceci nella pentola vi diventino figli!- e se ne andò.
Il fuoco si spense e dalla pentola, come ceci che bollono, saltarono fuori cento bambini, piccoli come chicchi di cece e cominciarono a gridare:-Mamma ho fame! Mamma ho sete! Mamma prendimi in collo!- e aspargersi per i cassetti, i fornelli, i barattoli.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggilo Tutto
-Se li do a voi non li mangio io!- disse la donna. Allora la povera gli gridò contro:- Che tutti i ceci nella pentola vi diventino figli!- e se ne andò.
Il fuoco si spense e dalla pentola, come ceci che bollono, saltarono fuori cento bambini, piccoli come chicchi di cece e cominciarono a gridare:-Mamma ho fame! Mamma ho sete! Mamma prendimi in collo!- e aspargersi per i cassetti, i fornelli, i barattoli.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggilo Tutto
lunedì 23 gennaio 2012
I DUE GOBBI
C'erano due gobbi, fratelli. Il gobbo più giovane disse:- Voglio andre a far fortuna,- e si mise in viaggio. Cammina cammina, dal tanto camminare si perdette in un bosco.
- E ora cosa faccio? Se venissero gli assassini...Meglio che salga su quest'albero-. Quando fu sull'albero, sentì un rumore -Eccoli, aiuto!-.
Invece, da una buca l per terra cominciò a uscire una vecchina, e poi un'altra vecchina, e un'altra ancora, tutta una fila di vecchina una dietro l'altra che si misero girare intorno all'albero, cantando:
Sabato e Domenica
Sabato e Domenica
E così continuavano girare in tondo e ripetevano sempre da capo:
Sabato e Domenica!
Il gobbo, di lassù in cima all'albero, fece:
E lunedi!
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila Tutta
- E ora cosa faccio? Se venissero gli assassini...Meglio che salga su quest'albero-. Quando fu sull'albero, sentì un rumore -Eccoli, aiuto!-.
Invece, da una buca l per terra cominciò a uscire una vecchina, e poi un'altra vecchina, e un'altra ancora, tutta una fila di vecchina una dietro l'altra che si misero girare intorno all'albero, cantando:
Sabato e Domenica
Sabato e Domenica
E così continuavano girare in tondo e ripetevano sempre da capo:
Sabato e Domenica!
Il gobbo, di lassù in cima all'albero, fece:
E lunedi!
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila Tutta
domenica 22 gennaio 2012
LA STORIA vol.5 dall'Impero di Carlo Magno al '300
LA RIPRESA DELL'EUROPA: IL QUADRO STORICO
1.L'Impero di Bisanzio
Dopo la dissoluzione dell'Impero Romano d'Occidente, dopo i rivolgimenti portati dalle invasioni barbariche e dopo la breve e parziale riunificazione imperiale operata dall'imperatore d'Oriente Giustiniano, l'Europa si ritrovò una parziale stabilità alla fine del secolo VIII, allorchè gli equilibri si ricomposero per effetto del consolidamento di differenti domini: il regno dei Franchi, la cui autorità si esercitava nell'area centroccidentale; il regno dei Longobardi, insediati nella penisola italiana; l'Impero Romano d'Oriente, la cui giurisdizione era posta su un'ampia area che si estendeva dall'Italia al Mediterraneo, dai Balcani, all'Anatolia.
Da quest'ultimo aggregato di popoli emersero le linee di un' esperienza politica che si sarebbe misurata con tutti i processi storici svoltisi all'esterno e all'interno dei suoi confini, in un arco di tempo sorprendetemente lungo: durò infatti più di mille anni, quelli che separano la divisione, avvenuta nel 394, dei domini romani in impero d'Occidente e impero d'Oriente, al 1453, anno in cui i Turchi Ottomani si impadronirono della capitale Bisanzio.
da LA STORIA volume 5 di Autori vari Il forum di Bisanzio
1.L'Impero di Bisanzio
Dopo la dissoluzione dell'Impero Romano d'Occidente, dopo i rivolgimenti portati dalle invasioni barbariche e dopo la breve e parziale riunificazione imperiale operata dall'imperatore d'Oriente Giustiniano, l'Europa si ritrovò una parziale stabilità alla fine del secolo VIII, allorchè gli equilibri si ricomposero per effetto del consolidamento di differenti domini: il regno dei Franchi, la cui autorità si esercitava nell'area centroccidentale; il regno dei Longobardi, insediati nella penisola italiana; l'Impero Romano d'Oriente, la cui giurisdizione era posta su un'ampia area che si estendeva dall'Italia al Mediterraneo, dai Balcani, all'Anatolia.
Da quest'ultimo aggregato di popoli emersero le linee di un' esperienza politica che si sarebbe misurata con tutti i processi storici svoltisi all'esterno e all'interno dei suoi confini, in un arco di tempo sorprendetemente lungo: durò infatti più di mille anni, quelli che separano la divisione, avvenuta nel 394, dei domini romani in impero d'Occidente e impero d'Oriente, al 1453, anno in cui i Turchi Ottomani si impadronirono della capitale Bisanzio.
da LA STORIA volume 5 di Autori vari Il forum di Bisanzio
sabato 21 gennaio 2012
LA TALPA
La verità è che se il vecchio maggiore Dover non fosse morto fulminato alle corse di Taunton, Jim non avrebbe mai messo piede a Thursgood. Arrivò, senza alcun colloquio preliminare, a metà trimestre - era la fine di maggio, anche se non lo si sarebbe mai detto a giudicare dal tempo - inviato da una delle più ambigue agenzie specializzate nel fornire insegnanti alle scuole preparatorie, per continuare i corsi del vecchio Dover fino a quando non fosse stato torvato qualcuno adatto.
da LA TALPA di John LeCarrè La bio dell'autore
da LA TALPA di John LeCarrè La bio dell'autore
venerdì 20 gennaio 2012
L'ASSASSINO SENZA MANO
C'era una volta un Re avaro, tanto avaro che la sua figliola unica la teneva in soffitta perchè aveva paura che qualcuno la chiedesse in moglie e lui dovesse darle la dote.
Un giorno arrivò in quella città un assassino, e si fermò all'osteria, in faccia a dove stava il Re. Cominicò a informarsi di chi abitava lì davanti. -Ci sta un Re,- gli dissero, -così avaro da tenere sua figlia in soffitta.-
Cosa fa l'assassino? La notte s'arrampica sui tetti e apre la finestrella dell'abbaino. La Principessa era coricata e vede aprirsi la finestra e un uomo in piedi sul davanzale. Leggila Tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
giovedì 19 gennaio 2012
IL RE NEL PANIERE
C'era una volta un legnaiolo di Corte e questo legnaiolo di Corte aveva tre figliole. Un giorno il Re gli comandò di andare a fare un lavoro fuori via, come sarebbe a tagliare un bosco in un paese lontano, una cosa da starci degli anni. Quest'uomo, -Non ci vado.- al Re non lo poteva dire: doveva pur guadagnarsi da mangiare; ma d'andare così lontano gli rincresceva, per via delle figliole che avrebbe dovuto lasciar sole
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino l'Ohimè
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino l'Ohimè
mercoledì 18 gennaio 2012
VOLTAIRE
Voltaire -di cui non conosco che il Candide- lo trovo insipido e noioso. Non si venga a dire che il tempo gli ha tolto causticità; si vede in confronto a lui come resiste, per esempio, Sterne.
La strombazzata causticità di Voltaire forse è una fama usurpata. E' una causticità addomesticata, sembra fatta su commissione delle stesse persone che colpisce. Voltaire è un cagnolino da salotto.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Un saggio su Campanile
La strombazzata causticità di Voltaire forse è una fama usurpata. E' una causticità addomesticata, sembra fatta su commissione delle stesse persone che colpisce. Voltaire è un cagnolino da salotto.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Un saggio su Campanile
martedì 17 gennaio 2012
LA CUOCA DI MOLIERE E QUELLA DI KANT
Molière usava leggere alla cuoca le proprie commedie appena scritte, per vedere che impressione facessero su una mente semplice. E in questo niente di strano. O, tutt'al più, di strano c'è soltanto che Molière avesse una cuoca. Si sa che il giudizio dei competenti sulle opere letterarie è sempre viziato, o partigiano, o tendenzioso e, in ogni caso, non genuino. Ottimo dunque l'espediente di Molièere.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Aforismi a nastro
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Aforismi a nastro
lunedì 16 gennaio 2012
PASCAL E IL CANCELLIERE SEGUIER
Séguier, questo cancelliere di Luigi XIII e governatore di Rouen al tempo di Pascal, veniva all'alba svegliato da un segretario che gli leggeva alcune pagine di testi sacri mentre egli si alzava dal letto, faceva un pediluvio e s'infilzava i calzini (che doveva essere la parte più lunga e faticosa dell'operazione).
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile La calcolatrice di Pascal
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile La calcolatrice di Pascal
domenica 15 gennaio 2012
LA DISGRAZIA DEL GRAN CONDE'
Quello che avviene nella storia è cosa da non credersi. Il gran Condé fu un gran condottiero. Fu grande per le sue battaglie, per le sue vittorie. Bene, perché credete che sia passato alla storia? Per niente di tutto questo. Semplicemente per il fatto d'aver dormito profondamente la notte avanti la battaglia di Roicroi. Il poveretto tutto poteva immaginare meno una cosa simile.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile La fronda nobiliare
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile La fronda nobiliare
sabato 14 gennaio 2012
L'UCCEL BEL-VERDE
Un Re era ficcanaso. Andava, a sera, sotto le finestre dei sudditi, a sentire cosa si diceva nelle case. Era un tempo di turbolenze, e il Re sospettava che il popolo covasse qualcosa contro di lui. Così passando, già al buio, sotto una casuccia di campagna, sentì tre sorelle sulla terrazza, che discorrevano fitto fitto tra loro.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Vuoi sentirla?
venerdì 13 gennaio 2012
PREZZEMOLINA
C'era una volta marito e moglie che stavano in una bella casina. E questa casina aveva una finestra che dava sull'orto delle fate. La donna aspettava un bambino, e aveva voglia di prezzemolo. S'affaccia alla finestra e nell'orto delle Fate vede un prato tutto di prezzemolo. Aspetta che le Fate siano uscite, prende una scala di seta e cala nell'orto. Fatta una bella scorpacciata di prezzemolo, risale per la scala di seta e chiude la finestra. Leggila Tutta
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
giovedì 12 gennaio 2012
LA RAGAZZA MELA
C'era una volta un Re e una Regina, disperati perchè non potevano aver figlioli. La Regina diceva:-Perchè non posso fare figli, così come il melo fa le mele?-
Ora successe che alla regina invece di nascrle un figlio le nacque una mela. Era una mela così bella e colorata come non se ne erano mai viste. Ed il Re la mise in un vassoio d'oro sul suo terrazzo.
In faccia a questo Re ce ne stava un'altro, e quest'altro Re, un giorno che stava affacciato alla finestra, vide sul terrazzo del Re di fronte una bella ragazza bianca e rossa come una mela che si lavava e pettinava al sole. Lui rimase a guardarla a bocca aperta, perchè mai aveva visto una ragazza così bella. Tutta la fiaba illustrata
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
Ora successe che alla regina invece di nascrle un figlio le nacque una mela. Era una mela così bella e colorata come non se ne erano mai viste. Ed il Re la mise in un vassoio d'oro sul suo terrazzo.
In faccia a questo Re ce ne stava un'altro, e quest'altro Re, un giorno che stava affacciato alla finestra, vide sul terrazzo del Re di fronte una bella ragazza bianca e rossa come una mela che si lavava e pettinava al sole. Lui rimase a guardarla a bocca aperta, perchè mai aveva visto una ragazza così bella. Tutta la fiaba illustrata
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
mercoledì 11 gennaio 2012
LA TESTA DELLA MAGA
C'era una volta un Re che non aveva figlioli. Si raccomandava sempre al cielo per averne uno, ma tutto era inutile. Un giorno era andato a fare le sue preghiere solite, quando sentì una voce:- Vuoi un maschio per morire o una femmina per fuggire?- Lui non sapeva che cosa rispondere e stette zitto. Andò acasa, chiamò tutti i sudditi e domandò cosa poteva rispondere. Gli dissero:- Se il maschio deve morire è lo stesso che non avere niente. Chieda la femmina: la chiuderà a chiave e non potrà fuggire.-
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino FiabeAmiche
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino FiabeAmiche
lunedì 9 gennaio 2012
LE TRE RIGHE DI RICHELIEU
La frase è di Richelieu: "Che mi si dia una riga" (alcuni dicono tre righe) "della scrittura di qualcuno e io lo farò impiccare".
A parte il fatto che questo, in ogni caso, non denota animo gentile, Richelieu voleva dire che nella più innocente frase si può trovare tanto da mandare al patibolo chi l'ha scritta.
Bene, io vorrei, se il gran Cardinale fosse ancora vivo, dargli questa riga: "Saluti a casa". Mi piacerebbe vedere come quell'uomo diabolico riuscirebbe a farmi impiccare.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile ---- Il pensiero di Richelieu
A parte il fatto che questo, in ogni caso, non denota animo gentile, Richelieu voleva dire che nella più innocente frase si può trovare tanto da mandare al patibolo chi l'ha scritta.
Bene, io vorrei, se il gran Cardinale fosse ancora vivo, dargli questa riga: "Saluti a casa". Mi piacerebbe vedere come quell'uomo diabolico riuscirebbe a farmi impiccare.
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile ---- Il pensiero di Richelieu
domenica 8 gennaio 2012
LA STORIA vol.4 - Dall'Impero Romano a Carlo Magno
1.L'impero e la dinastia Giulio-Claudia.
1. La successione ad Augusto
Augusto morì a Nola a 76 anni nel 14 d.C., il 19 agosto mese che, chiamato sestile, era stato ribatezzato con il suo nome per rendergli un altro onore. Non aveva preso nessuna misura giuridica per la successione e non avrebbe potuto farlo perchè come princeps, qualifica legata al prestigio personale e cumulante poteri propri dei magistrati repubblicani, non aveva alcuna facoltà di indicare o di imporre un sucessore (bisognera arrivare a Vespasiano perchè il principe in carica designi nei suoi figli gli eredi legittimi dei poteri personali).
da LA STORIA vol.4 Una bio di Augusto
1. La successione ad Augusto
Augusto morì a Nola a 76 anni nel 14 d.C., il 19 agosto mese che, chiamato sestile, era stato ribatezzato con il suo nome per rendergli un altro onore. Non aveva preso nessuna misura giuridica per la successione e non avrebbe potuto farlo perchè come princeps, qualifica legata al prestigio personale e cumulante poteri propri dei magistrati repubblicani, non aveva alcuna facoltà di indicare o di imporre un sucessore (bisognera arrivare a Vespasiano perchè il principe in carica designi nei suoi figli gli eredi legittimi dei poteri personali).
da LA STORIA vol.4 Una bio di Augusto
sabato 7 gennaio 2012
IL REGALO DEL VENTO TRAMONTANO
Un contadino di nome Geppone abitava nel podere d'un Priore, su per un colle dove il vento tramontano distruggeva sempre frutti e piante. E il povero Geppone pativa la fame con tutta la famiglia. Un giorno si decide:- Voglio andare a cercare questo vento che mi perseguita. - Salutò moglie e figli e andò per le montagne.
Arrivato a Castel Ginevirino, picchiò alla porta. S'affacciò la moglie del Vento Tramontano. - Chi picchia?-
- Son Geppone. Non c'è vostro marito? -
- E' andato a soffiare un po' tra i faggi e torna subito. Entrate ad aspettarlo in casa. - e Geppone entrò nel castello.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
Arrivato a Castel Ginevirino, picchiò alla porta. S'affacciò la moglie del Vento Tramontano. - Chi picchia?-
- Son Geppone. Non c'è vostro marito? -
- E' andato a soffiare un po' tra i faggi e torna subito. Entrate ad aspettarlo in casa. - e Geppone entrò nel castello.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Leggila tutta
venerdì 6 gennaio 2012
LA STORIA DI CAMPRIANO
C'era un uomo, lavoratore di terra, che si chiamava Campriano. Aveva moglie e un mulo. Dalla campagna in cui zappava passava gente di Ciciorana, e lo chiamavano:-Campriano che fai?- e gli domandavano se veniva a casa. E lui, col suo ciuco, spesso s'accompagnava a loro per un tratto.
Un mattino, Campriano fece entrare certe monete d'oro che aveva, nel di dietro del ciuco. Passarono quelli di Ciciorana, e Campriano disse:- Vengo anch'io!- Caricò il ciuco e s'unì a loro ricorrendo. Era tempo di primavera, le erbe sono belle, e anche le bestie vanno di corpo facilmente. Cammin facendo, tra la qualià dell'erba e la fatica, il ciuco cominciò a dar di corpo a tutt'andare: e buttò fuori quel danaro che il suo padrone gli aveva messo in corpo.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Tutto ciò che c'è da sapere su questa fiaba
Un mattino, Campriano fece entrare certe monete d'oro che aveva, nel di dietro del ciuco. Passarono quelli di Ciciorana, e Campriano disse:- Vengo anch'io!- Caricò il ciuco e s'unì a loro ricorrendo. Era tempo di primavera, le erbe sono belle, e anche le bestie vanno di corpo facilmente. Cammin facendo, tra la qualià dell'erba e la fatica, il ciuco cominciò a dar di corpo a tutt'andare: e buttò fuori quel danaro che il suo padrone gli aveva messo in corpo.
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino Tutto ciò che c'è da sapere su questa fiaba
giovedì 5 gennaio 2012
LA LATTAIA REGINA
C'erano un Re e una Regina che non avevano avuto figli. Una vecchia disse loro l'avvenire:- Contentatevi di scegliere, - disse, - tra avere un figliolo che se ne andrà via di casa e non lo vedrete più, e una figliola che se la guarderete per bene riuscirete a tenerla fino a diciott'anni.
Il Re e la Regina si contentarono della figliola, e difatti, poco dopo la figliola venne al mondo. Il Re fede care un bellissimo palazzo sottoterra e lì la bambina fu educata e cresciuta senza sapere nulla di quel che c'era là sopra. Un saggio su Calvino
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
Il Re e la Regina si contentarono della figliola, e difatti, poco dopo la figliola venne al mondo. Il Re fede care un bellissimo palazzo sottoterra e lì la bambina fu educata e cresciuta senza sapere nulla di quel che c'era là sopra. Un saggio su Calvino
da FIABE ITALIANE di Italo Calvino
mercoledì 4 gennaio 2012
I PERSUASORI OCCULTI
1. Attacco all'inconscio
Questo libro prende in esame un aspetto nuovissimo, ancora misterioso e si potrebbe dire esotico della vita americana. Molti di noi - di questo si tratta - vengono influenzati assai più di quanto non sospettino, e la nostra esistenza quotidiana è sottosopra a continue manipolazioni di cui non ci rendiamo conto. Sono all'opera su vasta scala forze che si propongono, e spesso con successi sbalorditivi, di convogliare le nostre abitudini inconsce, le nostre preferenze di consumatori, i nostri meccanismi mentali, ricorrendo a metodi presi prestito dalla psichiatria e dalle scienze sociali. E' significativo che tali forze cerchino di agire su di noi a nostra insaputa, sì che i fili che ci fanno muovere sono spesso, in un certo metodo, "occulti".
da I PERSUASORI OCCULTI di Vance Packard Alcuni brani dal libro
Questo libro prende in esame un aspetto nuovissimo, ancora misterioso e si potrebbe dire esotico della vita americana. Molti di noi - di questo si tratta - vengono influenzati assai più di quanto non sospettino, e la nostra esistenza quotidiana è sottosopra a continue manipolazioni di cui non ci rendiamo conto. Sono all'opera su vasta scala forze che si propongono, e spesso con successi sbalorditivi, di convogliare le nostre abitudini inconsce, le nostre preferenze di consumatori, i nostri meccanismi mentali, ricorrendo a metodi presi prestito dalla psichiatria e dalle scienze sociali. E' significativo che tali forze cerchino di agire su di noi a nostra insaputa, sì che i fili che ci fanno muovere sono spesso, in un certo metodo, "occulti".
da I PERSUASORI OCCULTI di Vance Packard Alcuni brani dal libro
martedì 3 gennaio 2012
GALILEO
Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dar la notizia al Granduca.
- Eccellenza, - gli disse - ho scoperto che il mondo si muove. -
- Ma davvero? - fece il Granduca, maravigliato e anche un po' allarmato. - E come l'avete scoperto? -
- Col pendolo. -
- Accidenti! Colpendolo con che cosa? -
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una recensione
- Eccellenza, - gli disse - ho scoperto che il mondo si muove. -
- Ma davvero? - fece il Granduca, maravigliato e anche un po' allarmato. - E come l'avete scoperto? -
- Col pendolo. -
- Accidenti! Colpendolo con che cosa? -
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Una recensione
lunedì 2 gennaio 2012
LA QUERCIA DEL TASSO
Quell'antico tronco d'albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocchè non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama quercia del Tasso perchè, avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand'essa era frondosa.
Anche a quei tempi la chiamavano così.
Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.
Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi.
Un caso. Leggilo tutto
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile
Anche a quei tempi la chiamavano così.
Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide.
Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi.
Un caso. Leggilo tutto
domenica 1 gennaio 2012
ANTONELLO DA MESSINA
Di Antonello da Messina tutti conoscono il famoso Ritratto d'ignoto e, se nn temessi di ripetere una freddura che circola evidentemente fin dai tempi di Antonello, direi che mai ingnoto fu più noto di questo, il suo ritratto essendo riprodotto in tutti i manuali d'arte e in ogni libro dove si parli del pittore siciliano. Quando si vede quella fisionomia, vin fatto di dire: . Ecco il celebre ignoto, ecc. ecc. -. L'autentico, illustre ignoto, insomma. Vite degli uomini illustri su Amazon
da VITE DEGLI UOMINI ILLUSTRI di Achille Campanile Il wikiquote di Campanile
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